Spiagge: il Consiglio di Stato proroga le concessioni balneari fino al 2023

Le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative verranno mantenute fino al 31 dicembre 2023, senza possibilità di ulteriore proroga.

Tutti i provvedimenti, siano essi del legislatore o delle amministrazioni, che prorogano rapporti di concessione demaniale sono incompatibili con l'ordinamento comunitario, e dal 1° gennaio 2024 non avranno più efficacia. Lo ha stabilito l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con le sentenze numero 17 e 18 del 2021, in cui, rimarcando «l'eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale», ha affermato che la perdurante assenza di un'organica disciplina nazionale delle concessioni demaniali marittime genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza  imposte dal diritto comunitario, in quanto consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni. Secondo il Consiglio di Stato, il confronto concorrenziale, oltre ad essere imposto dal diritto comunitario «è estremamente prezioso per garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero e una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, potendo contribuire in misura significativa alla crescita economica e, soprattutto, alla ripresa degli investimenti di cui il Paese necessita». Al fine di tutelare i beni del demanio, inoltre, sono previste immediate innovazioni al sistema, tra cui i criteri da applicare nella selezione dei concessionari che, oltre ad essere proporzionati, non discriminatori ed equi, valuteranno la capacità tecnica, professionale, finanziaria ed economica degli operatori. Infine, il Consiglio di Stato auspica che la durata delle concessioni sia limitata e giustificata sulla base di valutazioni tecniche, economiche e finanziarie al fine di evitare preclusioni all'accesso al mercato e, in caso di scadenza anticipata, dovranno essere valutati gli investimenti già effettuati dal concessionario.