Cassa Forense ha informato i propri iscritti, con un comunicato stampa diffuso il 4 maggio sul proprio sito istituzionale, che il Ministero del Lavoro ha dato l’approvazione alla modifica dell’articolo 17 del nuovo regolamento per la disciplina delle sanzioni. Con la nuova norma, vengono ampliate le possibilità di regolare la propria posizione contributiva con modalità rateali.
Nuove possibilità di rateazione. Con un comunicato stampa diffuso il 4 maggio 2015 sul proprio sito istituzionale, Cassa Forense ha informato i propri iscritti che il Ministero del Lavoro ha approvato «la modifica dell'articolo 17 Nuovo Regolamento per la disciplina delle sanzioni deliberata nell'ottobre scorso dal Comitato dei Delegati». Queste novità, che verranno pubblicate in tempi brevi in Gazzetta Ufficiale, riguardano la possibilità di regolarizzare la posizione contributiva con modalità rateali nelle ipotesi di accertamento per adesione e di regolarizzazione spontanea. Cosa prevedono le modifiche? Innanzitutto, non è prevista la rateazione qualora la somma complessivamente dovuta sia inferiore a 1.000 euro, nonché nel caso di «riduzione delle sanzioni per omesso versamento di contributi accertato dai controlli incrociati con il Fisco» articolo 8, commi 3 e 4 . Nelle ipotesi di accertamento per adesione e di regolarizzazione spontanea, l’iscritto con obbligo di pagamento può, entro il termine previsto, chiedere la rateazione, «con valore di riconoscimento del debito», fino ad un massimo di 3 anni, oltre gli ulteriori interessi fissati al 2,75% o del tasso legale, se superiore , fermo restando comunque il contestuale versamento di acconto di almeno il 20% del dovuto. Se non si adempie a tale ultimo obbligo, la richiesta di rateazione viene considerata irricevibile. In caso di mancato pagamento, entro i termini di scadenza, anche di una sola rata, «decadrà il beneficio della rateazione accordata e dell'agevolazione della riduzione delle sanzioni». Se il professionista ha già in corso una rateazione di somme dovute a seguito di provvedimenti sanzionatori, «il professionista non potrà fruire di tali benefici». Il termine di rateazione può salire fino a 5 anni se la somma debitoria accertata è superiore a 100.000 euro. Queste norme potranno essere applicate, su richiesta dell’interessato, «anche in caso di accertamento già avviato da Cassa Forense alla data di entrata in vigore della presente disposizione e non definito ai sensi dell'articolo 13, qualora il debito non sia stato già iscritto al ruolo». La reazione di Nunzio Luciano. Il Presidente di Cassa Forense, Nunzio Luciano, esprime la propria soddisfazione «l’approvazione da parte del Ministero del Lavoro della norma che consente l'ampliamento delle forme di rateizzazione anche per le sanzioni, rientra nell'ottica di una ricerca costante di Cassa Forense degli strumenti più idonei a consentire ai professionisti di costruire la propria posizione previdenziale in maniera serena e proficua. Tanto più nel contesto attuale, connotato da una crisi economica e sociale che non ha risparmiato le libere professioni». L’augurio di Luciano è che il Ministero approvi definitivamente anche le nuove norme in materia di assistenza passiva ed attiva, «che consentiranno di portare a termine il progetto di welfare forense rispetto al quale abbiamo impiegato tutte le nostre energie e le nostre convinzioni».