SEZIONE PRIMA 15 GIUGNO 2015, N. 12321 OPERE PUBBLICHE APPALTO DI - ESTINZIONE DEL CONTRATTO - RISOLUZIONE - IN GENERE. Inadempimento del committente consistente nella mancata verifica del progetto - Risoluzione del contratto - Condizioni. In tema di appalto di opera pubblica, l’inadempimento del committente alla prescrizione di cui all’art. 5 del Rd 350/1895, nel testo applicabile ratione temporis”, che impone alla stazione appaltante una verifica del progetto, in relazione al terreno e ad altre invarianti, giustifica, nel concorso delle condizioni di cui all’art. 1455 cc, la risoluzione del contratto solo se ritenuto prevalente su altre e contrapposte inadempienze e sempreché renda praticamente impossibile l’esecuzione dell’opera da parte dell’appaltatore, dovendosi, invece, escludere che una tale violazione possa essere considerata, in sé e per sé, come causa di sospensione od improseguibilità dell’opera, che potrà verificarsi solo se il giudice del merito accerti o escluda la ricorrenza delle condizioni tecniche per l’eseguibilità del progetto sull’area prescelta. In senso conforme, la risalente Cass. Sez. 1, Sentenza 1945/1976 in tema di appalto, ancorché disciplinato dalla normativa vigente in materia di opere pubbliche, l’inadempimento del committente, giustificativo della risoluzione del contratto, nel concorso delle condizioni di cui all’art 1455 cc, può essere configurato anche nella sospensione od improseguibilità dell’opera, ove queste risultino imputabili al committente stesso, pure se per fatti antecedenti alla conclusione del contratto. nella specie, enunciando il principio di cui sopra, la suprema Corte ha ritenuto correttamente pronunciata dai giudici del merito la risoluzione di un appalto, conferito per la costruzione di case economiche e popolari, per colpa dell’istituto medesimo, consistente nel non aver preventivamente e diligentemente accertato, in osservanza dell’art 5 del Rd 350/1895, la ricorrenza delle condizioni tecniche per l’eseguibilità del progetto sull’area prescelta .