Non sono esclusi rischi alla salute: il Ministero vieta la vendita anche ai 16/17enni

Con il comunicato numero 78 del 2 aprile 2013, il Ministero della Salute ha reso noto di aver firmato, lo stesso giorno, un’ordinanza che vieta, fino al 31 ottobre 2013, la vendita di sigarette elettroniche con nicotina anche ai minori di età compresa fra i 16 ed i 18 anni, estendendo il divieto previsto, per i soli minori di 16 anni, dalla precedente ordinanza, valida fino al 23 aprile 2013. Provvedimento coerente con il Decreto Balduzzi che ha innalzato, dal 1° gennaio 2013, l’età necessaria per poter comprare i prodotti del tabacco, dai 16 ai 18 anni.

Con l’ordinanza del 2 aprile 2013, il Ministero della Salute si è premurato di tutelare la salute dei minori. Vizio del fumo, sigaretta elettronica soluzione o problema? Il problema è attuale, attualissimo. Il bene della salute, garantito dalla Costituzione, è ritenuto sacro dai più. Poi ognuno prende le proprie scelte, come fumare, che, si sa, nuoce gravemente alla salute. Ben vengano strumenti che aiutano ad affrontare il problema, incentivando a smettere dal vizio. Ma certo non si vuole correre il rischio che la soluzione crei altri problemi, tanto più nei confronti dei minori, rispetto ai quali lo Stato ha maggior dovere di tutela. Per questo sono in corso studi di approfondimento rispetto ai reali effetti della sigaretta elettronica. Lo studio dell’ISS. Il 29 settembre 2012 il Ministero della Salute ha chiesto all’Istituto Superiore di Sanità a che punto sono le conoscenze scientifiche in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche contenenti nicotina. Il 20 dicembre 2012 l’ISS ha fornito risposta dopo aver analizzato 37 studi scientifici mondiali e valutato i rischi derivanti dall’assunzione di tali prodotti, concludendo che questi «presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non si possono escludere effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età». L’OMS stessa ritiene che «sebbene i produttori vendano gli ENDS Electronic Nicotine Delivery System come dispositivi efficaci che aiutano a smettere di fumare, ad oggi non esiste evidenza scientifica sufficiente a stabilirne la sicurezza d’uso e l’efficacia come metodo per la disassuefazione da fumo e andrebbero regolamentati come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti da tabacco». I precedenti divieti. Per queste ragioni, già il 4 agosto 2011, con ordinanza, il Ministero aveva vietato la vendita di sigarette elettroniche contenenti nicotina ai minori degli anni 16. Gli effetti del provvedimento sono stati prorogati con altra ordinanza, il 28 settembre 2012, fino al 23 aprile 2013. Innalzata l’età minima divieto assoluto di vendita verso tutti i minori. L’ordinanza odierna, del 2 aprile 2013, che alza l’età minima per poter acquistare sigarette elettroniche con nicotina, dai 16 ai 18 anni, serve per rispondere ai dubbi sollevati dal recente studio dell’ISS, che «ha evidenziato come, anche per i prodotti a bassa concentrazione, la dose quotidiana accettabile di nicotina – come determinata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare EFSA – è superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche. Tale evidenza è ancora più significativa negli adolescenti». Coerenza con il Decreto Balduzzi. Il provvedimento è anche coerente con il Decreto Balduzzi, che dal 1° gennaio 2013 ha vietato la vendita di prodotti del tabacco ai minori degli anni 18, prima previsto solo per i minori degli anni 16. Le sanzioni previste da tale decreto sono da applicarsi anche rispetto alla vendita delle sigarette elettroniche. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha affermato «il principio di prevenzione e il principio di precauzione sono i due riferimenti della nostra azione politica e amministrativa». Il parere del CSS. Per questo è stato anche chiesto un ulteriore parere al Consiglio Superiore di Sanità, che «dovrà valutare lo studio condotto dall’Istituto superiore di sanità in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche nonché stabilire se le sigarette elettroniche, e le ricariche contenenti nicotina o altre sostanze, possano ricadere nella definizione di “medicinale per funzione”, pur in assenza di un’esplicita destinazione d’uso in tal senso da parte del responsabile dell’immissione in commercio».