RASSEGNA TAR di Carlo Vantaggiato

di Carlo Vantaggiato TAR ABRUZZO, PESCARA, SEZ. I 22 APRILE 2011, N. 264 COMUNE. Organi di governo - Competenze del sindaco. Dopo l'entrata in vigore del nuovo codice del processo amministrativo, il sindacato del giudice amministrativo sulle ordinanze sindacali contingibili ed urgenti, ex art. 50 TUEL, non è più esteso anche al merito l'art. 134 del codice non include, infatti, tali atti tra quelli relativamente ai quali la cognizione è estesa anche al merito, per cui detti provvedimenti non possono più essere pienamente sindacati dal g.a. non solo con riferimento a tutti gli aspetti concernenti la legittimità, ma anche ai profili relativi alla sufficienza ed alla attendibilità delle disposte istruttorie ed alla convenienza, opportunità ed equità delle determinazioni adottate. Le ordinanze contingibili ed urgenti a tutela della salute pubblica ex art. 50 TUEL possono essere adottate non solo per porre rimedio ai danni già verificatisi in materia di sanità ed igiene, ma anche per prevenire tali danni, come del resto espressamente previsto dall'art. 38 UTEL, che consente l'adozione di tali provvedimenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini inoltre, le ordinanze stesse possono essere assunte anche quando l'incolumità dei cittadini sia minacciata da fenomeni di inquinamento ambientale provocati da rifiuti, emissioni inquinanti nell'aria e da scarichi inquinanti. TAR BASILICATA, POTENZA, SEZ. I 20 APRILE 2011, N. 218 GIURISDIZIONE. Giurisdizione in materia di pubblico impiego. Sussiste la giurisdizione amministrativa in ordine ad una controversia relativa ad una selezione pubblica, per titoli ed esami, per l'assunzione a tempo pieno e indeterminato di personale, indetta da una persona giuridica privata, che gestisce servizi pubblici e che è partecipata da un ente pubblico, atteso che l'art. 18 d.l. n. 112/2008, convertito nella l. n. 133/2008, al comma 1, dispone che le società che gestiscono servizi pubblici locali a totale partecipazione pubblica adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi di cui al comma 3 dell'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e, al comma 2, prevede che le altre società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità . TAR BASILICATA, POTENZA, SEZ. I 21 APRILE 2011, N. 242 LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA P.A Reclutamento del personale. L'art. 91, comma 3, d.lgs. n. 276/2000 prevede una facoltà e non un obbligo degli enti locali che non versino in situazioni strutturalmente deficitarie di indire concorsi interamente riservati al personale dipendente inoltre, il citato art. 91, comma 3, statuisce che tali concorsi interamente riservati al personale dipendente possono essere indetti solo in relazione a particolari profili o figure professionali, caratterizzate da una professionalità, acquisita esclusivamente all'interno dell'Ente . È illegittimo il concorso interno riservato al personale in servizio, per un solo posto, in quanto in tal caso la scelta del vincitore dell'unico posto messo a concorso verrebbe effettuata nell'ambito di un ristrettissimo numero di persone. TAR SICILIA, CATANIA, SEZ. II 13 APRILE 2011, N. 893 RISARCIMENTO DEL DANNO. Risarcimento ai danni della P.A. in materia espropriazione. Anche a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 293/2010, con la quale è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 43 d.P.R. n. 327/2001 sulla c.d. acquisizione sanante, nel caso in cui il proprietario del terreno illegittimamente occupato dalla p.a. abbia chiesto il risarcimento per equivalente e non anche la restituzione , sussiste il dovere dell'amministrazione di ristorare i proprietari espropriati del pregiudizio cagionato dall'occupazione sine titulo. All'implicita rinuncia alla restituzione, infatti, non può in alcun modo attribuirsi un effetto abdicativo della proprietà in favore dell'amministrazione, essendo tale conclusione in contrasto con l'esigenza di tutela della proprietà, la quale esige che l'effetto traslativo consegua a una volontà inequivoca del proprietario interessato. Pertanto, resta fermo il dovere della p.a. di addivenire ad un accordo transattivo con il proprietario, che determini il definitivo trasferimento della proprietà dell'immobile accompagnato dal risarcimento del danno da occupazione illegittima del resto, una volta venuta meno la norma che attribuiva al soggetto pubblico il potere di determinare unilateralmente l'effetto traslativo, è chiaro che la produzione di quest'ultimo non può prescindere dal concorso della volontà dell'espropriato.