Cambiare nome e cognome si può, ma a decidere sarà il prefetto

Chi vuole cambiare il nome ovvero il cognome, perché ridicolo o vergognoso o perché rivela l'origine naturale o aggiungere al proprio un altro cognome, deve farne domanda al prefetto.

Uno schema di d.p.r. modifica le disposizioni in materia di stato civile relativamente alla disciplina dei cambiamenti e delle modificazioni del nome e del cognome.A decidere sul cambiamento del nome sarà il prefetto, non più il Ministero. In particolare, chi vuole cambiare il nome o aggiungere al proprio un altro nome ovvero vuole cambiare il cognome, perché ridicolo o vergognoso o perché rivela l'origine naturale o aggiungere al proprio un altro cognome, deve farne domanda al prefetto della provincia del luogo di residenza o di quello nella cui circoscrizione è situato l'ufficio dello stato civile dove si trova l'atto di nascita al quale la richiesta si riferisce. Tuttavia, nella domanda l'istante deve esporre le ragioni a fondamento della richiesta.Oggi per ottenere la modifica del proprio nome trascorrono circa 16-18 mesi. Tali tempi vengo accorciati da questo nuovo schema, per cui chiunque ne abbia interesse può fare opposizione alla domanda entro 30 giorni dalla data dell'ultima affissione ovvero dalla data dell'ultima notificazione alle persone interessate. L'opposizione si propone con atto notificato al prefetto. Trascorso tale termine, il richiedente presenta al prefetto non solo un esemplare dell'avviso con la relazione attestante l'eseguita affissione e la sua durata, ma anche la documentazione comprovante le avvenute notificazioni, laddove prescritte.Per accelerare l'iter di modifica le istanze verranno vagliate solo dal prefetto. Il prefetto, accertata la regolarità delle affissioni e delle notificazioni e vagliate le eventuali opposizioni, provvede sulla domanda con decreto, che deve essere notificato, a cura del richiedente, agli opponenti. Qualora vi sia stata opposizione, il decreto di concessione deve essere notificato, a cura del richiedente, agli opponenti.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifica delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, in materia di stato civile relativamente alla disciplina del Titolo X, dei cambiamenti e delle modificazioni del nome e del cognome.IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAVisto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, numero 400 Visto il decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396 Ravvisata l'esigenza di apportare modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, per adeguarne la disciplina a criteri di semplificazione e snellimento Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del Sentito il parere della Conferenza Stato - città ed autonomie locali ai sensi dell'articolo 9,comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, numero 281, reso nella seduta del Consultato il Garante per la protezione dei dati personali Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, del Ministro per la semplificazione normativa, del Ministro dell'interno e del Ministro della giustizia Emana il seguente regolamento articolo 1 Oggetto 1. Il presente regolamento introduce modifiche ed abrogazioni al Titolo X del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, recante regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma dell'articolo 2, comma 12, della legge 15 maggio 1997, numero 127.articolo 2 Cambiamenti del nome o del cognome 1. All'articolo 89 del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, il comma 1 è sostituito dal seguente 1. Salvo quanto disposto per le rettificazioni, chiunque vuole cambiare il nome o aggiungere al proprio un altro nome ovvero vuole cambiare il cognome, anche perché ridicolo o vergognoso o perché rivela l'origine naturale o aggiungere al proprio un altro cognome, deve farne domanda al prefetto della provincia del luogo di residenza o di quello nella cui circoscrizione è situato l'ufficio dello stato civile dove si trova l'atto di nascita al quale la richiesta si riferisce. Nella domanda l'istante deve esporre le ragioni a fondamento della richiesta. .articolo 3 Eventuale notifica del contenuto della domanda di modificazione del nome o del cognome 1. All'articolo 90 del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente 1-bis. Il decreto di autorizzazione della pubblicazione può stabilire che il richiedente notifichi a determinate persone il sunto della domanda. articolo 4 Opposizione 1. L'articolo 91 del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, è sostituito dal seguente articolo 911. Chiunque ne abbia interesse può fare opposizione alla domanda entro il termine di trenta giorni dalla data dell'ultima affissione ovvero dalla data dell'ultima notificazione alle persone interessate, effettuata ai sensi dell'articolo 90. L'opposizione si propone con atto notificato al prefetto. .articolo 5 Decreto di concessione del prefetto 1. L'articolo 92 del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396, è sostituito dal seguente articolo 921. Trascorso il termine di cui all'articolo 91, il richiedente presenta al prefetto un esemplare dell'avviso con la relazione attestante l'eseguita affissione e la sua durata nonché la documentazione comprovante le avvenute notificazioni, ove prescritte.2. Il prefetto, accertata la regolarità delle affissioni e delle notificazioni e vagliate le eventuali opposizioni, provvede sulla domanda con decreto, che deve essere notificato, a cura del richiedente, agli opponenti.3. Il decreto di concessione, nei casi in cui vi è stata opposizione, deve essere notificato, a cura del richiedente, agli opponenti. .articolo 6 Norme abrogate 1. Dall'entrata in vigore del presente regolamento sono abrogati gli articoli 84, 85, 86, 87 e 88 del decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, numero 396.articolo 7 Clausola di invarianza della spesa 1. Dall'attuazione del presente regolamento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.articolo 8 Entrata in vigore 1. Il presente regolamento entra in vigore sessanta giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque di osservarlo e di farlo osservare.