Lui cambia sesso: la Consulta dirà se il divorzio imposto è incostituzionale

Divorzio imposto perché uno dei coniugi cambia sesso, ma la Cassazione non è d’accordo. Ci sono fondati dubbi di legittimità costituzionale – affermano gli Ermellini - sul divorzio 'imposto' alla coppia coniugata che sia stata attraversata dalla rettificazione di sesso di uno dei due componenti. Adesso sarà la Corte Costituzionale a doversi esprimere sulla questione.

La fattispecie. Il caso affrontato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza interlocutoria n. 14329/2013, depositata il 6 giugno 2013, riguarda una coppia emiliana. Lui, ad un certo punto, nel 2009, decide di cambiare sesso. I problemi però nascono dopo la pronuncia di rettifica di sesso, e cioè quando l'ufficiale di stato civile aveva annotato, nel registro degli atti del Comune, la cessazione degli effetti civili del matrimonio del transessuale. Questo perché, secondo l’ufficiale, la rettifica del sesso aveva determinato - in base all'art. 4 legge 164/1982, che disciplina la rettifica di attribuzione del sesso - l'obbligo di aggiornare anche il registro degli atti di matrimonio . Divorzio imposto, anzi no A non essere dello stesso avviso, oltre ai due ex? coniugi che si erano appunto rivolti all’autorità giudiziaria, sono i giudici di primo grado, i quali avevano rilevato che l'annotazione di scioglimento del matrimonio per l'avvenuta rettificazione di attribuzione di sesso può eseguirsi solo in ragione di una sentenza dell'autorità giudiziaria che dichiari la cessazione del vincolo coniugale . Questione chiusa? Assolutamente no! o forse sì? È il Ministero dell’Interno a rivolgersi alla Corte di appello che, a sua volta, ribalta il verdetto di primo grado e sottolinea che consentire il permanere del vincolo matrimoniale, rettificato che sia il sesso dei coniugi, significa mantenere in vita un rapporto privo del suo indispensabile presupposto di legittimità, la diversità sessuale dei coniugi, dovendosi ritenere tutta la disciplina normativa dell'istituto rivolta ad affermare tale requisito . Il cambio di sesso impone il divorzio? Ora, però, a pronunciarsi sulla delicata questione, sono stati i Supremi Giudici di Cassazione, ma non saranno gli ultimi. Infatti, visti i fondati dubbi di legittimità costituzionale sul divorzio imposto alla coppia, è stato chiesto alla Corte Costituzionale di giudicare sull'automatismo di legge che lega il cambiamento di sesso allo scioglimento del matrimonio. Violati i diritti della coppia. Il punto controverso è se il divorzio imposto è compatibile con il sistema costituzionale, integrato dalla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo come interpretata dalla Corte di Strasburgo, di riconoscimento e tutela del diritto di autodeterminarsi nelle scelte relative all'identità personale, di cui la sfera sessuale esprime un carattere costitutivo del diritto alla conservazione della preesistente dimensione relazionale, quando essa assuma i caratteri della stabilità e continuità propri del vincolo coniugale del diritto a non essere ingiustificatamente discriminati rispetto a tutte le altre coppie coniugate, alle quali è riconosciuta la possibilità di scelta in ordine al divorzio del diritto dell'altro coniuge di scegliere se continuare la relazione coniugale . Ed è su questi punti che la Cassazione ha fondati dubbi di legittimità costituzionale in ordine alla soluzione normativa adottata dal legislatore italiano del divorzio imposto” alla coppia coniugata che sia stata attraversata” dalla rettificazione di sesso di uno dei suoi componenti . E poi, ricorda la Corte Suprema, anche in Germania e in Austria norme analoghe sono state dichiarate illegittime. Adesso la palla passa alla Consulta

Corte di Cassazione, sez. I Civile, ordinanza interlocutoria 12 febbraio – 6 giugno 2013, n. 14329 Presidente Luccioli – Relatore Acierno