Cassa Forense aumenta le pensioni degli avvocati

Il CdA di Cassa Forense, con voto unanime, ha deliberato la rivalutazione dell’8,1% delle pensioni degli avvocati per l'anno 2023. Contestualmente, è stato disposto l'adeguamento dei contributi minimi dovuti dai colleghi ed il “tetto” per il calcolo delle future pensioni.

E' di oggi la notizia dell'approvazione della rivalutazione dell'8,1% delle pensioni degli avvocati. Il Regolamento Unico della Previdenza prevede infatti che il Consiglio di Amministrazione, entro il 28 febbraio di ogni anno, sulla base dei dati pubblicati dall'ISTAT, rediga una apposita tabella dei coefficienti di rivalutazione. Dopo l'approvazione dei Ministeri Vigilanti, «gli importi delle pensioni erogate dalla Cassa sono aumentati annualmente, a partire dal secondo anno successivo a quello di decorrenza, [ ] in proporzione alla variazione dell'indice annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, rilevata dall'Istituto Nazionale di Statistica per l'anno precedente». La decorrenza degli aumenti è fissata al 1° gennaio dell'anno della delibera. Per quest'anno dunque, in base ai coefficienti ISTAT pubblicati il 17 gennaio scorso, è prevista dunque una rivalutazione dell'8,1%. Gli aumenti saranno corrisposti dal mese successivo a quello di approvazione ministeriale della delibera, unitamente agli arretrati maturati da gennaio 2023. Viene infine segnalato che «il rendimento del patrimonio da prendere a base per il calcolo della quota modulare volontaria della pensione è risultato essere, per il 2021, del 5,18%, che verrà retrocesso, in misura del 90%, sulle quote di pensioni modulari da liquidare nel 2023».