Dopo aver visto la seguente tabella, avevo auspicato che Cassa Forense non aderisse alla rottamazione quater ma, come sempre accade, è avvenuto esattamente il contrario perché il CDD di Cassa Forense nella riunione di venerdì scorso ha adottato le due delibere, già pubblicate da Diritto e giustizia nel numero di lunedì 30 gennaio 2023 Cassa forense definizione agevolata dei ruoli 2000-2021 .
ii Ho ragionato sulla base di un principio di equità e parità di trattamento degli associati, soprattutto in relazione a chi ha regolarizzato la propria posizione contributiva versando le maggiorazioni dovute. Lo stesso principio che ha indotto, per esempio la Cassa dei Commercialisti, a non aderire alla rottamazione quater, così come tutte le Casse più importanti. In particolare, la Cassa dei Commercialisti ha emesso il seguente comunicato «La Cassa, in applicazione di quanto previsto dall'articolo 1, comma 229, della Legge 197/22 Legge di Bilancio 2023 ha ritenuto di non applicare lo stralcio automatico dei debiti di importo fino a 1.000 euro per le somme demandate all'Agente della Riscossione dal 2000 al 2015. La decisione è basata innanzitutto sulla necessità di rispettare il principio di equità e parità di trattamento tra gli Associati, sia nei confronti di coloro che hanno regolarmente adempiuto nel tempo agli obblighi contributivi sia nei confronti di chi ha regolarizzato la propria posizione contributiva versando anche le maggiorazioni sanzioni e interessi previste dal Regolamento pro-tempore vigente. A tal proposito, si sottolinea che le maggiorazioni sono demandate agli Agenti della Riscossione solo in caso di mancata regolarizzazione spontanea che prevede sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinarie o adesione alla proposta di regolarizzazione inviata dalla Cassa. Inoltre, si ricorda come il mancato versamento delle maggiorazioni comporta un effetto penalizzante per l'interessato in quanto non consente di maturare l'anzianità contributiva, non dà luogo all'incremento e alla rivalutazione del montante pensionistico né al riconoscimento della prestazione previdenziale. Con l'occasione, si comunica che per le medesime ragioni ed in coerenza con la posizione più volte sostenuta in passato, la Cassa non ha aderito alla definizione agevolata di cui all'articolo 1, commi da 231 a 252, della Legge numero 197/22 c.d. “Rottamazione quater” ». Anche la Cassa dei Geometri non ha aderito come da comunicato che qui si riporta «Cassa Geometri, al fine di tutelare la posizione previdenziale dei suoi iscritti, ha deciso - ai sensi dell'articolo 1, comma 229 della Legge di Bilancio 2023 - di non applicare lo stralcio parziale dei debiti fino a 1.000 euro per le cartelle esattoriali emesse dal 2000 al 2015. Inoltre, in continuità con le decisioni prese fin dal 2017, la Cassa non aderisce al nuovo provvedimento di definizione agevolata delle cartelle esattoriali previsto dalla Legge di Bilancio 2023». Anche la Cassa dei Notai ha deciso non aderire alla rottamazione quater. Casi particolari sono quelli di ENPAM, ENPAP e EPPI che non affidano all'Agenzia delle Entrate la riscossione dei debiti contributivi. Alla luce di quando già espresso in relazione alla rottamazione del 2019, ritengo che nemmeno INARCASSA aderirà alla rottamazione quater. Ed infatti nel 2019 INARCASSA riteneva «che l'inclusione dei debiti contributivi degli iscritti alle Casse di previdenza professionali nel campo di applicazione della legge, produca danni previdenziali per coloro che aderiscono introducendo rilevanti elementi di asistematicità comporti gravi ed irrimediabili effetti sul piano finanziario per gli enti contrasti con i principi e gli assunti costituzionali su cui si regge la previdenza privata realizzi forti iniquità fra le coorti e tra gli iscritti alle diverse Casse». Vale la pena di ricordare che, in occasione della rottamazione delle cartelle per il periodo dal 2000 al 2016, l'allora Presidente di Cassa Forense, avv. Nunzio Luciano, riteneva che «l'applicabilità del cd. condono fiscale alle Casse lede l'autonomia gestionale e organizzativa degli enti previdenziali privati e presenta profili di iniquità tra gli iscritti». Dalla delibera di Cassa Forense si evincono però alcuni dati molto rilevanti In caso di adesione totale da parte dei contribuenti, ci sarebbe una diminuzione del carico esattoriale di circa 159 milioni di euro che non sono bruscolini , a fronte di un carico residuo di circa 709 milioni di euro Che la maggiorazione quater interesserebbe circa 81 mila iscritti Che Cassa Forense ha in atto ben 2000 cause pendenti avanti ad oggetto contributi e / o sanzioni. È possibile pensare che in sede di discussione in Comitato dei Delegati qualcuno abbia sostenuto che i crediti di Cassa Forense verso gli iscritti sarebbero in gran parte “inesigibili” e quindi l'adesione alla rottamazione quater per Cassa Forense rappresenterebbe un vantaggio. Se questo fosse vero, poiché l'enorme massa di crediti è postata in bilancio e il fondo svalutazione crediti di 393 milioni di euro non è certo in grado di coprirli, si porrebbe un enorme problema sul bilancio e, soprattutto, sulle proiezioni attuariali sulle quali si fonda il giudizio di sostenibilità. In buona sostanza, se questo fosse vero, Cassa Forense dovrebbe avviare una operazione verità sui crediti in bilancio per accertare gli NPL e, di conseguenza, svalutare tutti i crediti “inesigibili” per sistemare il bilancio.