Anche gli avvocati schiacciati dalla pressione fiscale, situazione intollerabile: sciopero bianco confermato

«Oltre il 60% del reddito di un avvocato finisce nelle tasse. La giustizia viene rottamata, la professione forense snaturata. È una situazione intollerabile, per questa ragione dal 15 maggio al 16 giugno sarà sciopero bianco». Queste le parole dell’avvocato De Tilla, presidente OUA, che con un comunicato stampa ha ribadito il malumore della categoria.

Lo sciopero bianco è stato indetto per protestare contro il grave aumento della pressione fiscale sugli avvocati, l’aggressione alla professione forense e al sistema giustizia. Il 60% di ciò che guadagna un avvocato va allo Stato. L’Organismo Unitario dell’Avvocatura si scaglia contro la politica in atto sulle libere professioni e la giustizia. Maurizio de Tilla ricorda che «l’avvocatura sostiene, per la propria parte, il peso della crisi economica e dell’inasprimento delle imposte che, insieme ai contributi e agli accessori, supera la percentuale del 60% di quanto si guadagna. Un’enormità». Sono in difficoltà soprattutto i giovani professionisti. Secondo quanto risulta all’Organismo, su un reddito annuo di 50mila euro, all’avvocato restano in tasca meno di 1500 euro al mese, «senza considerare il rischio della professione e l’organizzazione dello studio». «Il Governo – sottolinea De Tilla - invece che agevolare il lavoro professionale, lo ostacola abolendo le tariffe e inserendo soci di capitale nelle società professionali». La volontà di dialogo da parte della Politica è scarsa. Il presidente OUA non dimentica che sono in atto anche iniziative di rottamazione dei diritti dei cittadini, «con l’obbligatorietà di una incostituzionale media conciliazione, con l’incremento spropositato dei contributi unificati, con la soppressione di un migliaio di uffici giudiziari, con le carenze di risorse e di giudici». «Per tutte queste ragioni – si legge nel comunicato OUA - siamo costretti a ricorrere allo sciopero bianco, che come Oua abbiamo proclamato dal 15 maggio al 16 giugno». Delineato anche il modus operandi. Lo sciopero bianco consisterà nel non curare personalmente la verbalizzazione nelle cause civili ma richiedere al Giudice autorizzazione a dettare le proprie deduzioni in udienza non curare la stesura di atti o provvedimenti di competenza e/o a sottoscrizione del Magistrato o del Cancelliere, in particolare evitando di redigerne e/o di predisporne il testo chiedere il puntuale e rigoroso rispetto delle norme di procedura che disciplinano la trattazione delle udienze, pretendendo in particolare che l’udienza di fronte al Giudice Istruttore si svolga in forma non pubblica articolo 84 disp. att. c.p.c. e con le modalità previste, e quindi con chiamata singola e solo alla presenza delle parti e dei loro difensori chiedere anche tramite il competente Consiglio dell’Ordine che i Giudici fissino preventivamente all’inizio dell’udienza l’ordine di trattazione delle cause, dando la precedenza a quelle per le quali sono stati abbreviati i termini e negli altri casi di legge. Gli avvocati non presteranno nemmeno una biro. Inoltre, gli avvocati non forniranno nemmeno strumenti, materiale cartaceo o di cancelleria di sorta agli Uffici Giudiziari, neppure se richiesto, né al momento dell’iscrizione a ruolo della causa né durante lo svolgimento della stessa non prenderanno visione di provvedimenti adottati dal Giudice, pretendendo che gli stessi gli vengano comunicati, come per legge, a mezzo Ufficiale Giudiziario o forma equivalente. Sarà un mese caldo a prescindere dalle previsioni meteo.