Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha presentato ieri al Parlamento la Relazione annuale sull’amministrazione della giustizia. Diversi i temi affrontati dal Ministro dai dati statistici sui giudizi pendenti, alla questione carceraria passando per le riforme legislative in cantiere e per quelle che sono già state approvate, tra cui la legge anticorruzione.
È stata presentata ieri al Parlamento la Relazione annuale del Ministro sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2019, ai sensi dell’articolo 86, r.d. 30 gennaio 1941, numero 12. Riforma del processo civile. Dopo aver ripercorso le novità normative introdotte dalla riforma della crisi d’impresa, alla legge anticorruzione , la Relazione si è focalizzata sull’intervento necessario in tema di giustizia civile. «In tale ambito si è evidenziata da un lato la necessità, improcrastinabile, di aggredire l’eccessiva durata dei tempi del procedimento, dall’altra l’opportunità che gli obiettivi di semplificazione fossero realizzati con interventi calibrati, senza operare stravolgimenti sistemici. I risultati raggiunti nell’anno 2018, con il conforto delle statistiche a consuntivo, attestano che, se alla fine del 2017 erano circa 3.572.870 le cause civili pendenti, alla data del 31 dicembre 2018 il totale nazionale dei fascicoli pendenti - secondo l’analisi dei dati forniti dagli Uffici, raccolti ed elaborati dalla Direzione Generale di Statistica nell’ambito di un monitoraggio periodico pubblicato mensilmente sul sito istituzionale - risulta, al netto dell’attività del giudice tutelare, degli accertamenti tecnici preventivi in materia previdenziale e delle verbalizzazioni di dichiarazioni giurate, pari a 3.460.764». Nonostante la diminuzione dei procedimenti pendenti, resta necessario un intervento normativo e per questo il Governo ha elaborato «un testo di riforma del rito civile, che propone una radicale semplificazione del processo civile monocratico, sostituendo, per le cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, al procedimento ordinario di cognizione un rito semplificato, modellato sullo schema procedimentale del rito sommario di cognizione, con alcune integrazioni ispirate all’ormai rodato rito del lavoro. Il rito ordinario di cognizione è conservato per le cause in cui il tribunale giudica in composizione collegiale». Questo testo si inserisce in un più ampio disegno di legge delega di riforma del processo civile annunciata per il prossimo mese. Personale. «Affrontare in modo efficace i problemi, in certi casi drammatici, del settore della giustizia richiede investimenti adeguati in personale, risorse e mezzi». Bonafede si è soffermato sugli impegni assunti dal Governo per garantire la copertura di organico del sistema giustizia necessaria per un funzionamento efficiente dello stesso con uno stanziamento complessivo di 500 milioni di euro. Durante il 2018 «particolare attenzione è stata rivolta all’adozione di investimenti strutturali finalizzati a far fronte alle carenze di organico del personale amministrativo e magistratuale». Nella stessa direzione si muovono le iniziative in tema di manutenzione degli immobili ed edilizia carceraria con lo stanziamento, già nel decreto sicurezza, di 196 milioni di euro per il miglioramento del mondo penitenziario. «Ulteriori risorse 44 milioni in più previsti dalla legge di bilancio verranno impiegate per realizzare interventi urgenti di edilizia e manutenzione degli immobili dell’amministrazione penitenziaria e minorile».
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