RASSEGNA TAR

TAR PUGLIA, LECCE, SEZ. I 14 SETTEMBRE 2015, N. 2722 RISARCIMENTO DEL DANNO – DANNO DA RITARDO. Il danno da ritardo occorre sempre accertare l’ animus dell’agente pubblico. Ai fini dell'ammissibilità dell'azione di risarcimento del danno da provvedimento illegittimo o da ritardo nell’emanazione del provvedimento, deve in concreto accertarsi – con riferimento all’elemento soggettivo della responsabilità - se l'adozione o la mancata o ritardata adozione del provvedimento amministrativo lesivo sia conseguenza di comportamento doloso o della grave violazione delle regole di imparzialità, correttezza e buona fede, alle quali deve essere costantemente ispirato l'esercizio della funzione, e se tale comportamento sia stato posto in essere in un contesto di fatto ed in un quadro di riferimento normativo tale da palesare la negligenza e l'imperizia degli uffici o degli organi dell'amministrazione, ovvero se, per converso, la predetta violazione sia ascrivibile all'ipotesi dell'errore scusabile, per la ricorrenza di contrasti giurisprudenziali, per l'incertezza del quadro normativo o per la complessità della situazione di fatto. TAR CAMPANIA, SALERNO, SEZ. I 14 SETTEMBRE 2015, N. 2019 EDILIZIA – SANZIONI AMMINISTRATIVE – VIGILANZA SULL'ATTIVITÀ URBANISTICO-EDILIZIA. Sul doveroso esercizio dei poteri ripristinatori e repressivi degli abusi edilizi. Il proprietario di un’area o di un fabbricato, nella cui sfera giuridica incide dannosamente il mancato esercizio dei poteri ripristinatori e repressivi relativi ad abusi edilizi da parte dell’organo preposto, è titolare di un interesse legittimo all’esercizio dei detti poteri e può pretendere, se non vengano adottate le misure richieste, un provvedimento che ne spieghi esplicitamente le ragioni, con la conseguenza che il silenzio serbato sull’istanza e sulla successiva diffida integra gli estremi del silenzio rifiuto, sindacabile in sede giurisdizionale quanto al mancato adempimento dell’obbligo di provvedere espressamente. A questi fini, a nulla rileva la circostanza della pendenza di una controversia, in sede civile, circa la proprietà dell’area sulla quale gli abusi edilizi sarebbero stati posti in essere difatti, il soggetto – che agisce per l’affermazione del proprio diritto di proprietà sulla medesima area – ben può, quale titolare di uno specifico interesse tutelato dall’ordinamento, legittimamente diffidare i competenti organi amministrativi e segnatamente gli uffici comunali deputati al controllo dell’uso del territorio a effettuare i dovuti accertamenti al riguardo, nonché, conseguentemente, ad adottare – ove gli abusi realmente sussistano – i provvedimenti repressivi idonei allo scopo. TAR TOSCANA, FIRENZE, SEZ. I 8 SETTEMBRE 2015, N. 1217 RISARCIMENTO DEL DANNO – DANNO DA LESIONE DEGLI INTERESSI PRETENSIVI. Il risarcimento del danno da lesione dell’interesse pretensivo. Ai fini della caducazione del provvedimento amministrativo è sufficiente anche il difetto motivazionale mentre per l’affermazione del diritto al risarcimento del danno, oltre all’illegittimità del provvedimento gravato è anche necessario, quantomeno nel campo dell’interesse pretensivo, che il ricorrente dimostri la spettanza del bene della vita in termini di certezza o, quantomeno, di probabilità, secondo un giudizio di tipo controfattuale.