Il rapporto ambivalente tra minori e intelligenza artificiale: rischi e benefici

I minori interagiscono sempre più frequentemente con le diverse forme in cui l’intelligenza artificiale può manifestarsi nella loro vita quotidiana. Insegnare ai bambini come funziona l'intelligenza artificiale AI non solo li aiuta a comprendere il mondo che li circonda, ma anche a sviluppare la capacità di dominare la tecnologia anziché subirla passivamente. Al fine di ampliare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale ai più piccoli, è importante che questa sia progettata senza dimenticare il suo impatto sui più giovani.

Le interazione dei minori con l’AI Viviamo in un'era in cui la tecnologia, inclusa l’AI, sta diventando sempre più pervasiva. Oggigiorno i minori interagiscono sempre più frequentemente con le molteplici forme in cui l’intelligenza artificiale può manifestarsi nella loro vita quotidiana. Insegnare ai bambini come funziona l'AI non solo li aiuta a comprendere il mondo che li circonda, ma anche a sviluppare la capacità di dominare la tecnologia anziché subirla passivamente. Si pensi agli algoritmi delle piattaforme di video on demand Netflix, Disney+, YouTube sempre più specializzati nel guidare i consumi attraverso play list e suggerimenti di visione e nel conoscere i gusti degli utenti, agli algoritmi delle piattaforme didattiche come Classdojo o a quelli dedicati alla gamification. L’incontro dei minori con l’AI coincide altresì con l’uso di particolari tipi di giocattoli e videogiochi, quando interagiscono con assistenti virtuali, o quando imparano usando software di apprendimento adattivo cioè basati sulle peculiarità del singolo studente . Nel momento in cui accedono a internet, gli algoritmi di intelligenza artificiale forniscono consigli ai bambini su quali video guardare, quali notizie leggere, quale musica ascoltare, con chi stringere amicizia, o chi seguire sui social. Negli ultimi anni particolarmente rilevante è la crescente diffusione di smart speaker, dispositivi indossabili come smartwatch e cinturini per il fitness e giocattoli connessi a Internet. Gli smart speaker vengono utilizzati per svolgere diverse attività, come ascoltare musica, recuperare informazioni, creare promemoria, comunicare con le persone, e controllare altri device. Anche gli altoparlanti intelligenti Amazon Echo o Google Home che oggi spesso si trovano in molte case vengono usati anche per raccontare storie della buonanotte ai propri figli. Attraverso pratiche di uso intimo e quotidiano, gli altoparlanti intelligenti così come altri oggetti vengono incorporati nella routine domestica al punto da interferire con le relazioni familiari. Si tratta di un vero e proprio processo di “addomesticamento” dei dispositivi e dei giocattoli connessi a Internet, grazie al quale le famiglie accolgono i sofisticati prodotti della tecnologia nella propria sfera privata. Le interazioni quotidiane dei bambini e degli adolescenti con l’AI comportano dei rischi si possono individuare almeno tre ambiti in cui è ragionevole pensare che la presenza dell’intelligenza artificiale avrà conseguenze negative. Esiste un rischio sostanziale che l’uso incontrollato dell’AI o dell’apprendimento automatico, per determinare chi ha accesso a quali servizi e a quale prezzo/qualità , possa rafforzare pregiudizi e discriminazioni, e impedire a bambini e adolescenti di avere le stesse possibilità. Per dare un’idea della “pericolosità” dell’intelligenza artificiale, se non ben gestita, si può citare il caso di Replika, un chatbot dotato di un’interfaccia scritta e vocale che, basandosi sull’intelligenza artificiale, genera un “amico virtuale”. Si tratta di un robot creato per chattare e munito di doti di “affective computing”, quell’informatica affettiva che si dice animerà tutti i robot destinati a prendersi cura delle persone fragili, come bambini e anziani. È sufficiente scaricarlo sul cellulare per farlo diventare il proprio migliore amico. Replika è sempre disponibile per ascoltare problemi, consigliare e confortare, in particolare se si attraversa una fase di depressione, ansia o un periodo difficile. “L’amico virtuale”, presentato come in grado di migliorare il benessere emotivo dell’utente, consente a chiunque interagisca con lui di ridurre l’ansia attraverso la gestione dello stress e la socializzazione. Replika ha delle caratteristiche che, intervenendo sull’umore della persona, possono risultare pericolose