Nel giro di sei anni, come afferma l’INPS, i poveri sono cresciuti da 11 a 15 milioni, tra questi molti avvocati.
Redditi in calo. Concludendo il VII Congresso di ANF a Bergamo Ester Perifano, ottimo segretario ma chissà perché i bravi devono cedere il passo, ha dichiarato «All’incirca negli ultimi 10 anni l’Avvocatura ha visto volatilizzare spazi professionali, e di mercato, che duravano da sempre, ha progressivamente ceduto, quasi sempre senza avere la forza di proporre alternative valide, quote rilevanti della propria attività. Corrispondentemente, e sono i dati che annualmente diffonde Cassa Forense, i redditi medi sono calati anch’essi all’incirca del 30%. La mutazione non è ancora definitivamente compiuta, e quello che risulta insopportabile ai più giovani e ai più deboli è la situazione di grande incertezza nella quale sono costretti a muoversi». Crescono le disparità Lo stato sociale e la spesa pubblica, in Italia, non funzionano. Almeno non servono ad attuare quella livella sociale che, a detta di alcuni, sarebbe il compito principale di tasse e spesa pubblica al contrario le imposte in Italia finiscono per incrementare le disparità risultando così, oltre che ingiuste, profondamente immorali. Lo Stato si trasforma così in una grande riedizione dello sceriffo di Nottingham che ruba ai poveri per dare ai ricchi, alimentando una macchina pachidermica sempre più fine a se stessa. È di ieri l’invocazione di Papa Francesco di fronte ad un’Italia sempre più impoverita e a famiglie sempre più sotto pressione con la politica che fa finta di non vedere. Il recente Festival dell’Economia di Trento sulla “mobilità sociale” ha fatto il punto della situazione a fronte di una crisi economica che dal 2008 in poi ha accentuato la divaricazione tra ricchi e poveri. anche nel mondo legale. L’Avvocatura italiana non è immune da questa realtà che vede pochi avvocati arricchirsi ulteriormente a fronte di un impoverimento generalizzato. Per uscire da questa situazione ci vuole - una nuova dirigenza forense - il rifiuto della leva previdenziale per sfoltire il numero degli avvocati italiani - una Cassa Forense che modifichi le proprie strutture così da essere inclusiva e non esclusiva - l’incentivazione della categoria verso la creazione di grandi studi interprofessionali anche con socio di capitale - la rivendicazione del proprio ruolo di mediatore verso le istanze del cittadino.