«Non sussistono al momento ipotesi che mettano in dubbio la continuità aziendale e la stabilità di Cassa Forense»

Questo passaggio è opera del miglior talento che vi sia in Cassa Forense, la dott.ssa Cinzia Carissimi, con la quale ho vissuto, a proposito di bilancio, la crisi Lehman Brothers nel 2008 – 2009.

È il solito problema relativo alla redazione del bilancio e alla continuità aziendale gli amministratori si chiedono cosa indicare nei prospetti e nelle relazioni di un ente con i conti a posto sino al 31 dicembre dell’anno scorso, in profondo rosso qualche mese dopo, per l’infuriare della pandemia da Covid-19. Sull’argomento sono intervenute l’OIC, Assonime e la Fondazione Nazionale Commercialisti fornendo notevoli spunti e indicazioni operative. Il principio della continuità aziendale going concern è disciplinato dall’art. 2423- bis , comma 1, n. 1 c.c. dove viene stabilito che le valutazioni delle voci di bilancio devono essere effettuate nella prospettiva della continuazione aziendale per un prevedibile arco temporale di almeno 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio. Vuol dire che il redattore del bilancio deve formulare le valutazioni considerando l’ente un complesso economico funzionante, in grado di realizzare le proprie attività nonché soddisfare le proprie passività nel normale svolgimento della sua attività. Per via dei pesanti effetti prodotti dalla pandemia, l’OIC ha ritenuto di dover analizzare i contenuti dell’art. 7 d.l. 23/2020 per fornire supporto interpretativo agli amministratori nel difficile compito di redazione dei bilanci. Ritengo essenziale riportare i contenuti dell’articolo menzionato Nella redazione del bilancio d’esercizio in corso al 31.12.2020, la valutazione delle voci nella prospettiva della continuazione dell’attività di cui all’art. 2423 bis, comma 1, n. 1 del codice civile può comunque essere operata se risulta sussistente nell’ultimo bilancio d’esercizio chiuso in data anteriore al 23.02.2020, fatta salva la previsione di cui all’art. 106 del d.l. 17.03.2020, n. 18. Il criterio di valutazione è specificamente illustrato nella nota informativa anche mediante il richiamo delle risultanze del bilancio precedente. In buona sostanza si tratta di neutralizzare gli effetti sulla continuità aziendale derivanti dal Covid-19 consentendo alle imprese che prima della crisi presentavano una regolare prospettiva di continuità, di conservare tale prospettiva nella redazione dei bilanci degli esercizi in corso nel 2020. La prospettiva della continuità aziendale viene quindi congelata in attesa che il quadro normativo ed economico sia riportato alla normalità. Fatta questa premessa, i dati che emergono dal bilancio consuntivo 2019, a mio giudizio, sono negativi e impongono un’immediata riforma di sistema. Lo stato patrimoniale è il seguente Di seguito si riepilogano le principali poste del bilancio di esercizio, in relazione alle sezioni dello Stato patrimoniale, opportunamente organizzate e commentate in funzione della rilevanza rispetto ai principali risultati della gestione. E veniamo ora al confronto con le previsioni del bilancio tecnico al 31.12.2017 Concludiamo con il Funding ratio . Il FR misura il grado di capitalizzazione del sistema previdenziale rapportando il valore attuale di mercato del patrimonio al valore attuale delle passività maturate. Il Funding ratio è calcolato da Prometeia, in qualità di risk advisory, applicando ipotesi più propriamente finanziarie esso risulta pari al 25,8% ed esprime una diminuzione dello 0,5% rispetto all’anno precedente 26,3% . Se non ora quando una riforma di sistema? Quante parcelle sono state emesse da marzo ad oggi? Pochissime. Quando riapriranno a pieno regime i tribunali? Non prima dello autunno. Come riprenderà l’attività dei servizi legali in una società impaurita e impoverita? Il bilancio del 2020 sarà un disastro e per il futuro nessuna certezza, solo flebili speranze. Ricordo che Cassa Forense, considerata la situazione eccezionale in essere, ha così deliberato Il termine per il pagamento dei contributi in autoliquidazione connessi al Modello 5 è differito al 31.12.2020. I contributi dovuti in autoliquidazione potranno essere corrisposti a in un’unica soluzione entro il 31.12.2020 a mezzo MaV b in due rate annuali di pari importo con scadenza 31/03/2021 e 31/03/2022, a mezzo MaV, maggiorate dell’interesse dell’1,5%, su base annua In base al bilancio di previsione 2020, pure pubblicato qualche giorno fa anche se in ritardo, i ricavi per contributi 2020 sono pari a 1.678,6 milioni di euro e quindi è presumibile che nel 2020, con le facilitazioni di cui sopra, incasserà molto meno del previsto a fronte di costi per prestazioni stimati in 997,7 milioni di euro e quindi la previsione di un avanzo di gestione di 913 milioni è un’illusione ottica. Non sfuggirà, a chi vorrà leggere i documenti ufficiali, che per il 2020 è previsto un incremento di circa il 5% della spesa per rimborsi spese e gettoni di presenza. L’aumento non sembra in linea con le raccomandazioni dei Ministeri Vigilanti e la giustificazione che ne viene fornita nella relazione degli amministratori, ossia la presumibile intensificazione delle riunioni, merita di essere spiegata con la motivata e puntuale individuazione di interventi effettivamente decisivi per la programmazione della Fondazione e realmente necessari per il suo corretto funzionamento. Oltre a ciò il Collegio sindacale suggerisce di rivedere la scelta dell’indicizzazione dei gettoni di presenza e delle indennità di carica, che appare inopportuna in rapporto alle esigenze di ridimensionamento della spesa non strategica e di continuare a valutare sistemi di contrazione/razionalizzazione dei costi di trasferta e di soggiorno.