Una circolare del Csm specifica quali sono le attività liberamente esercitabili dai magistrati, quali sono vietate e quali richiedono una preventiva autorizzazione.
Con la circolare del 27 luglio, recentemente pubblicata online, il Consiglio Superiore della Magistratura fornisce delle precise direttive sugli incarichi extragiudiziali, elencando le attività che possono essere liberamente esercitate dai giudici, quelle che invece devono essere autorizzate e quelle che, infine, sono vietate.Attività libere sì a collaborazioni con giornali o alla partecipazione a convegni. Non richiedono una preventiva autorizzazione da parte dell'organo di autogoverno della magistratura quelle attività che costituiscono espressione di diritti fondamentali, come la manifestazione del pensiero, la libertà di associazione o di esplicazione della personalità.Pertanto, via libera a collaborazioni con giornali e riviste la partecipazione come relatori a convegni, seminari, incontri la partecipazione ad associazioni e attività di volontariato.È rimessa, in ogni caso, al magistrato la valutazione della compatibilità dell'attività concretamente svolta con il prestigio dell'ordine giudiziario.Attività vietate tout-court. I magistrati non possono in alcun caso organizzare scuole private per la preparazione a concorsi per esami o all'accesso al pubblico impiego in magistratura o alle professioni legali. Niente incarichi di giustizia sportiva, no anche ad attività o consulenze che consistono in prestazioni abitualmente fornite da liberi professionisti, così come gli incarichi conferiti da enti, pubblici o privati, che operano nella regione dove è ubicato l'ufficio giudiziario.Quando serve il nulla osta. Tra le attività che richiedono una preventiva autorizzazione, si segnala la docenza, gli incarichi conferiti da organi dello Stato quali la Presidenza della Repubblica, la Consulta, il Parlamento.