Lussemburgo… che passione per la finanza

Dal bilancio preventivo 2019 di Cassa Forense, pag. 71, si apprende che la composizione dei ricavi è costituita per l’85% da ricavi istituzionali, ossia da contribuzione previdenziale, e per il 15% da ricavi patrimoniali, cioè dal rendimento del patrimonio.

Dall’ultimo bilancio tecnico al 31.12.2017 si apprende che per 20 anni, e cioè dal 2042 al 2062, il saldo previdenziale, cioè la differenza fra le entrate contributive e le uscite per pensioni, sarà negativo il che significa che la contribuzione non sarà sufficiente per pagare le pensioni. Dopo il cigno nero del Coronavirus credo che la forbice del saldo previdenziale negativo arriverà prima del 2042 e per un periodo maggiore. Si impone quindi un’immediata riforma strutturale per Cassa Forense secondo le linee guida che ho già ipotizzato in un precedente mio intervento. Pensare di sopperire alla crisi reddituale con il rendimento del patrimonio mi sembra la moltiplicazione dei pani e dei pesci che agli umani non è mai riuscita. Ma veniamo al Lussemburgo perché è lì che le Casse di previdenza vanno alla ricerca dell’extra rendimento per far quadrare i conti. Il Lussemburgo ha una superficie di 2586 km² con una popolazione di 614mila abitanti. Per un raffronto comprensibile posso dirvi che la Provincia Autonoma di Trento ha una popolazione di 541mila abitanti ma si estende per 6207 km². Il 14 settembre 2019 Maurizio Ricci, su La Repubblica, ha pubblicato un interessante articolo dal titolo eloquente «Lussemburgo, 4.000 miliardi di investimenti fantasma fiumi di denaro per ingannare il fisco”. Il Lussemburgo quindi, con 614mila abitanti accoglie investimenti diretti dall’estero per 4.000 miliardi di dollari. Se pensate che il debito pubblico italiano è di 2.447 miliardi di euro a febbraio 2020, capite l’enorme mole di denaro che viaggi verso quel Paese. Evidentemente perché minore è l’imposizione fiscale, minore la burocrazia e maggiore la possibilità di rendimenti. Questa crescita, che sembra inarrestabile, si basa su fondi alternativi con enormi vantaggi fiscali. Molto utilizzato è il FIAR Fonds d'Investissement Alternatif Réservé . Una sorta di ombrello che si apre e racchiude una miriade di comparti. «Olanda e Lussemburgo insieme rappresentano quasi un quarto dell’elusione fiscale mondiale», di infosanniopubblicato il 1 maggio 2020 « Dario Prestigiacomo – europa.today.it – Insieme rappresentano quasi un quarto dell’elusione fiscale mondiale. E solo grazie alle multinazionali Usa, che qui hanno fissato le loro sedi europee per via delle bassissime aliquote, sottraggono al resto dei Paesi Ue qualcosa come 22 miliardi di dollari di tasse non intascate. Parliamo di Olanda e Lussemburgo, che insieme al Regno Unito e alla Svizzera sono finite nel mirino di un nuovo report di Tax Justice Network, ong che da tempo si batte per una maggiore giustizia fiscale nel mondo. Il report si concentra sui ‘movimenti’ delle multinazioni statunitensi in Europa, che sono facilmente tracciabili grazie al fatto che gli Usa hanno un registro in cui vengono descritti in dettaglio dove le società di casa hanno dichiarato i loro costi e profitti. I dati si riferiscono al bienno 2016 e 2017, e mostrano chiaramente come i big statunitensi che operano in Europa siano attratti soprattutto dal Lussemburgo e dall’Olanda quando si tratta di scegliere una sede fiscale. Il motivo è chiaro qui le imposte sulle società, a seconda degli accordi, possono arrivare ad aliquote bassissime, persino allo 0,8%, denuncia il rapporto. Niente da obiettare, se non fosse che queste società operano non solo in questi Paesi, ma fanno lauti profitti nel resto dell’Ue grazie alle regole del mercato unico. Senza però lasciare il segno sotto il profilo delle tasse. Secondo i calcoli del Tax Justice Network, a causa di questa situazione, ogni anno vengono “persi” 27 miliardi di dollari di mancati introiti fiscali in tutta l’Unione europea. Di questi, ben 12 miliardi sono attribuibili al Lussemburgo, 10 ai Paesi Bassi, 3 alla Svizzera e 1,5 miliardi al Regno Unito. Chi ci perde di più, segnala il rapporto, sono i Paesi europei che in questo momento sono stati più colpiti dalla pandemia del coronavirus la Francia ha perso poco meno di 7 miliardi di dollari di imposte sulle società, l’Italia 4 miliardi e la Spagna oltre 2 miliardi. “La pandemia di coronavirus ha messo in luce i gravi costi di un sistema fiscale internazionale programmato per dare priorità all’interesse delle grandi corporation rispetto ai bisogni delle persone – dice Alex Cobham, amministratore delegato di Tax Justice Network –. Per anni, il Regno Unito, la Svizzera, i Paesi Bassi e il Lussemburgo hanno alimentato una corsa al ribasso, consegnando ricchezza e potere nell’Ue alle più grandi società e portandola via agli infermieri e ai lavoratori del servizio pubblico che rischiano le loro vite oggi per proteggere le nostre”, attacca. “Ora più che mai, i Paesi dell’Ue devono riprogrammare i loro sistemi fiscali per dare priorità al benessere delle persone rispetto agli interessi delle società più ricche”, conclude. Secondo il Tax Justice Network, gli strumenti per garantire una maggiore equità fiscale sono la trasparenza e una tassazione delle imprese armonizzata in tutta l’Ue. A Bruxelles, per esempio, da anni si discute di obbligare le imprese a pubblicare nel dettaglio dove hanno realizzato i profitti, un po’ come succede negli Usa si chiama “rendicontazione finanziaria Paese per Paese” e consentirebbe di aumentare la pressione dell’opinione pubblica su quelle aziende che eludono il fisco. Il progetto di legge è pronto, ma gli Stati membri non hanno ancora trovato un’intesa. La stessa cosa che sta succedendo con la proposta di un “minimum corporate tax rate” a livello europeo, ossia la l’introduzione di una base imponibile comune per le imprese valida in tutta l’Ue in questo modo, Paesi come Lussemburgo e Olanda avrebbero meno margini di manovra nell’abbassare le tasse per le grandi aziende a livelli impossibili per altri Stati. Ma anche in questo caso, la proposta è bloccata al tavolo dei negoziati. E così, il sistema dell’elusione fiscale all’interno della stessa Ue continua a non venire scalfito. A vantaggio soprattutto delle multinazionali stesse, segnala il rapporto perché a fronte dei 22 miliardi elusi al resto degli Stati membri, l’Olanda e il Lussemburgo raccolgono rispettivamente appena 400 milioni e 2 miliardi. Una forbice di 20 miliardi. Che restano nei fortini delle grandi corporation Usa». «Per quanto concerne il Granducato di Lussemburgo, la costituzione dei fondi d’investimento rappresenta una delle attività principali del settore finanziario. È sufficiente dire che l’attività dei fondi nel Lussemburgo genera un quarto del PIL ed impiega oltre 13.000 persone nel settore finanziario. Tuttavia, sono ben altre le caratteristiche dei fondi d’investimento del Granducato che ne fanno la prima piazza finanziaria in Europa e la seconda a livello mondiale per la costituzione di società che si occupano dei fondi d’investimento. Non solo una duratura stabilità politica, ma anche e soprattutto i vantaggi fiscali che sono applicati ai fondi rendono questi uno strumento fortemente attraente sul mercato. Infatti, i fondi d’investimento sono soggetti ad una tassa d’abbonamento annuale da versare ogni tre mesi che varia dallo 0,05% per gliOPC Organismes de Placements Collectifs allo 0,01% per i FIS Fonds d’investissemnt specialisés e i FIAR Fonds d’investissement alternatifs réservés sino allo 0,25% per le SPF Société de gestion de patrimoine familial calcolata sugli attivi netti. Sono inoltre previsti degli esoneri fiscali alle condizioni stabilite dalla legge lussemburghese per gli OPC, i FIS e i FIAR. Non è da trascurare, poi, che gli investitori/risparmiatori potranno veicolare e commercializzare i loro beni senza essere imposti fiscalmente né sui loro guadagni né sul loro patrimonio. La tutela degli investitori è garantita dalla Commission de Sourveillance du Secteur Financier CSSF , la quale adotta un controllo che può durare anche mesi sulla strutturazione del fondo e sulle sue politiche d’investimento sintetizzate nel documento economico denominato Prospectus La CSSF, inoltre, continua a vigilare durante tutta la vita del fondo dal suo lancio sino alla sua possibile estinzione. Tra i fondi d’investimento nel Lussemburgo, merita sicuramente di essere annoverato il FIAR Funds d’Investissement alternatifs réservés introdotto con legge del 23 luglio 2016. Questo nuovo strumento finanziario, di fatto trattandosi sempre di un fondo d’investimento, ha la stessa struttura di un FIS. Come il FIS, il FIAR ha una struttura ad “ombrello” ovvero si costituisce in forma di SICAF o SICAV avente diversi comparti, all’interno dei quali potranno essere investiti i prodotti più diversificati privaty equity, ai beni immobili, liquidità ed altre attività finanziarie . Come il FIS, è dovuta trimestralmente la tassa di abbonamento annuale dello 0,01% sugli attivi netti. Se il fondo detiene parti di altri fondi, non è dovuta la tassa annuale dello 0,01% al fine di evitare la doppia imposizione. Certi fondi, ad esempio i fondi pensioni, sono esonerati dal versamento