I chiarimenti di Bonafede su esame avvocati e sistema elettorale del CSM

Durante l’ultimo question time alla Camera dei deputati, il Ministro della Giustizia Bonafede ha risposto alle interrogazioni sul completamento dell’esame di abilitazione alla professione forense e sul sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura.

Si è tenuto ieri, 27 maggio 2020, il question time alla Camera dei deputati , durante il corso del quale, in risposta all’interrogazione sul completamento dell’ esame di abilitazione alla professione forense , il Ministro Bonafede ha affermato che con il decreto Rilancio , oltre ad essere stata sbloccata la correzione degli elaborati scritti , è stata prevista la possibilità di disporre un collegamento a distanza nel rispetto dei criteri di correzione già adottati dalle commissioni di esame e dei criteri di collegialità, correttezza e riservatezza. Non solo, il Ministro ha anche aggiunto che, con riferimento alle prove orali , è stata prevista la facoltà di svolgimento da remoto , in modo tale da assicurare tutte le procedure di abilitazione annualmente previste. È stata poi affrontata la questione del sistema elettorale del CSM . In particolare, circa il deposito degli atti di indagine della Procura di Perugia a carico di Luca Palamara, ex presidente dell’ANM ed ex componente togato del CSM, Bonafede ha dichiarato che sulla questione occorre intervenire proprio per la salvaguardia della credibilità della magistratura e un primo e fondamentale intervento è rappresentato dalla bozza di progetto della riforma del CSM . Tale progetto, ha concluso il Guardasigilli, si fonda su tre pilastri , quali l’introduzione di criteri meritocratici nell’assegnazione degli incarichi da parte del CSM, un meccanismo elettivo che sfugga alle dinamiche correntizie, il blocco delle porte girevoli” fra politica e magistratura .