Praticanti avvocati al verde, e il sondaggio circola su Facebook

42 pagine, 1.235 praticanti tra i 25 e i 30 anni, un’alta percentuale di aspiranti avvocato che hanno scarse possibilità di inserimento nello studio legale dove lavorano e pochi euro, a volte nemmeno un centesimo, in ballo. Questo è solo un assaggio di quanto emerso dalle «Tabelle sulla situazione pratica forense 2013» un identikit tracciato da un gruppo di praticanti di Genova che ha raccolto i dati anche grazie ai social network, in special modo facebook.

Un gruppo di praticanti di Genova ha raccolto alcuni dati sulla “vita professionale” dei praticanti avvocati dati dai quali è nato il documento le «Tabelle sulla situazione pratica forense 2013». L’idea – lo si legge nelle brevi premesse al documento – è nata «in occasione della stesura di un articolo sulla situazione dei praticanti in Italia» richiesto loro «dalla RAI». Trovatisi in disaccordo su molti punti – raccontano – hanno deciso di sottoporre un sondaggio a tutti i colleghi praticanti intercettati a mezzo e-mail e a mezzo facebook. «Con questa iniziativa» – viene ulteriormente precisato - non c’è alcuna intenzione di schierarsi «contro nessuna persona od istituzione», ma semplicemente portare a conoscenza della situazione attuale anche di chi ne è completamente ignaro. 42 pagine e tanti dati. Una volta prese in mano le 42 pagine , le prime frasi riportano interamente l’articolo 36 della Costituzione italiana «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi». Un campione di 1235 praticanti in tutta Italia 45 amministrativisti, 926 civilisti e 264 penalisti. Prima di entrare nel vivo dei numeri, nel documento viene fatta una ulteriore premessa sui dati raccolti «si tratta di dati che prendono in considerazione un campione ridotto dei praticanti italiani e per questo vanno valutati con estrema cautela. Nella fattispecie hanno preso parte al nostro questionario 1235 praticanti da tutte le parti d’Italia 45 amministrativisti, 926 civilisti e 264 penalisti ». Ma veniamo ai numeri che il gruppo di praticanti genovese è riuscito a raccogliere. Pratica legale quanto mi costi? La prima tabella riguarda la retribuzione mensile netta dei praticanti, dai quali emerge che ben il 57% dei praticanti che hanno partecipato al sondaggio non percepiscono retribuzione alcuna dallo studio legale presso cui svolgono la pratica. E, mentre il 5% degli intervistati arriva ad un massimo di 150 euro mensili e un ulteriore 5% prende tra i 501 euro e i 750, il 28% di loro percepisce tra i 151 euro e i 500. Assolutamente minima è, invece, la percentuale di coloro i quali guadagnano dai 751 euro in su il 3% sono coloro che mettono nelle proprie tasche fino a 1.000 euro e solo l’1% riesce ad avere una retribuzione che va oltre il migliaio di euro. Progetti per il futuro? In merito alle prospettive di lavoro all’interno dello studio legale presso cui viene svolto il praticantato, solo il 5% degli interrogati ha risposto «ottime», il 32% ha risposto «buone», il 41% «scarse» ed il 22% ha risposto «assenti». A conti fatti Tirando le somme, il 63% delle persone intervistate non ha grandi prospettive di inserimento nello studio dove lavora prospettive scarse o assenti , il 57% non guadagna nulla e il 19% guadagna troppo poco, il 53% dichiara di passare più della metà del tempo a svolgere attività di segreteria, il 51% dichiara di lavorare più di 8 ore al giorno e il 68% degli intervistati dice di non essere sufficientemente soddisfatto della propria condizione di praticante. Il documento analizza la situazione Regione per Regione. Dando un rapido sguardo anche alla situazione nelle diverse Regioni d’Italia, pare che al Nord la situazione sia nettamente migliore, dove il 70% campione di 456 persone dei praticanti percepisce una, se pur minima, retribuzione. Va peggio al Centro e al Sud dove la percentuale scende rispettivamente al 36% su 435 praticanti e al 26% campione di 341 praticanti . Amministrativisti più soddisfatti dei colleghi penalisti e civilisti. Infine, viene rilevato che il solo 53% dei praticanti che si occupano di diritto amministrativo ha dichiarato di non percepire alcun compenso, contro il 55% negli studi specializzati in diritto civile ed il 65% negli studi specializzati in diritto penale.

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