dell’una tantum annuale dello 0,01%. I FIAR costituiti sotto forma societaria sono esonerati dal pagamento della tassa sul patrimonio, salva qualche eccezione. Non è dovuta neanche l’imposta relativa alla ritenuta alla fonte. A livello di fiscalità internazionale il FIAR soggiace a 49 delle 76 convenzioni fiscali concluse tra il Lussemburgo ed altri Paesi europei, tutte tendenti ad agevolare o alleggerire l’imposizione fiscale degli investitori/risparmiatori. Gli investitori di un FIAR non residenti nel Granducato di Lussemburgo e che hanno costituito il fondo come una società di capitali non sono tenuti ad alcuna imposizione sulle loro plus-valenze. Le plus-valenze realizzate al momento dell’uscita da un comparto e all’entrata in un altro non sono imponibili. Tutti i servizi forniti da una società di gestione della FIAR, per esempio i servizi di gestione del portafoglio o quelli consistenti in consigli di strategia d’investimento, che possono essere forniti oltre che dalla Management companies ManCO anche da società indipendenti costituite sotto forma di società in accomandita, sono esonerati dal pagamento d’imposta del 17% a titolo di TVA corrispondente alla nostra imposta sul valore aggiunto IVA . Le differenze dal FIS si colgono a livello di costituzione e di passaporto europeo. Quanto al primo punto, si sottolinea che la costituzione di un FIAR non è sottoposta al vaglio dell’organismo di vigilanza lussemburghese la Commission de Sourveillance du Secteur Financier CSSF , dunque i tempi di lancio e costituzione si riducono notevolmente 1-3 mesi . Da notare, però, che il mancato controllo della CSSF viene sostituito dall’intervento obbligatorio per legge delle Management Companies ManCo costituite a loro volta in conformità della direttiva comunitaria AIFM 2011/61/UE. Le ManCo sono società di gestione del FIAR, composte da personale altamente qualificato che opera nel settore finanziario e, soprattutto, le ManCo sono direttamente autorizzate dalla CSSF per tutto quello che concerne l’attività di gestione di un FIAR. Non è azzardato dire che, in qualche misura, il controllo sulla procedura di costituzione del FIAR e soprattutto della correttezza delle politiche d’investimento del fondo, viene delegato dalla CSSF alle ManCo. Da notare, però, che questo non significa minore garanzia per gli investitori. Le ManCo, infatti, non si assumeranno l’incarico di gestire un FIAR sino al momento in cui non avranno verificato la regolarità secondo legge della società costituenda sia sotto il profilo dei presupposti quanto sotto quello più specifico delle strategie e politiche d’investimento contenute nel Prospectus. Altro aspetto rilevante che differenzia il FIAR dal FIS è il passaporto europeo. Un FIS non lo possiede. Questo significa che la ricchezza investita nel fondo potrà liberamente circolare per tutto il Granducato di Lussemburgo, ma se gli investitori vorranno a loro volta commercializzare sulle piazze finanziarie di altri Paesi europei dovranno richiedere di volta in volta le apposite autorizzazioni ai rispettivi organismi di sorveglianza del settore finanziario. Il FIAT, al contrario, permette di veicolare e commercializzare i prodotti investiti nel fondo automaticamente in tutte le piazze finanziarie dell’UE, senza la necessità di richiedere di volta in volta apposita autorizzazione. Questi e altri vantaggi il FIAR offre, al punto che ne fanno lo strumento finanziario più utilizzato nel Lussemburgo non solo per veicolare ricchezza ma anche per conservare e rendere redditizi i più importanti patrimoni familiari» Fondi d'investimento Unione Europea, Giuseppina Chirico, Sistema finanziario, Somme, 08/10/2019 . Ho acceso i riflettori su FONDACO. «Fondaco SGR è una società di gestione del risparmio indipendente. Il suo nome ha origine nel Medioevo rappresentava gli edifici che fungevano da magazzino, da luogo di custodia di tesori e da alloggio ai mercanti stranieri in città marinare. La protezione dei patrimoni costruiti nei secoli e destinati a scopi sociali o collettivi è la nostra missione. In questa frase sono racchiusi i capisaldi della nostra filosofia il lungo termine e la comprensione e tutela degli obiettivi degli investitori. LA SOCIETÀ Siamo un Gruppo indipendente con 15 miliardi di masse istituite e gestite per un totale di oltre 50 investitori e più di 45 professionisti a essi dedicati. La nostra offerta è al servizio esclusivo degli investitori istituzionali la SGR italiana è specializzata nella gestione diretta di due fondi flagship multi-asset class Fondaco Multi-Asset Income e Fondaco Growth , nonché nella gestione