RASSEGNA DELLE SEZIONI PENALI DELLA CASSAZIONE

TERZA SEZIONE CC 8 MARZO 2016, N. 15426/16 RICORRENTE X. MISURE CAUTELARI PERSONALI. Arresti domiciliari - Autorizzazione ad assentarsi dal luogo degli arresti - Presupposti – Valutazione - Fattispecie. In tema di autorizzazione dell'imputato sottoposto agli arresti domiciliari ad assentarsi per svolgere un'attività lavorativa, pur rientrando tra i bisogni primari dell’individuo, che giustificano l’autorizzazione predetta, anche necessità ulteriori rispetto alla mera fisica sopravvivenza, quali quelle relative alla comunicazione, l’educazione e la salute, non possono tuttavia rilevare esigenze meramente risocializzanti, di per se stesse riferibili ad altra e ben diversa fase quale quella esecutiva della pena. Fattispecie di richiesta di autorizzazione per svolgere attività gratuita e libera di volontariato all’interno di apposita associazione . In precedenza, nel senso che non possono ritenersi consentite attività lavorative che per loro natura siano destinate a snaturare la qualità dell’istituto degli arresti domiciliari incidendo in modo apprezzabile sul regime cautelare, Sesta Sezione, numero 190/93, CED 193548. Quanto poi alla valutazione del giudice in ordine ai presupposti che giustificano la possibilità di allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari, da sempre la Corte richiede una motivazione caratterizzata da particolare rigore tra le altre, Terza Sezione, numero 34235/10, CED 248228 Sesta Sezione, numero 12337/08, CED 239316 Quarta Sezione, numero 45113/05, CED 232820 . SESTA SEZIONE UP 8 MARZO 2016, N. 15962/16 RICORRENTE D. REATI CONTRO LA FEDE PUBBLICA. Delitto di falsa testimonianza – Natura di pericolo – Astratta idoneità ad influenzare il convincimento del giudice – Sufficienza – Fattispecie. Il delitto di falsa testimonianza è un reato di pericolo e per la sua integrazione non è dunque necessario che il giudice sia in concreto tratto in inganno, essendo invece sufficiente che la falsa deposizione risulti astrattamente idonea ad alterarne o comunque ad influenzarne la formazione del convincimento. Fattispecie di false dichiarazioni rese in processo per il reato di cui all’art. 186 C.d.S. in merito alla identità della persona che si trovava alla guida del veicolo . La pronuncia si conforma all’orientamento già espresso dalla Corte con sentenze della Sesta Sezione, numero 20656/12, CED 252629 Sesta Sezione, numero 40501/09, CED 244553 Sesta Sezione, numero 780/07, CED 235674. . QUARTA SEZIONE UP 5 APRILE 2016, N. 17000/16 RICORRENTE A. ED ALTRO REATI COLPOSI. Sussistenza del nesso causale – Accertamento della causalità della colpa - Necessità. In tema di delitti colposi, per stabilire la sussistenza del nesso causale tra la condotta del soggetto attivo e l’evento, occorre verificare la sussistenza non solo della causalità della condotta ovverossia della dipendenza dell’evento dalla condotta in cui quest’ultima si ponga come condicio sine qua non, in assenza di decorsi causali alternativi eccezionali, indipendenti e imprevedibili , ma altresì della sussistenza della causalità della colpa intesa come introduzione, da parte del soggetto agente, del fattore di rischio poi concretizzatosi con l’evento, posta in essere attraverso la violazione delle regole di cautela tese a prevenire e a rendere evitabile il prodursi di quel rischio . Non constano dirette affermazioni in tal senso peraltro, nel senso che, una volta che sia stata accertata una condotta colposa inseritasi nel processo determinativo dell'evento, va in particolare verificato che proprio quella violazione della regola cautelare abbia cagionato o abbia contribuito a cagionare l'evento medesimo, non essendo sufficiente l'accertamento della causalità materiale e neppure che la condotta abbia in parte o in tutto prodotto il fatto delittuoso, ma occorrendo estendere l'indagine al nesso di causalità giuridica, Quarta Sezione, numero 28564/05, CED 232428. QUINTA SEZIONE UP 15 APRILE 2016, N. 19517/16 RICORRENTE N. GIUDIZIO. Atti preliminari al dibattimento – Sentenza di proscioglimento di assoluzione per insussistenza del fatto - Ricorso per cassazione della parte civile – Inammissibilità - Ragioni. E’ inammissibile il ricorso per cassazione presentato dalla parte civile avverso la sentenza predibattimentale di proscioglimento che abbia pronunciato l’assoluzione per insussistenza del fatto giacché, pur se la stessa non presenta il contenuto tipico” di cui all’art. 469 cod. proc. penumero , la parte civile non ha comunque interesse all’impugnazione potendo far valere le sue ragioni nel processo civile o amministrativo senza incontrare preclusioni derivanti dal giudicato penale, non versandosi in ipotesi di assoluzione emessa a seguito di dibattimento ex art. 652 cod. proc. penumero . In generale, nel senso della non impugnabilità della sentenza predibattimentale di proscioglimento ad opera della parte civile, tra le altre, Sesta Sezione, numero 31016/10, CED 247786 Quinta Sezione, numero 13312/08, CED 239388.