Depositata la sentenza della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso della Fininvest contro la Cir per il risarcimento del Lodo Mondadori. Il risarcimento è stato dunque confermato, anche se con un ‘piccolo sconto’ pari a 23 milioni di euro da sottrarre ai 564,2 milioni quantificati in precedenza dai giudici di merito.
È quanto emerge dalle 185 pagine di sentenza numero 21255/2013 depositate il 17 settembre scorso dalla Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione. Risarcimento confermato, con piccolo sconto. In pratica, la Fininvest di Silvio Berlusconi deve risarcire la CIR di Carlo De Benedetti, visto che ad essere accolto, anche se parzialmente, è stato solo il tredicesimo motivo di ricorso, che ha portato la S.C. a cassare «senza rinvio il capo della sentenza di appello contenente la liquidazione del danno in via equitativa, come stimata nella misura del 15% del danno patrimoniale già liquidato». Oltre 900mila euro di spese di giudizio. Oltre al milionario risarcimento, la Cassazione ha anche liquidato 900.200 euro, a favore della CIR, per le spese del giudizio innanzi alla Suprema Corte. Una cifra che poteva essere di gran lunga superiore – il doppio, per la precisione – e che la Corte Suprema ha deciso di dimezzare per «la complessità e la novità delle questioni trattate» e per «l'accoglimento di uno dei 15 motivi di ricorso». Immediate le reazioni dei soggetti coinvolti direttamente e nonumero In primis, De Benedetti che afferma «prendo atto con soddisfazione che dopo più di 20 anni viene definitivamente acclarata la gravità dello scippo che la CIR subì a seguito della accertata corruzione di un giudice da parte della Fininvest di Berlusconi, il quale, a quel tempo, era ancora ben lontano dall'impegnarsi in politica». Oltre a ringraziare i suoi avvocati e i consulenti, De Benedetti fa una precisazione in merito alla cifra liquidata, spiegando che, pur trattandosi di una cifra importante, «occorre tener conto che essa è composta per meno di un terzo dal danno riconosciuto e per più dei due terzi dal semplice meccanismo di interessi e inflazione dovuto ai 20 anni trascorsi». Di opposte vedute è la figlia di Silvio Berlusconi, Marina, che ritiene la sentenza una prova ulteriore dell’«accanimento giudiziario» che sta subendo la sua famiglia «Questa sentenza non è giustizia, è un altro schiaffo alla giustizia», afferma. E, mentre Sandro Bondi coordinatore del Pdl afferma che «la sentenza della Cassazione conferma che nessuno in Italia può sentirsi più al sicuro», Ettore Rosato deputato del Pd , ritiene che la sentenza non sconvolga le attese e che « Bondi farebbe bene a smettere i panni dell'incendiario».
Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 27 giugno – 17 settembre 2013, numero 21255 Presidente Trifone – Relatore Travaglino