RASSEGNA DEL CONSIGLIO DI STATO

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. III SENTENZA 28 FEBBRAIO 2019, N. 1410 SANITA’ PUBBLICA. Ospedali classificati - Divieto affidamento diretto fornitura. Gli ospedali classificati” anche se non sono soggetti al regime dell’accreditamento e operano nell’ambito del servizio sanitario nazionale direttamente erogando le prestazioni, sulla base di accordi con le regioni ai sensi dell’art. 8- quinquies , comma 2- quater , d.lgs. n. 502/1992, non si possono ritenere, a tutti gli effetti, nell’ordinamento nazionale equiparati ad un soggetto pubblico, come peraltro, già evidenziato nella sentenza n. 4631/17, con riferimento al rapporto di lavoro dei dipendenti e alla inapplicabilità del diritto europeo e nazionale sugli appalti pubblici in caso siano essi stessi committenti di contratti di lavori, servizi e forniture. La Sezione V, diversamente da quanto ritenuto dal giudice di primo grado, e in applicazione di quanto affermato dalla Corte di Giustizia, afferma che si deve ritenere che la qualifica di ospedale classificato e l’eventuale inserimento dello stesso nella rete ospedaliera del Servizio sanitario regionale non consente la possibilità di attribuire a tale ospedale la fornitura di un prodotto nei confronti di altri ospedali e aziende sanitarie della Regione, senza l’esperimento delle prescritte procedure di gara. Perché tale attribuzione, operata con la delibera della Regione Veneto e con gli atti convenzionali a valle stipulati, ha integrato l’affidamento diretto di una fornitura in violazione della disciplina nazionale ed eurounitaria sugli appalti. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI SENTENZA 28 FEBBRAIO 2019, N. 1398 PIANI REGOLATORI E DESTINAZIONI URBANISTICHE. Parcheggio abusivo e revoca della licenza. Legittima l’ingiunzione di ripristino dello stato dei luoghi del posteggio realizzato su di un’area che lo strumento urbanistico destina a verde pubblico. Ciò in quanto l’utilizzo effettivo dell’area deve essere coerente con la destinazione impressa in sede pianificatoria e non potendo l’ente comunale tollerare lo svolgimento di un’attività commerciale in contrasto con la destinazione impressa all’area e le cui strutture funzionali allo svolgimento di detta attività sono abusive e devono essere demolite. CONSIGLIO DI STATO, ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 27 FEBBRAIO 2019, N. 4§ GRADUATORIE AD ESAURIMENTO - TITOLO DI STUDIO . Gli insegnanti diplomati e le ingiuste aspettative. Consentire ai diplomati magistrali l’accesso alle GAE significa penalizzare i laureati l’impatto sociale non è, quindi, unilaterale, ma è bilaterale, nel senso che è destinato comunque a verificarsi quale che sia la soluzione che si accolga. Non avrebbe senso allora conservare gli effetti nel tempo di una interpretazione errata quella sul valore abilitante ex se del diploma magistrale al fine di evitare ripercussioni sociali che, comunque, si produrrebbero a danno di altri soggetti. E il risultato sarebbe ancora più negativo, perché il prezzo delle ripercussioni sociali evitate per tutelare una aspettativa illegittima ai diplomati magistrali senza titoli ulteriori sarebbe il sacrificio delle aspettative questa volta legittime dei diplomati magistrali abilitati all’insegnamento in seguito a concorso o dei laureati in scienza delle formazione. CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI SENTENZA 25 FEBBRAIO 2019, N. 1321 LA DISCREZIONALITA’ DELLA PA. La reiterazione dell’elusione del giudicato. La consumazione della discrezionalità può essere anche il frutto della insanabile frattura” del rapporto di fiducia tra Amministrazione e cittadino, derivante da un agire reiteratamente capzioso, equivoco, contraddittorio, lesivo quindi del canone di buona amministrazione e dell’affidamento riposto dai privati sulla correttezza dei pubblici poteri. In presenza di una evenienza siffatta, resta precluso all’amministrazione di potere tornare a decidere sfavorevolmente nei confronti dell’amministrato anche in relazione ai profili non ancora esaminati. In alcuni casi, può accadere che la pervicacia degli organi amministrativi a reiterare le statuizioni annullate integri una elusione palese o occulta del giudicato in tal caso deve ammettersi la possibilità, per il giudice dell’ottemperanza, di sindacare anche su aspetti non pregiudicati dalla sentenza. Nel caso specifico, che riguardava l’abilitazione scientifica all’insegnamento, l’alternarsi di tre diverse Commissioni non ha consentito di ravvisare nel nuovo vizio di illegittimità un palese sintomo dell’intento di non attuare il giudicato. Tuttavia, il susseguirsi di tre giudicati di annullamento ha comunque l’effetto di svuotare l’amministrazione del proprio potere discrezionale. Con la precisazione che il giudicato costituisce, in tale ipotesi, un vincolo alla discrezionalità amministrativa operante come fatto” e non come atto”.