Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Sicurezza, le cui disposizioni sono già quasi tutte in vigore da sabato 12 aprile. Dal reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo al delitto di occupazione abusiva degli immobili, ecco tutte le novità del provvedimento.
Il Decreto Sicurezza è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì 11 aprile, in seguito ad alcune modifiche sui punti più contestati del disegno di legge, anche dopo il confronto tra il governo e il Presidente Mattarella che sul ddl originario aveva espresso diverse obiezioni e critiche. Reato di prevenzione e contrasto al terrorismo Il primo articolo introduce il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo: è punito con la reclusione da due a sei anni chi si procura o detiene materiale contenente istruzioni sulla preparazione e l’uso di congegni bellici micidiali, armi, sostanze chimiche o batteriologiche e di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti con finalità di terrorismo. Maggiori tutele per agenti di polizia e militari Gli agenti di polizia in servizio potranno dotarsi di bodycam (un dispositivo di registrazione audio, video e fotografico). Per gli appartenenti alle forze di polizia, al corpo nazionale dei Vigili del fuoco e alle Forze armate indagati o imputati per fatti connessi alle attività di servizio, lo Stato potrà corrispondere fino a diecimila euro per la tutela legale in ciascuna fase del procedimento. Si potenzia, inoltre, la difesa dei beni mobili e immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche: nelle ipotesi di deturpamento e imbrattamento, si rischia il carcere da sei mesi a un anno e mezzo e la multa da mille a tremila euro, con aumento della pena detentiva nel massimo (tre anni) e della multa (fino a dodicimila euro) in caso di recidiva. Sanzioni più dure per il blocco stradale e le proteste Con il decreto in commento, il blocco stradale passa da illecito amministrativo a reato, per cui si può essere puniti con fino a un mese di carcere e una multa fino a trecento euro. Ma se avviene nel corso di una manifestazione, e sono più persone a bloccare la strada, allora la pena può andare fino a sei anni. In parallelo, il decreto introduce, poi, per il nuovo il reato di lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio l’arresto in flagranza, se avviene durante manifestazioni pubbliche. Reato di resistenza in carcere, nei Cpr e negli hotspot Il provvedimento in analisi aumenta la pena per chi istiga alla disobbedienza delle leggi se il fatto è commesso all’interno di un istituto penitenziario o attraverso scritti o comunicazioni dirette a persone detenute. Si parla del reato di «rivolta all’interno di un istituto penitenziario», che punisce le condotte di promozione, organizzazione o direzione e partecipazione a una rivolta consumata all’interno di un istituto penitenziario da tre o più persone riunite, mediante atti di violenza o minaccia, tentativi di evasione o atti di resistenza anche passiva che impediscono il compimento degli atti d’ufficio o del servizio necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza. Analoga fattispecie di reato viene prevista anche nei Cpr, ma non nei centri di accoglienza per migranti. Il delitto di occupazione abusiva degli immobili Il decreto introduce, poi, una nuova fattispecie di reato finalizzata al contrasto del fenomeno delle occupazioni abusive di immobile destinato a domicilio altrui o di sue pertinenze, ovvero di appropriazione di immobile destinato a domicilio altrui, o di sue pertinenze, con artifizi e raggiri. Tale delitto è punito con la reclusione da due a sette anni. Si segnala, inoltre, l'introduzione di una procedura volta ad accelerare la reintegrazione nel possesso dell’immobile occupato, qualora lo stesso risulti l'unica abitazione effettiva di chi denuncia.
Decreto-legge 11 aprile 2025, numero 48; in G.U. del 11 aprile 2025, numero 85