Autostrade, un “tesoro” di 49 miliardi per le quattro Casse di previdenza coinvolte.
Così il fondo di Vitaliano D’Angerio del 9 giugno 2020 «49 miliardi di euro di patrimonio e quasi 900 mila iscritti attivi. Questi sono i numeri delle quattro Casse di previdenza che potrebbero essere coinvolte nell’affare Autostrade come riportato da Il Sole 24 Ore. Enpam medici e dentisti , Inarcassa ingegneri e architetti , Cassa Forense avvocati e Cassa Geometri potrebbero iniettare nuova liquidità in ASPI. Le quattro Casse sono presenti nell’azionariato di F2i SGR SpA, regista dell’operazione per rilevare il controllo di Autostrade per l’Italia». Ora bisogna dire che i Presidenti di Enpam, Cassa Forense e l’ex Direttore Generale di Inarcassa siedono addirittura nel CdA di F2i SGR SpA con poteri gestori. L’Istituto Bruno Leoni ha pubblicato un editoriale che io riporto integralmente perché lo condivido «Contro il peronismo autostradale L'uomo è soggetto alle leggi, o le leggi sono soggette agli uomini? La differenza tra un paese moderno e uno feudale è che, nell'uno, l'uomo è soggetto alle leggi, mentre nell'altro le leggi sono soggette agli uomini. In Italia, troppo spesso stiamo scivolando verso questo secondo modello lo si vede in modo drammaticamente nella vicenda Autostrade. Intendiamoci le responsabile di Autostrade per l'Italia in merito alla tragedia del Ponte Morandi, oltre che della paralisi del sistema ligure, sono tutte da accertare. Se il Governo ritiene o riterrà che Aspi sia venuta meno ai suoi obblighi, fa bene a procedere con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione per tutelare l'interesse pubblico al limite, con la revoca della concessione. Sarà poi un giudice, a fronte dell'eventuale ricorso, a dire se c'erano i presupposti. Tutto questo è possibile perché esistono delle norme inclusa la Costituzione e degli atti giuridici per esempio, la revoca della concessione . Invece nel nostro paese sta succedendo qualcosa di completamente diverso. Il presidente del consiglio, intervistato dal Fatto Quotidiano, ha fatto pienamente sue le posizioni più estremistiche non ha attaccato Aspi per la sua inadeguatezza, e neppure Atlantia in quanto azionista di controllo, ma la famiglia Benetton, in quanto principale azionista di Atlantia. I Benetton - ha dichiarato - non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati . Queste parole, seppure con toni diversi, hanno trovato sponda nelle prese di posizione del Movimento 5 stelle, del Partito democratico e, in modo appena più sfumato, di Italia Viva. In sostanza, il governo non si sta muovendo nell'ottica di ripristinare una condizione di giustizia o, al limite, di chiedere ad Aspi di risarcire gli italiani per la sua incuria. In caso contrario, avrebbe preso sul serio la lettera con cui la stessa Aspi si impegnava ad accettare tutte le richieste dell'esecutivo in tema di tariffe, investimenti e sicurezza cioè tutti gli aspetti con rilevanza pubblica . Al governo interessa eliminare o diluire la presenza dei Benetton nell'azionariato di Atlantia e prendere, attraverso Cdp, il controllo di una società che, peraltro, non è attiva solo in Italia ma anche in molti altri paesi europei ed extraeuropei. L'interesse degli italiani non dipende da chi controlla Aspi, ma da come opera. Focalizzando l'intera sua azione in un maldestro tentativo di esproprio, il governo sta dando una lezione di peronismo». Risultato il tracollo in borsa di Atlantia con danni enormi per gli azionisti, dei quali solo circa il 30% è intestato ai Benettonumero A mio giudizio, la provvista costituita da contribuzione previdenziale obbligatoria, pur nel totale silenzio degli iscritti, è incompatibile con operazioni di questo genere che potrebbero portare grandi vantaggi ma anche esporre al rischio di perdere l’intero capitale investito. È vero che dopo circa 10 anni manca ancora per le Casse di previdenza il regolamento investimenti ma questo non significa far venire meno la diligenza del buon padre di famiglia che deve guidare gli investimenti stessi perché la mission delle Casse di previdenza è quella di garantire previdenza e assistenza ai propri iscritti, obbligati per legge a esserlo. È di oggi il comunicato della Presidenza del Consiglio che riporto integralmente «Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. ASPI , nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda. Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo. La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario. Punti relativi alla transazione - Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro - riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” decreto-legge 30 dicembre 2019, numero 162 - rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario - aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario - rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti ART e i ricorsi per contestare la legittimità dell’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” - accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria. Punti relativi all’assetto societario del concessionario In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire - l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale Cassa depositi e prestiti – CDP , attraverso - la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP - l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali - la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi - la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante. In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori». L’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali allude al finanziamento da parte delle Casse di previdenza? Oggi si sa che CDP entrerà con una quota del 33% e gli istituzionali di suo gradimento al 22%. Tra gli istituzionali ci saranno le casse di previdenza? Speriamo di NO perché sarebbe contrario alla diligenza del buon padre di famiglia quando si maneggia contribuzione previdenziale obbligatoria. Oggi si dice che sarebbe meno convinta alla bontà della operazione F2i. Speriamo in bene. Ricordo che, in assenza del decreto ministeriale per gli investimenti, le Casse si sono date un codice di autoregolamentazione in materia di investimento delle risorse per il quale «gli enti operano secondo il principio della sana e prudente gestione e perseguono l’interesse collettivo degli iscritti e dei beneficiari della prestazione pensionistica». Poiché Aspi diventerà una public company con quotazione in borsa è bene attendere la quotazione per poi, eventualmente, decidere l’investimento.