RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

TERZA SEZIONE 8 FEBBRAIO 2018, N. 5832/2018 RICORRENTE D. MISURE CAUTELARI. Misura cautelare emessa per il delitto di atti sessuali con minorenne - Notifica della richiesta di revoca alla persona offesa - E' necessaria. Nella nozione di delitti commessi con violenza alla persona”, utilizzata dal legislatore al fine di individuare l'ambito di applicabilità dell'obbligo di notifica alla persona offesa della richiesta di revoca o sostituzione della misura cautelare, rientrano le condotte alternativamente contemplate dall'articolo 609- quater c.p., che comportano una compromissione della integrità psicofisica riguardo alla sfera sessuale dei minori. La pronunzia chiarisce che non si tratta di una indebita estensione analogica in malam partem della nozione di violenza alla persona, bensì di una interpretazione coerente con gli obblighi convenzionali assunti dallo Stato e con le direttive comunitarie, in quanto la nozione di violenza in ambito comunitario e internazionale è più ampia di quella positivamente disciplinata nel nostro codice penale, ed è sicuramente comprensiva di ogni forma di violenza, anche solo morale, tale da cagionare una sofferenza anche solo psicologica alla vittima del reato. Sul punto Sez.Unumero , numero 10959/16, CED 265893. QUINTA SEZIONE 7 FEBBRAIO 2018, N. 5820/2018 RICORRENTE G. MISURE CAUTELARI. Misura cautelare emessa per il delitto di stalking” - Omessa notifica della richiesta di revoca alla persona offesa - Inammissibilità - Legittimazione della persona offesa a ricorrere per cassazione avverso l'ordinanza che revoca la misura - Esclusione. E' inammissibile il ricorso per cassazione della persona offesa avverso l'ordinanza con cui si dispone la revoca o la sostituzione della misura cautelare, al fine di far valere la violazione del disposto di cui all'articolo 299, comma 4- bis , c.p.p. e la mancata declaratoria di inammissibilità dell'istanza di modifica cautelare di cui sia stata omessa la notifica. Ciò in quanto né l'articolo 310 né l'articolo 311 contemplano la persona offesa fra i soggetti legittimati a presentare, rispettivamente, appello o ricorso per cassazione in tema di provvedimenti de libertate e, inoltre, non può ritenersi che la generalizzata possibilità di esperire ricorso per cassazione sia ricavabile da norme disciplinanti altri istituti. Trattasi di questione controversa. La pronunzia in esame valorizza l'articolo 572, c.p.p., che identifica nel P.M. l'organo istituzionalmente preposto a mediare le richieste di impugnazione della parte offesa. La persona offesa avrebbe perciò dovuto sollecitare il P.M. ad impugnare l'ordinanza in questione. In senso conforme, Quinta Sezione, numero 35735/15, CED 265866. A conclusioni diametralmente opposte pervengono, tra le altre, Sesta Sezione, numero 6864/16, CED 266542 Quinta Sezione, numero 7404/2017, CED 269445. QUINTA SEZIONE 7 FEBBRAIO 2018, N. 5800/2018 RICORRENTE M. ed altri REATI FALLIMENTARI. Bancarotta fraudolenta - Amministratore di diritto - Mero prestanome - Risponde in concorso con l'amministratore di fatto. Nel caso in cui a rivestire il ruolo di amministratore di diritto sia un soggetto che accetti il ruolo di amministratore esclusivamente allo scopo di fare da prestanome, la sola consapevolezza che dalla propria condotta omissiva possano scaturire gli eventi tipici del reato dolo generico o l'accettazione del rischio che questi si verifichino dolo eventuale possono risultare sufficienti per l'affermazione della responsabilità penale. Conformi, tra le altre, Quinta Sezione, numero 7332/15, CED 262767. TERZA SEZIONE 7 FEBBRAIO 2018, N. 5770/18 RICORRENTE B. REATI EDILIZI. Reati Edilizi - Mutamento di destinazione d'uso senza opere - Tra categorie urbanistiche disomogenee - Permesso di costruire - Necessità. Ai fini della configurabilità del reato di cui all'articolo 44 d.P.R. numero 380/2001, nel caso di interventi eseguiti in difetto o in difformità del permesso di costruire, costituisce mutamento d'uso urbanisticamente rilevante ogni forma di utilizzo di un immobile o di una singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata da opere edilizie, purchè tale da comportare il passaggio dall'una all'altra categoria urbanistica. Nella specie, è stato ritenuto penalmente rilevante il mutamento di destinazione d'uso da artigianale a residenziale. Il principio, reiteratamente affermato in giurisprudenza tra le altre, Terza Sezione, numero 5712/14, CED 258686 , è stato poi inserito nell'ordinamento dall'articolo 23-ter del D.P.R. numero 380 del 2001, introdotto dalla legge di conversione numero 164/2014 del D.L. 133/2014. TERZA SEZIONE 7 FEBBRAIO 2018, N. 5768/2018 RICORRENTE C. ed altro REATI IN MATERIA DI PROSTITUZIONE. Lenocinio – Nozione – Configurabilità - Condizioni. La nozione del lenocinio si riferisce all'attività di chi si occupi di procacciare, attraverso una particolare condotta consistente, in sostanza, nel far loro pubblicità , clienti alle persone chi esercitano la prostituzione, ponendosi in tal modo come intermediario fra la offerta e la domanda. Il reato, di cui all'articolo 3, numero 5 , l. numero 75/1958, è integrato quando il soggetto agente non si limiti alla sola ricezione del testo comunicativo da pubblicare, ma compia anche altre attività di tipo aggiuntivo alla mera pubblicazione, quali, la predisposizione di testi, la realizzazione di immagini, o, comunque, la promozione o lo svolgimento di ulteriori attività strumentali finalizzate alla più efficace pubblicazione di tali inserzioni allo svolgimento del meretricio. Trattasi di principio reiteratamente affermato. Conforme Terza Sezione, numero 4443/12.