RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

QUINTA SEZIONE UP 4 LUGLIO 2017, N. 40826/17 RICORRENTE B. ED ALTRI REATO. Tentativo – Applicabilità delle circostanze – Presupposti - Indicazione. L'estensione al tentativo delle circostanze previste per il corrispondente delitto consumato comporta un problema di semplice compatibilità logico-giuridica, che va verificata in concreto tenuto conto della tipologia dell'aggravante contestata. Così, mentre in alcuni casi è ontologicamente necessario che si sia realizzato l'evento che ne costituisce l'oggetto ovvero che si siano perfezionati i relativi presupposti costitutivi nel frammento di condotta posta in essere dall'agente, in altri non occorre che ciò si verifichi. Fattispecie di reato di tentativo di lesioni volontarie cui è stata ritenuta applicabile la circostanza aggravante dell’uso dell’arma giacché connotante la pericolosità della condotta e dunque indipendente dalla verificazione dell’evento . In senso conforme, in precedenza, Quinta Sezione, n. 16313/06, CED 234424. SESTA SEZIONE UP 28 GIUGNO 2017, N. 39339/17 RICORRENTE M. PARTE CIVILE. Legittimazione – Reato di esercizio arbitrario di una professione - Costituzione di parte civile da parte dell'ordine professionale interessato - Ammissibilità - Condizioni. È ammissibile la costituzione di parte civile da parte di un ordine professionale nel procedimento a carico di soggetto imputato di esercizio abusivo della professione alla cui tutela l'ordine stesso è preposto, quando la costituzione non abbia come unico fondamento l'asserita lesione degli interessi morali della categoria ma anche il pregiudizio di carattere patrimoniale che, sia pure indirettamente, sia derivato ai professionisti regolarmente iscritti dalla concorrenza sleale posta in essere in un determinato contesto territoriale dall'autore del fatto. Fattispecie di costituzione dell’Ordine degli psicologi . La pronuncia reitera principio già affermato in precedenza tra le altre, Quarta Sezione, n. 22144/08, CED 240017 . SECONDA SEZIONE UP 20 GIUGNO 2017, N. 40868/17 RICORRENTE C. ED ALTRI PROVE. Dichiarazioni rese nel corso di intercettazioni – Necessità di riscontri – Esclusione – Valenza quale riscontro di altre dichiarazioni – Sussistenza. Le dichiarazioni auto ed etero accusatorie captate nel corso di attività di intercettazione regolarmente autorizzata hanno integrale valenza probatoria e non necessitano quindi degli elementi di corroborazione previsti dall'articolo 192, comma terzo, cod. proc. pen., mentre, a propria volta, dette dichiarazioni possono costituire valido riscontro delle dichiarazione rese all’autorità dalla stessa persona intercettata. La pronuncia reitera, quanto alla prima parte, principio di costante affermazione, anche a sezioni unite, nella giurisprudenza della Corte da ultimo, Sez. Un., n. 22471/15, CED 263714 Seconda Sezione, n. 4976/12, CED 251812 . Quanto alla seconda parte, già Prima Sezione, n. 39330/03, CED 225999 ha chiarito che il contenuto di dichiarazioni etero-accusatorie registrate nel corso di conversazioni legittimamente intercettate può costituire riscontro ad analoghe dichiarazioni rese nel corso di rituale interrogatorio, anche quando le une e le altre provengano dal medesimo soggetto. QUINTA SEZIONE UP 15 GIUGNO 2017, N. 40822/17 RICORRENTE P.G. IN PROC. C. IMPUGNAZIONI. Sentenza di assoluzione con la formula il fatto non costituisce reato” a fronte di ritenuta, in motivazione, incapacità di intendere e di volere dell’imputato - Ricorso per cassazione del P.M. volto ad ottenere diversa formula – Interesse - Sussistenza. Sussiste interesse del P.M. al ricorso avverso sentenza che, per motivata incapacità di intendere e di volere dell’imputato, abbia assolto quest’ultimo perché il fatto non costituisce reato giacché, ai sensi dell’articolo 3 lett. f del d.P.R. n. 313 del 2002 i provvedimenti giudiziari definitivi che determinano il proscioglimento dell’imputato per difetto di imputabilità vanno iscritti nel casellario giudiziale, diversamente dalle sentenze di assoluzione per insussistenza dell’elemento soggettivo del reato. Non constano precedenti. Va rammentato, in generale, che ove il Pubblico Ministero proponga ricorso per cassazione al fine di ottenere l'esatta applicazione della legge, sussiste l'interesse richiesto dall'articolo 568, comma quarto, cod. proc. pen. solo se con l'impugnazione possa raggiungersi un risultato non solo teoricamente corretto ma anche praticamente favorevole Sesta Sezione, n. 33573/15, CED 264996 .