RASSEGNA TAR

TAR ABRUZZO, PESCARA, SEZ. I 14 LUGLIO 2015, N. 307 CONTRATTI PUBBLICI – AVVALIMENTO. Il contratto di avvalimento è nullo ove sottoposto ad una condizione meramente potestativa. Il contratto di avvalimento non è valido ove sottoposto a condizioni, soprattutto nel caso in cui si tratti di una condizione meramente potestativa, trattandosi in questo caso di una clausola nulla ai sensi dell’art. 1355 del codice civile. TAR SICILIA, CATANIA, SEZ. III 10 LUGLIO 2015, N. 1904 CONTRATTI PUBBLICI – CRITERI DI SELEZIONE DELLE OFFERTE NEI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI NEI SETTORI ORDINARI – PROCEDURE DI SCELTA DEL CONTRAENTE. La scelta dei criteri di aggiudicazione di una gara pubblica. L’Amministrazione gode di ampia discrezionalità nell’effettuare le scelte in ordine ai criteri di aggiudicazione di una gara pubblica, a norma dell’art. 81, comma 2, del D.Lgs. 163/2006. Pertanto, ove l’Amministrazione appaltante scelga di ricorrere al criterio del prezzo più basso piuttosto che a quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, tale scelta non presenta il carattere di illogicità né appare violativa dei principi di buona amministrazione cui l’Ente pubblico è tenuto ad uniformarsi, ove la lex specialis di gara precisi e puntualizzi le modalità di esecuzione del servizio. TAR BASILICATA, POTENZA, SEZ. I 10 LUGLIO 2015, N. 412 ESPROPRIAZIONE – ACQUISIZIONE SANANTE. Espropriazioni illegittime e tutela del privato. Nel caso di espropriazione asseritamente illegittima, l’Amministrazione ha l’obbligo giuridico di far venir meno l’occupazione sine titulo” e di adeguare la situazione di fatto a quella di diritto, restituendo l’immobile al legittimo titolare dopo aver demolito quanto ivi realizzato, tenuto conto che la realizzazione dell’opera pubblica sul fondo illegittimamente occupato costituisce un mero fatto, non in grado di assurgere a titolo dell’acquisto e come tale inidoneo a determinare il trasferimento della proprietà, che può dipendere solo da un formale atto di acquisizione dell’Amministrazione. Nelle ipotesi di omessa adozione nei termini del decreto di esproprio, i principi derivanti dall’interpretazione sistematica e le possibilità insite nel principio di atipicità delle pronunce di condanna, di cui all’art. 34, primo comma, lett. c , c.p.a., consentono una formulazione della sentenza che non pregiudichi la possibilità per l’Amministrazione di acquisire il bene ai sensi dell’art. 42-bis d.p.r. n. 327/2001. Dal che consegue che, in questi casi, il G.A. deve ordinare all’Amministrazione di restituire l’area illegittimamente espropriata, previa riduzione in pristino della stessa ovvero di acquisirla ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 42-bis T.U. Espropriazioni.