Abolire l’incompatibilità tra avvocato e lavoratore subordinato? L’AIGA non ci sta

La proposta di legge AC 4408 è stata presentata lo scorso 5 aprile e prevede la modifica dell’articolo 19 legge 31 dicembre 2012, numero 247, in materia di incompatibilità dell’esercizio della professione forense. Verrebbe così abolita l’ipotesi dell’incompatibilità tra la professione di avvocato ed il lavoro subordinato o quello parasubordinato etero-organizzato.

L’AIGA ha espresso la propria contrarietà alla proposta di legge AC 4408, presentata alla Camera lo scorso 5 aprile e presentata ieri con una conferenza stampa. Tale proposta di legge prevede l’abrogazione dell’incompatibilità tra la professione di avvocato ed il lavoro subordinato nonché il lavoro parasubordinato etero-organizzato di cui all’articolo 2 d.lgs. numero 81/2015, un intervento che si scontra però con la bocciatura dell’AIGA. Il problema c’è I giovani avvocati sottolineano che «L’obiettivo di risolvere la piaga dei sans papier che effettivamente esiste, soprattutto tra i più giovani non può essere perseguito rinunciando alla caratteristica fondamentale della professione di avvocato, che è l’indipendenza. Per l’AIGA infatti, regolamentare la figura dell’avvocato mono-committente come dipendente dello studio legale non è la strada giusta da percorrere in quanto, lungi dal garantirgli dignità e decoro nell’esercizio della professione forense, ne snatura invero i connotati di libero professionista». ma per l’AIGA questa non è la soluzione. L’Associazione auspica dunque una diversa regolamentazione della figura, in modo da garantire al collaboratore quel nucleo fondamentale di diritti e welfare moderno «capace di sostenere il suo presente e di tutelare il suo futuro», sollecitando il CNF per il compimento della proposta di legge relativa all’introduzione del «collaboratore di studio mono-mandatario».