RASSEGNA TAR di Carlo Vantaggiato

di Carlo Vantaggiato TAR PUGLIA, LECCE, SEZ. II 24 MAGGIO 2011, N. 912 LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA P.A Reclutamento del personale - Annullamento del concorso pubblico. È illegittima, per violazione dell'art. 13 d.P.R. n. 487/1994, la determinazione dirigenziale con la quale un ente locale, piuttosto che escludere da un concorso pubblico un candidato, ha disposto l'approvazione dei verbali e l'assunzione del candidato stesso quale vincitore del concorso, nel caso in cui, dalla semplice comparazione dell'elaborato del vincitore del concorso con un articolo scientifico pubblicato su un sito web, versato in atti, emerga con chiara evidenza che il candidato, nell'elaborare la risposta ad un quesito della prova scritta nella specie, relativo alla responsabilità del dipendente pubblico si sia limitato a riprodurre, sia pure solo parzialmente - ma pedissequamente - il testo del predetto articolo, senza apportarvi alcuna elaborazione personale. TAR LOMBARDIA, BRESCIA, SEZ. II 19 MAGGIO 2011, N. 749 ACCESSO. Accesso agli atti di gara - Fase esecutiva del contratto d'appalto. È legittimo il diniego opposto dalla p.a. in merito ad una domanda di accesso agli atti a fini difensivi, avanzata da una impresa mandante, componente di una a.t.i. aggiudicataria di una gara di appalto, tendente ad ottenere copia degli atti relativi alla fase esecutiva del contratto di appalto, in ragione dall'asserito stato di inadempienza dell'impresa capogruppo mandataria, nel caso in cui l'istanza ostensiva sia sfornita o non sia supportata da idonei elementi probatori in merito all'effettivo stato di inadempienza della capogruppo in tal caso, infatti, difetta il rapporto strumentale che deve necessariamente sussistere tra la domanda di accesso e l'esigenza di difendere i propri interessi giuridici anche inteso in senso ampio . TAR LOMBARDIA, MILANO, SEZ. IV 19 MAGGIO 2011, N. 1282 EDILIZIA. Permesso di costruire - In tema di distanze tra pareti finestrate. Il d.m. 2 aprile 1968, n. 1444 emanato in virtù dell'art. 41 quinquies l. n. 1150/1942, introdotto a sua volta dall'art. 17 l. n. 765/1967 , ripete dal rango di fonte primaria della norma delegante la forza di legge, suscettibile di integrare con efficacia precettiva il regime delle distanze dalle costruzioni di cui all'art. 872 c.c. la regola della distanza di 10 metri tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti prevista dalla suddetta norma vincola anche i Comuni in sede di formazione e di revisione degli strumenti urbanistici, con la conseguenza che ogni previsione regolamentare in contrasto con l'anzidetto limite minimo è illegittima e va disapplicata, essendo consentita alle amministrazioni locali solo la fissazione di distanze superiori. TAR LAZIO, ROMA, SEZ. II TER 18 MAGGIO 2011, N. 4310 PROCESSO AMMINIATRATIVO - REGOLE GENERALI. Azione di cognizione - Azione avverso il silenzio - Giudizio avverso il silenzio e conversione del rito. L'art. 31 del codice del processo amministrativo in tema di giudizio avverso il silenzio della p.a. ha accolto il principio della convertibilità del rito camerale in ordinario, con contestuale fissazione dell'udienza pubblica per la discussione del ricorso comma 5 , consentendo, quindi, che il successivo provvedimento espresso o un atto connesso con l'oggetto della controversia - emanati dall'amministrazione nelle more del giudizio sul silenzio - possano essere impugnati anche con motivi aggiunti, nei termini e con il rito previsto per il provvedimento espresso in tal caso, l'intero giudizio prosegue con il rito ordinario comma 6 . E' stato, altresì, previsto che, in tal caso, il giudice possa definire con il rito camerale l'azione avverso il silenzio e fissare l'udienza pubblica per la trattazione della domanda risarcitoria comma 7 .