È stato presentato questa mattina il Rapporto Censis sull'Avvocatura per il 2023, realizzato in collaborazione tra Cassa Forense ed il Censis. «L'Avvocatura oltre la crisi. Prospettive di crescita della professione», questo il titolo dell'evento.
Il Rapporto Censis 2023 è stato illustrato dal Presidente di Cassa Forense Valter Militi, dall'attuario Giovanna Biancofiore e dal Consigliere di Amministrazione Marisa Annunziata. Per il Censis sono intervenuti il Segretario Generale Giorgio De Rita e il Responsabile Area Economica e Finanziaria, dott. Andrea Toma. Le dichiarazioni. «Come ogni anno Cassa Forense predispone uno strumento utile a capire il percorso dell'Avvocatura italiana, rilevarne le criticità e cosa possiamo per intervenire tempestivamente. - il commento del Presidente Valter Militi - Di particolare interesse, nell'ultimo Rapporto, il confronto fra i professionisti giovani e meno giovani, considerando gli equilibri di lungo periodo e la sostenibilità finanziaria della Cassa». Spiega Federico Freni , Sottosegretario al MEF e Avvocato «Nel Rapporto si vedono luci e ombre, ma sono assestamenti inevitabili per una professione che deve aggiornarsi e cambiare coi tempi. Guardare al domani vuol dire parlare di una categoria viva, che dovrà essere capace di dominare lo strumentario tecnologico che il futuro ci offre, governando i cambiamenti. Stiamo arrivando alla stesura finale del Regolamento Investimenti, che governerà gli investimenti delle Casse e preveder à uno snellimento delle procedure . - conclude Freni - Il parametro sarà quello della ragionevolezza, ed essenziale sarà la libertà di scelta delle Casse nella elaborazione del proprio Piano, senza prevedere tetti e percentuali. Non solo. Gli investimenti degli investitori istituzionali dovranno avere una fiscalità agevolata». «Abbiamo costruito il sistema delle casse previdenziali privatizzate, e poi private, su alcune parole chiave il regime obbligatorio, il rapporto tra pubblico e privato, il rapporto tra retributivo e contributivo ». Così il Segretario Generale del Censis Giorgio De Rita « In realtà oggi questo sistema, costruito e consolidato, necessita di un'interpretazione delle diverse dinamiche del Paese, che richiedono non soltanto gli investimenti finanziari per lo sviluppo del Paese, ma anche un atteggiamento dei sistemi professionali nei confronti delle difficoltà che il Paese ha incontrato ». I numeri del rapporto Censis la maggior parte degli iscritti è rappresentata da avvocati attivi 225.513 , mentre solo una parte residuale è costituita da pensionati contribuenti 14.506 prevale la componente maschile 126 mila uomini su quella femminile 113 mila donne . Quest'ultima prevale tuttavia nella fascia d'età più giovane il 57,9% degli avvocati under 34 è donna così come il 55,6% di chi ha un'età compresa tra i 35 e i 44 anni , segno dell'appeal che la professione forense esercita sulle donne. Tuttavia le posizioni di maggiore “prestigio” all'interno degli studi legali in Italia sono ricoperte dalla componente maschile il 20,9% degli uomini è un avvocato titolare a fronte del 13,9% delle donne a livello generazionale, negli ultimi due decenni, si assiste ad un progressivo “invecchiamento” degli iscritti a prescindere dal genere, l'età media di un avvocato in Italia sale da 42,3 nel 2002 a 47,7 nel 2022 in tema di previdenza forense, il «38,5% del campione ritiene necessario intervenire principalmente sulle prestazioni dirette al sostegno della professione e su quelle a sostegno della salute 22,9% . Rimane elevato il numero degli avvocati 67,1% che dichiara di non aver usufruito di nessuna delle prestazioni in questione. Migliora invece il rapporto degli iscritti con i servizi messi a disposizione dall'Ente», portale e contact center il rapporto analizza anche gli spazi di mercato emergenti, con le opportunità di crescita della professione forense con riferimento alle specializzazioni, alla sostenibilità ambientale nella professione forense e all'Alternative Dispute Resolution e i servizi di tipo consulenziale infine, «migliora il sentimento di fiducia verso il futuro. La quota di chi ritiene molto critico il lavoro forense a causa di un generale senso di incertezza diminuisce dal 28,4% del 2021 al 25,5% del 2022».
Rapporto Censis sull'Avvocatura per il 2023