di Attilio Ievolella
di Attilio IevolellaAvete un'automobile ormai da buttare? Desiderate disfarvene senza pagare un soldo? Se la lasciate in autostrada, toccherà alla società proprietaria o concessionaria della strada pagare le spese relative alla eventuale rottamazione, oltre che quelle riguardanti i costi di rimozione e di custodia. Sempre che non riescano a risalire alla persona alla quale è intestata l'automobile senza quest'ultimo elemento, non c'è scampo la società che gestisce la strada dovrà pagare, senza batter ciglio. L'obbligo di manutenzione, gestione e pulizia comprende anche la rimozione dei rifiuti, veicoli abbandonati compresi. Tutto per garantire la sicurezza. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 12529/11, dell'8 giugno.Il caso. A far scattare la querelle è una Lancia Beta, in produzione tra i primi anni del '70 e la metà degli anni '80, abbandonata in età 'avanzata' lungo l'autostrada. Come una scarpa vecchia, il proprietario ha deciso di buttarla via, e, non trovando un cestino dalle misure adeguate, ha optato per la soluzione più semplice lasciarla lì, in strada.Alla rimozione e poi alla custodia dell'automobile provvede una società, su specifica richiesta di Autostrade Italia spa. E a quest'ultima, a distanza di tempo, viene presentato il conto, ovvero il rimborso delle spese sostenute per il trasporto e per la custodia del veicolo. Il 'niet' di Autostrade Italia viene respinto dal Tribunale di Monza, per poi essere riproposto in Cassazione.Di fronte ai giudici della Suprema Corte, Autostrade Italia punta tutto sulla presunta illegittimità delle norme che concernono gli oneri finanziari relativi a prelievo, custodia, cancellazione dal pubblico registro automobilistico e demolizione dei veicoli abbandonati in strada. Le norme che attribuiscono tali oneri alla società proprietaria o concessionaria della strada sono non applicabili, secondo Autostrade Italia. Piuttosto, sono logicamente accettabili gli obblighi relativi alla manutenzione, alla sicurezza e alla vigilanza.Rileva l'obbligo di manutenzione. Proprio la questione della manutenzione rappresenta un punto centrale nella valutazione dei giudici di piazza Cavour. Perché l'obbligo di manutenzione, gestione e pulizia della strada, allo scopo di garantire sicurezza e fluidità della circolazione , comprende anche il compito di impedire ciò che, in teoria, sarebbe possibile automobili abbandonate che si accumulano lungo la strada.Ad Autostrade Italia spetta, quindi, l'onere di impedire che il cestino dei rifiuti si riempia fino all'orlo. Soprattutto perché ciò significa riuscire a dare condizioni di sicurezza a tutti coloro i quali percorrono quella strada.Tale onere porta con sé costi precisi tra questi, anche la rimozione, la custodia e la rottamazione. Sempre che, prima dei fatidici 60 giorni necessari per considerare l'automobile abbandonata, non arrivi il proprietario a richiederne il possesso E Autostrade Italia paga. Di fronte alle valutazioni della Corte Suprema, non esistono vie di fuga per Autostrade Italia, obbligata a rimborsare le spese di custodia e di rimozione alla società che ha provveduto a portare via la vecchia Lancia Beta.La situazione è destinata a riproporsi? Probabilmente sì. A meno che non sia lo stesso proprietario dell'automobile a chiedere l'intervento per la rimozione e per la custodia in questo caso, ovviamente, le spese toccherebbero direttamente a lui.