PCT: la parola d’ordine è semplificazione

In seguito all’incontro I fori fanno rete”, organizzato dalla Fondazione italiana per l’innovazione forense, è emersa grande soddisfazione, manifestata sia dall’avvocatura che dal Ministero della Giustizia, per i risultati ottenuti in materia di PCT. Troppe e variegate, però, sono le norme che disciplinano il processo civile telematico la richiesta, quindi, è di semplificare la procedura, mediante l’adozione di Protocolli unici.

Nei giorni scorsi si sono svolti i lavori della seconda edizione di I fori fanno rete”, un incontro sulla giustizia telematica curata dalla Fondazione italiana per l’innovazione forense, per collegare le diverse esperienze dei referenti informatici dei Consigli dell’Ordine, degli uffici giudiziari, dei rappresentanti delle istituzioni forensi e del Ministero della Giustizia. Un importante successo. Innanzitutto, vengono sottolineati i successi ottenuti nell’ambito del processo civile telematico un successo dovuto anche al contributo dell’avvocatura. Il Presidente del CNF Guido Alpa ha rivendicato il ruolo svolto nella fase di preparazione e attuazione del PCT Il processo civile telematico è una scommessa di efficienza per una giustizia innovativa che il CNF, per il tramite della Fondazione per l'innovazione forense, promuove e sostiene a livello culturale, formativo e normativo sin dalle prime fasi che hanno preceduto l'entrata in vigore del depositi telematico obbligatorio del 30 giugno. Gli avvocati hanno dato immediata risposta positiva sull'attuazione del programma del Ministero della Giustizia. Nonostante i problemi tecnico-operativi della fase iniziale, l'apporto dell'Avvocatura è stato fondamentale sia a livello di modifiche normative, sia a livello di promozione di una cultura sul processo civile telematica . Un dialogo proficuo. Anche i rappresentanti del Ministero hanno sottolineato i risultati del Tavolo permanente e l’aiuto portato dai rappresentanti di CNF e avvocatura, che ha permesso di rimuovere le difficoltà esistenti. La speranza, ora, è di proseguire in questo clima di dialogo anche per la predisposizione della riforma organica del processo civile. Normativa da semplificare. Sottolineati i successi, è emersa però anche la necessità di un maggior collegamento tra la normativa e l’evoluzione degli strumenti tecnologici. La richiesta è quella di una semplificazione delle procedure che al momento sono disciplinate da 18 fonti, di cui 10 di rango primario, 2 circolari ministeriali, 33 protocolli, numerosi decreti attuativi, 3 decreti ministeriali ed un provvedimento della Dgsia e l’adozione di Protocolli unici. Ulteriore obiettivo riguarda l’eliminazione delle differenze ancora esistenti, sia a livello organizzativo che di risorse, tra le diverse sedi giudiziarie.