per i soggetti in fase di sviluppo o in stato di fragilità emotiva. A seguito dell’installazione di tale chatbot, molti utenti hanno iniziato a contestare il fatto che l’app risultava spesso troppo invadente o anche molesta, per mezzo di messaggi a sfondo sessuale. Data la proliferazione di recensioni negative e di notizie in cui i media hanno raccontato i retroscena oscuri di Replika, il Garante della privacy ha avviato delle indagini che hanno portato al blocco di Replika. Dal provvedimento si legge che “l’applicazione presenta […] concreti rischi per i minori d’età, a partire dalla proposizione ad essi di risposte assolutamente inidonee al loro grado di sviluppo”. Più precisamente, l’Autorità ha fatto notare che l’app è sprovvista di qualsiasi meccanismo di verifica dell’età, come filtri per i minori, ma anche di blocchi di fronte a dichiarazioni in cui l’utente espliciti la propria minore età. In particolare, durante la fase di creazione di un account, la piattaforma si limita a richiedere solo nome, e-mail e identità di genere. In conclusione, il Garante ha deliberato che “Replika viola il Regolamento europeo sulla privacy GDPR , non rispetta il principio di trasparenza ed effettua un trattamento di dati personali illecito, in quanto quest’ultimo non può essere basato, anche solo implicitamente, su un contratto che il minorenne è incapace di concludere”. L’intervento del Garante, per la società sviluppatrice statunitense, ha comportato anche l’obbligo di comunicare, entro 20 giorni dall’emanazione del provvedimento, le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale annuo. Attività sull'intelligenza artificiale di “Programma il futuro” L’interazione fra bambini e IA è un tema che merita attenzione non solo sotto l’aspetto del diritto fondamentale alla protezione e all’accesso a contenuti adeguati, ma anche sotto quello del diritto dei bambini a sfruttare le opportunità “sane” che le nuove tecnologie offrono per l’apprendimento, il gioco, le relazioni, l’espressione del sé e della propria creatività. Diverse sono le opportunità di interazione fra bambini e l’AI che attraverso programmi di apprendimento personalizzato stimolano la creatività, l’immaginazione, adattano il contenuto e le attività in base ai diversi livelli di competenza e restituiscono feedback personalizzati. A tal proposito è interessante un tipo di esercitazione “animata” proposta da “Programma il futuro” che, nel quadro delle attività denominate l’Ora del Codice, ha inserito quella denominata “l’Intelligenza Artificiale per il mare”. In tale esercitazione si fa entrare lo studente nel mondo dell’intelligenza artificiale e dell’addestramento automatico, machine learning, portandolo a comprendere l’importanza dell’acquisizione di grandi quantità di dati necessari per un corretto ed efficace addestramento di una rete neurale artificiale. Non si parlerà certo ancora di dati d’ingresso da dare in pasto ad una rete neurale affinché questa, mediante una funzione di attivazione, di pesi e bias opportuni, fornisca in uscita una certa previsione. Si tratta, in verità, di un’esercitazione molto semplice e divertente. Nella prima parte lo studente “addestra” l’Intelligenza Artificiale a riconoscere un pesce fra altri oggetti, imparando che eventuali errori durante questa fase potrebbero inficiarne la validità ed il funzionamento. Nella seconda fase si riflette sul fatto che per pulire il mare dai rifiuti non basta distinguere fra un pesce ed altri oggetti ed occorre dunque estendere l’addestramento ad altre numerose forme di vita presenti nel mare. In seguito, si porta lo studente a compiere ulteriori progressi nell'approfondimento della conoscenza dell'intelligenza artificiale, istruendola per il riconoscimento di particolari caratteristiche dei diversi esemplari di pesci. In questa fase si introduce il concetto di distorsione bias , sottolineando l'importanza di fornire dati di apprendimento estremamente completi per evitare interpretazioni pregiudiziali. Nell’ultima parte si classificano i pesci in base a proprietà non riguardanti l’aspetto fisico veloce o lento, sorridente o triste, etc. mettendo in luce i rischi associati ad un uso errato dei dati di apprendimento. La riflessione che viene suggerita è questa quali pregiudizi potrebbero essere introdotti involontariamente riconoscendo un pesce in base a caratteristiche non prettamente fisiche. Anche la robotica educativa, con la sua forte valenza