Reati lievi: il Governo dà una scure in mano ai Tribunali

Lunedì 1° dicembre si è svolto il Consiglio dei Ministri, che ha dato il via libera ad una serie di misure nell’ambito della giustizia penale. È stato approvato un decreto legislativo che intende sancire la non punibilità dei reati più lievi, con l’obiettivo di aiutare a ridurre la mole di casi da sottoporre ai tribunali. Rinviati, invece, gli esami sul processo civile e sull’estradizione.

Il Consiglio dei Ministri svoltosi ieri sera ha preso delle importanti decisioni sul mondo della Giustizia. Non punibilità. Innanzitutto, è stato dato il “semaforo verde” per un decreto legislativo che ridefinisce le conseguenze per la tenuità del fatto in ambito penale, prevedendo la non punibilità dei reati più lievi. Si dà così attuazione alla legge delega numero 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione. L’obiettivo è di evitare l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi «laddove la sanzione penale non risulti necessaria» in questo modo, si potrà anche ottenere un evidente deflazionamento del carico giudiziario, «restituendo alla giustizia la possibilità di affrontare con nuove energie indagini e processi complessi, la cui definizione possa essere ritardata o ostacolata dalla pendenza di processi relativi a fatti di particolare tenuità». Nello specifico, rientreranno nella nuova disciplina i reati per cui si prevede ora una pena detentiva non superiore nel massimo a 5 anni, e una pena pecuniaria che sia sola o congiunta alla precedente. La non punibilità potrà essere sancita a due condizioni la prima, come detto, riguarda la particolare tenuità dell’offesa, mentre la seconda prevede una condotta non abituale. La non punibilità potrà essere dichiarata in ogni fase e grado del processo e non impedirà alla parte offesa, la quale avrà comunque la possibilità di opporsi all’archiviazione, di chiedere il risarcimento in sede civile. Comunque, la quota maggiore è attesa durante la fase delle indagini preliminari, con un alleggerimento del carico giudiziario. Dopo l’istanza del pm, ci sono 10 giorni per fare opposizione e su di essa deciderà il gip. Rogatorie ed estradizioni. Il cdm ha dato anche l’approvazione al disegno di legge delega sulla cooperazione penale, prevedendo misure specifiche su rogatorie ed estradizioni. Via libera anche ad uno schema di disegno legge delega per la riforma del libro XI del c.p.p In particolare, verranno introdotte delle modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l’estero, tra cui quelle relative al termine per la consegna e la durata massima delle misure coercitive. Il Governo ha precisato che l’obiettivo di questa riforma è quello di semplificare e velocizzare le procedure di assistenza giudiziaria rogatorie e di estradizione. In questo modo, sarà possibile una maggiore cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati, che a sua volta rafforzerà gli strumenti di prevenzione e repressione dei fenomeni criminali di dimensioni sovranazionali, «potenziando, conseguentemente, la fiducia reciproca nei rispettivi sistemi di giustizia». Informazioni. Gli Stati europei potranno scambiarsi informazioni più facilmente. Questa è l’idea alla base dell’approvazione di uno schema di decreto legislativo per l’attuazione della decisione quadro 2006/960/GAI. «La decisione quadro mira a standardizzare e velocizzare lo scambio informativo tra le autorità, con particolare riguardo alla prevenzione e contrasto di gravi manifestazioni criminali. L’atto comunitario richiede di reimpostare la cooperazione di polizia transfrontaliera sulla base del cd. “principio di disponibilità”, in base al quale i dati rilevanti possono circolare “liberamente” nel territorio europeo, senza risentire dei limiti delle frontiere nazionali e delle diversità ordinamentali». Lo strumento sarà un modulo, la cui adozione sarà prevista a breve, in cui l’autorità competente potrà richiedere informazioni o intelligence direttamente agli organi competenti, che saranno tenuti a fornirli, in termini certi e brevi, a meno che non ricorrano casi di divieto tassativamente elencati. Nomine. Conferito, infine l’incarico di Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha scelto Santi Consolo, procuratore generale presso la Corte d’appello di Caltanissetta. Invece, sono stati rinviati gli esami sulla riforma del processo civile e sulla prescrizione quest’ultima, però, non faceva parte dell’ordine del giorno del cdm .