RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

QUINTA SEZIONE 24 GENNAIO 2019, N. 3517/2019 RICORRENTE C. REATI FALLIMENTARI. Bancarotta fraudolenta patrimoniale Distrazione nell’ambito di società collegate Nozione di ‘vantaggio compensativo’. Nel valutare come distrattiva un'operazione di diminuzione patrimoniale senza apparente corrispettivo per una delle società collegate occorre tenere conto del rapporto di gruppo, restando escluso il reato se, con valutazione ex ante, i benefici indiretti per la società fallita si dimostrino idonei a compensare efficacemente gli effetti immediatamente negativi, sì da rendere l'operazione incapace di incidere sulle ragioni dei creditori della società. Pertanto, ove si accerti che l'atto compiuto dall’amministratore non risponda all'interesse della società ed abbia determinato un danno al patrimonio sociale, è onere dello stesso amministratore dimostrare l'esistenza di una realtà di gruppo, alla luce della quale quell'atto assuma un significato diverso, sì che i benefici indiretti della società fallita risultino non solo effettivamente connessi ad un vantaggio complessivo del gruppo, ma altresì idonei a compensare efficacemente gli effetti immediati negativi dell'operazione compiuta, di guisa che nella ragionevole previsione dell'agente non sia capace di incidere sulle ragioni dei creditori della società. Ergo, è innegabile che quella di vantaggio compensativo non sia una nozione che esaurisce i suoi effetti sul piano aritmetico, al momento di verificare i risultati finali di un'operazione finanziaria o comunque di un atto di disposizione patrimoniale, ma è necessario sia valutata anche ai fini della prova del dolo. Coerentemente, in un caso nel quale una società aveva trasferito risorse ad altra, collegata alla prima, ma nell'ambito di un rapporto unitario con il sistema bancario che prevedeva la responsabilità solidale di ciascuna ed accordi di consolidamento del debito di gruppo, tanto che il fallimento di una avrebbe determinato effetti pregiudizievoli immediati per le altre è stato ribadito che ’in tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, la natura distrattiva di un'operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi che riequilibrino gli effetti immediatamente negativi per la società fallita e neutralizzino gli svantaggi per i creditori sociali Conforme, tra le altre, Quinta Sezione, numero 16206/17, CED 269702 QUINTA SEZIONE 23 GENNAIO 2019, N. 3273/2019 RICORRENTE B. DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA. Falsità materiale in atto pubblico commessa da privato Fotocopia di atto pubblico inesistente in originale Insussistenza del delitto. Non integra il delitto di falsità materiale previsto dagli arti. 476 e 482 c.p la condotta di colui che esibisca la falsa fotocopia di un documento, sia esso esistente o meno in originale, qualora si tratti di fotocopia esibita ed usata come tale e salvo che siano presenti, nella fotocopia, requisiti di forma o di sostanza tali da farla apparire come il documento originale o come la copia autentica dello stesso La pronunzia afferma un principio controverso. In senso analogo Quinta Sezione, numero 2297/18, CED 272363. Contra Quinta Sezione, numero 4651/2018, CED 272275. Dopo la delibera e prima del deposito della sentenza in rassegna, la questione è stata rimessa alle Sezioni Unite, con ordinanza numero 54689/18. QUINTA SEZIONE 22 GENNAIO 2019, N. 2930/2019 RICORRENTE B. DELITTI CONTRO LA PERSONA. Atti persecutori Connessione con il delitto di lesioni personali commesso dallo stesso agente Perseguibilità a querela Esclusione. E’ procedibile d'ufficio ai sensi dell'art. 612 bis, ultimo comma, cod. penumero , il reato di atti persecutori connesso con il delitto di lesioni, anche nel caso in cui la procedibilità d'ufficio di quest'ultimo sia determinata dall'aggravante di cui all'art. 576, comma q, numero 5.1. c.p. per essere stato commesso il fatto da parte dell'autore del reato di atti persecutori nei confronti della medesima persona offesa. Inoltre, l’anzidetta aggravante è configurabile anche se sia stata rimessa la querela per il delitto di cui all’art. 612 -bis c.p In conclusione la Corte ritiene che l'avvenuta remissione della querela da parte della persona offesa sia ininfluente poiché tanto il delitto di atti persecutori, in quanto connesso a delitto perseguibile d'ufficio, quanto il delitto di lesioni, in quanto aggravato dalla commissione da parte dell'autore del delitto di atti persecutori in danno della persona offesa da questo reato, sono perseguibili d'ufficio. Conforme, tra le altre, Quinta Sezione, numero 11409/16, CED 266341 TERZA SEZIONE 17 GENNAIO 2019, N. 2049/2019 RICORRENTE C. ATTI PROCESSUALI. Investigazioni difensive Sanzioni processuali in caso di difformità dell’atto dal modello legale. L'atto redatto dal difensore, ex artt. 391 bis e ter c.p.p., ha la stessa natura e gli stessi effetti processuali del corrispondente verbale redatto dal Pubblico Ministero e può ritenersi nullo solo se vi è incertezza assoluta sulle persone intervenute o se manca la sottoscrizione dell'Avvocato o del sostituto che lo ha redatto, e non anche se l'informatore dichiarante non ha sottoscritto l'atto foglio per foglio. La pronunzia, in contrasto con l’indirizzo dominante cfr. Seconda Sezione, numero 6254/11, CED 249359 desta perplessità in quanto sembra confondere la questione degli effetti processuali degli atti difensivi, con le sanzioni processuali previste dall’ordinamento per i vizi formali degli stessi. Quanto a questi ultimi, l’art. 391 bis comma 6 cod. proc. penumero prevede come sanzione per le violazioni formali degli atti di investigazione difensiva l’inutilizzabilità, anche nei casi in cui vizi degli omologhi atti del p.m. sono sanzionati con la nullità o sono considerati affetti da mera irregolarità. Tale diversità di disciplina è stata ritenuta conforme a Costituzione e coerente con le diverse funzioni rispettivamente svolte cfr. Prima Sezione, numero 36036/14 .