Il Comitato ONU sui diritti economici, sociali e culturali si segnala per l’ammonimento all’Italia vista l’assenza, nell’ordinamento interno, del riconoscimento di diritti alle coppie dello stesso sesso, con il nostro Paese che è gravemente in ritardo nel rimuovere ogni forma di discriminazione.
Nelle osservazioni finali sull’Italia adottate il 9 ottobre, a seguito della presentazione del quarto rapporto periodico, il Comitato E/C.12/ITA/CO/5 ha anche manifestato forti preoccupazioni per la dilagante violenza contro le donne e per la mancanza di un’applicazione effettiva delle misure a loro tutela. Il prossimo scrutinio di revisione per l’Italia da parte del Comitato avverrà nel 2020. Le leggi sulla violenza domestica rispettano le linee guida internazionali. Non è quindi un problema di carenza di disciplina a tutela della violenza contro le donne, ulteriormente rafforzata dal d.l. numero 93/2013 sulla violenza di genere, convertito nella legge numero 119/2013. All’uopo, per la Corte europea dei diritti dell’uomo, nella sentenza 27 maggio 2014, Rumor contro Italia, le leggi sulla violenza domestica rispettano le linee guida internazionali e non violano, perciò, gli articolo 3 e 14 Cedu. È un problema di applicazione delle misure previste nell’ordinamento italiano. A pochi giorni dalla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che cade il 25 novembre di ogni anno dal 1999 , infatti, da un’indagine effettuata da Istat e Ministero per le pari opportunità, quasi 7 milioni di donne, in Italia, avrebbero subìto nella loro vita violenza fisica o sessuale, secondo. A commettere le violenze più gravi, sono soprattutto i partner o gli ex partner. L’indagine Istat non presenta solamente dati negativi. Negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all’11,3%. Questo risultato - secondo il Ministero e l’Istat - è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno anche grazie a un clima sociale di maggiore informazione e condanna sulla violenza. Tuttavia, quando esplode la violenza, le conseguenze sono più gravi. Aumentano gli atti che hanno causato ferite dal 26,3% al 40,2% e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014 . Spesso l’ex partner è protagonista di stalking, fenomeno che colpisce circa 3,5 milioni di donne e che può esitare in tragedia. Ecco perché diventa fondamentale il monito del comitato ONU sui diritti sulla necessità di assicurare una tutela “effettiva” alle vittime di violenza.
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