RASSEGNA DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO

SEZ. V ALIYEV comma AZERBAIDJAN 20 SETTEMBRE 2018, RICC.68742, 71200/14 TUTELA DELLA PROFESSIONE FORENSE - PERQUISIZIONE DI UNA ONLUS - INGIUSTA DETENZIONE. La CEDU ammonisce lo Stato servono riforme contro l’abuso del diritto penale e le rappresaglie nei confronti di professionisti in ragione delle loro attività. Un noto legale, per rappresaglia contro una denuncia al Parlamento dell’UE sulla situazione dei diritti umani nel suo paese, subì la perquisizione della sua casa, dell’ufficio nella sede della sua onlus sulla tutela dei diritti umani e fu condannato per varie accuse reati fiscali ed esercizio abusivo d’impresa relativamente alle attività della onlus . Vani i ricorsi. La CEDU ha ravvisato plurime deroghe alla Cedu violato l’articolo 3 relativamente alle condizioni di detenzione in una cella pollaio”, che non rispettava gli standard internazionali, dal 9 al 12/8/14, mentre la violazione è stata esclusa per il restante periodo detentivo e circa l’accusa che non gli siano state somministrate le dovute cure mediche. Violato l’articolo 5 § .1 e 4 perchè non c’erano motivi plausibili di sospettare che avesse commesso in reato per giustificare la sua detenzione e per l’assenza di un controllo della legalità della stessa. C’è stata una deroga all’articolo 8 per la perquisizione della casa e dell’ufficio ed infine una dell’articolo 18 limite all’uso delle restrizioni dei diritti da solo ed in combinato con gli artt. 5 ed 8 perché queste misure sono state adottate per ridurlo al silenzio e per punirlo della sua attività a difesa dei diritti umani. La CEDU, invitando lo Stato a fare riforme in tal senso, rileva una preoccupante tendenza all’arresto e detenzione delle persone critiche nei confronti del governo, dei militanti della società civile e dei difensori dei diritti umani . Sul tema si segnala l’ampia sezione sulle norme internazionale sulla tutela degli attivisti e dei difensori dei diritti umani ed i dossier sulle violazioni perpetrate da questo paese. Mammadov c. Azerbaidjan del 2014, Parrillo c. Italia [GC] e Muršić c. Croazia [GC] nel quotidiano del 27/8/15 e nella rassegna del 21/10/16 e EU C 2018 732 nella rassegna del 21/9/18. SEZ. I SOLSKA E RYBICKA comma POLONIA 20 SETTEMBRE 2018, RIcomma 30491 E 31083/17 PRIVACY - INCIDENTE AEREO – ESUMAZIONE SALME. L’esumazione delle spoglie delle vittime di un incidente aereo ha violato i diritti delle vedove ricorrenti. Ad adire la CEDU sono le vedove di due vittime dell’incidente aereo di Smolensk del 2010 in cui perì il presidente polacco Kaczyński nell’ambito delle indagini sul caso fu ordinata, a loro insaputa, l’esumazione delle salme dei loro mariti per stabilire se c’era stata un’esplosione a bordo. Violato l’articolo 8 Cedu l’inchiesta su fatti di una gravità senza precedenti per un paese deve sempre essere bilanciata con l’importanza dell’interesse delle richiedenti a veder rispettate le spoglie dei mariti, ma il diritto interno polacco non prevede alcun meccanismo in tal senso. Ergo sono state private del minimo di protezione che potevano pretendere circa il rispetto della loro vita privata e della loro serenità familiare. Sul tema Armani Da Silva c. Regno Unito [GC] nella rassegna dell’1/4/16, Elberte c. Lettonia del 2015 e Parrillo c. Italia [GC] nel quotidiano del 27/8/15.