interdisciplinare e laboratoriale, è una metodologia efficace per far conoscere l’intelligenza artificiale nei diversi livelli di apprendimento. Un esempio interessante è la piattaforma di programmazione mBlock che, utilizzando la programmazione visuale mediante icone come Scratch, consente, in aggiunta a queste opportunità, il collegamento con piattaforme hardware come Arduino, CyberPi, mBot con le quali è possibile programmare e guidare robot. Tra le estensioni disponibili nel menù di mBlock, troviamo Teachable Machine, un'applicazione sviluppata da Google, che implementa una rete neurale e algoritmi di machine learning per l'apprendimento automatico. L'interfaccia di Teachable Machine è integrata in mBlock e consente di classificare immagini caricate da file o catturate tramite webcam, brevi registrazioni audio o pose di persone in immagini. Un ottimo approccio iniziale per far cimentare gli studenti sin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado nel superamento di problematiche come il numero di categorie in cui classificare gli input il cosiddetto training set , il bilanciamento di esigenze opposte durante la fase di training overfitting e underfitting , la classificazione, il livello di confidenza ovvero una percentuale di quanto sia plausibile che l’immagine inquadrata possa appartenere alla categoria selezionata, il risultato del riconoscimento. L'interazione con l'Intelligenza Artificiale può dunque contribuire allo sviluppo di competenze tecnologiche nei bambini. La sua sempre più permeata integrazione nella nostra società rende fondamentale l’acquisizione delle competenze necessarie anche ai bambini per comprendere, utilizzare e interagire con le tecnologie intelligenti, incoraggiando la fantasia, la curiosità e il pensiero creativo. Tuttavia, è fondamentale bilanciare tali opportunità con la responsabilità e la protezione dei minori. Gli sviluppatori, gli educatori e i genitori devono lavorare insieme e in maniera vigile e attenta, per garantire che questo processo si sviluppi in modo sicuro, etico e responsabile. Solo così i bambini potranno beneficiare appieno delle potenzialità offerte dall'Intelligenza Artificiale, sviluppando al contempo le competenze e le relazioni umane necessarie per un futuro sano e prospero. È importante sottolineare che, nonostante le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale nell'interazione con i bambini, nulla può sostituire le interazioni umane significative. L'Intelligenza Artificiale può essere un supporto prezioso, ma non può sostituire il valore delle relazioni reali, dell'affetto e dell'empatia perché i bambini hanno bisogno di interazioni umane per sviluppare relazioni sociali significative e per apprendere competenze emotive e sociali essenziali. Le implicazioni positive dell’intelligenza artificiale Ci si chiede se l’AI è solamente una minaccia da tenere a bada o se contribuisce alla crescita e allo sviluppo dei minori. Essa ha un potenziale che, se sfruttato a pieno, può garantire enormi benefici al futuro delle nuove generazioni. Migliore è l’AI, migliore è l’adattamento ai bisogni, al contesto, alle preferenze e alle priorità di ogni individuo. Si può affermare che, per ogni svantaggio causato dal ricorso alle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, essa offra allo stesso tempo anche un vantaggio. Di seguito una breve lista di 3 opportunità che il ricorso all’AI può comportare 1 strumenti di apprendimento personalizzati Se da un lato la didattica digitale e individuale rischia di ridurre le occasioni di socializzazione, è innegabile che gli strumenti di apprendimento personalizzato possono ampliare l’accesso a moltissime risorse e migliorare i risultati educativi dei bambini. 2 Accessibilità La tecnologia AI offre le soluzioni più intelligenti a diversi problemi. Alimenta assistenti virtuali, dispositivi robotici, applicazioni e altre tecnologie che possono consentire l’accessibilità all’istruzione e a tanti altri diritti a persone diversamente abili, anche grazie a strumentazioni molto complesse. 3 Supporto cognitivo In conclusione, le tecnologie di AI possono integrare l’intelligenza e le abilità innate, consentendo di accedere alle informazioni più velocemente e diventare più efficienti nella vita quotidiana. Per ampliare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale ai più piccoli, è importante che la stessa sia progettata senza dimenticare il suo impatto sui più giovani.