Secondo aumento, nel giro di pochi mesi, per l’aliquota contributiva che i notai devono versare alla Cassa di previdenza. L’innalzamento decorre dal 1° luglio lo ricorda la delibera numero 84, emanata dal consiglio di amministrazione della Cassa del notariato e approvata dal ministero del Lavoro. Il comunicato ufficiale è approdato sulla Gazzetta Ufficiale numero 199 del 27 agosto.
Un aumento nel nome della sostenibilità. Come preannunciato dal presidente della Cassa, Paolo Pedrazzoli, la crescita dell’aliquota si è resa necessaria per superare il vaglio del ministero del Lavoro, il quale sta passando al setaccio i vari enti di previdenza con la volontà di ricevere risposte certe sul futuro la sostenibilità richiesta è misurata sul lungo raggio di 50 anni. Per i notai l’aliquota aveva subito un primo aumento il 1° gennaio, con un iniziale balzello dal 30% al 33% con quello recente, applicabile da inizio luglio, l’impennata è maggiormente significativa. Il contributo viene calcolato sull’onorario del repertorio, mentre sul restante reddito non grava aliquota alcuna. Le altre Casse interessate. Sulla stessa G.U. del 27 agosto 2012, è stata pubblicata la delibera adottata dall’ente previdenziale dei ragionieri inerente il regolamento di esecuzione. Abbassata la sanzione da 500 a 300 € per chi presenta la dichiarazione oltre il 31 dicembre dell’anno di scadenza ridotta poi la punizione pecuniaria da mille a 300 € per l’ipotesi di dichiarazione infedele. Resa pubblico, infine, anche il nuovo regolamento interno di Inarcassa, disciplinante le riunioni del comitato nazionale dei delegati.