attiva delle partecipazioni. Fondaco Lux SA, 100% controllata dalla SGR e dotata della cosiddetta “superlicence , è dedicata all’istituzione di veicoli sia UCITS che AIF in Lussemburgo. LA STORIA La SGR italiana è stata costituita nel 2002 da un network di fondazioni la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, insieme allo storico partner Ersel, cui si sono aggiunte nel corso degli anni anche la Fondazione CRC e la Fondazione Roma. I primi due fondi di investimento nascono nel 2005, fino ad arrivare ai dodici attualmente attivi. Nel 2008, per ampliare la nostra offerta attraverso la creazione di veicoli e strumenti di investimento dedicati, è nata la società lussemburghese Fondaco Lux SA. LA MISSIONE La nostra mission, i nostri prodotti e i nostri servizi si pongono obiettivi di alto livello vogliamo consentire agli investitori di aumentare i loro rendimenti, rafforzando la governance per cercare nuove e sempre migliori opportunità di investimento puntiamo a minimizzare i costi amministrativi e di gestione assistiamo gli investitori nell'amministrazione del patrimonio, promuoviamo una cultura della gestione, e li aiutiamo nel controllo e nella valutazione delle performance. COME OPERIAMO Siamo nati per volontà di alcune tra le principali fondazioni bancarie italiane, per realizzare un centro di competenze finanziarie condiviso. Queste competenze le mettiamo al servizio degli investitori su quattro settori di attività la gestione degli investimenti tradizionali, la gestione degli investimenti alternativi, l'istituzione di veicoli personalizzati e la gestione attiva delle partecipazioni. Mettiamo il controllo del rischio al centro del processo di investimento perché riteniamo fondamentale per un investitore di lungo periodo la protezione da perdite significative che possano compromettere il raggiungimento degli obiettivi pluriennali. Siamo consapevoli dell’importanza della capacità di generazione di reddito del patrimonio dei nostri investitori sia attraverso un’adeguata politica di distribuzione dei dividendi da parte dei nostri veicoli sia mediante una specifica attività di valorizzazione delle loro partecipazioni. Operiamo partendo dall'analisi della situazione specifica di ciascun investitore, studiando soluzioni personalizzate e distinguendo sempre in maniera chiara tra l’attività di investimenti in capo alla società di gestione e le linee guida strategiche di governance, sempre in capo all'investitore. Una netta separazione delle responsabilità consente inoltre di ottemperare al meglio alle ultime evoluzioni normative italiane e lussemburghesi infatti, il monitoraggio e il continuo confronto con gli Organi di Vigilanza sono una nostra priorità per evitare che i nostri investitori incorrano a eventuali rischi di danni economici e reputazionali. Fondaco SGR costituisce in Lussemburgo Fondaco Lux Fondaco Lux rappresenta il punto di riferimento per il mercato istituzionale italiano per poter cogliere le opportunità offerte dalla piazza lussemburghese, leader europeo nella creazione di veicoli di investimento, attraverso una società che assicura una accuratezza dei servizi e una tutela dell’investitore tipicamente italiana. Fondaco Lux è una società di gestione del risparmio con sede in Lussemburgo, fondata nel 2008 e controllata al 100% da Fondaco SGR. Tramite la gestione di fondi UCITS e AIF, forniamo a una clientela esclusivamente istituzionale un’infrastruttura efficiente e flessibile attraverso soluzioni di investimento personalizzate e innovative. La gestione dei nostri fondi è delegata ad alcuni tra i più stimati gestori internazionali, globali e di nicchia. Ad oggi gli asset in gestione hanno raggiunto 6 miliardi di euro. Fondi Fondazione Roma SIF Effepilux Alternative Fondaco SIF Fondaco Global fund Fondaco Lux International PE Fund I Fondaco Lux Alternative S.A. SICAV SIF Fondaco Mosaico Fondaco Orizzonte SIF Fondaco Thematic SIF Fondaco Lux Global Equities I Fondaco Lux EU Conviction Equities I Fondaco Lux European Convertible Bonds A Fondaco Lux International Bond Core EUR Fondaco Lux International Bond Core USD Fondazione Roma Global Diversified Fondaco Italian Loans Portfolio Fund». Nel consuntivo 2018 di Cassa Forense compaiono investimenti in Fondaco Thematic e in Italian Loans Portfolio Fund pag. 158 . Al via Fondaco Italian Loans Portfolio Fund, fondo che investe in portafogli di crediti garantiti da immobili nel comparto commerciale e residenziale. Il primo closing del Fondo, che ha un obiettivo di rendimento netto superiore al 10%, è a 125 milioni di euro investiti da 12 istituzioni finanziarie tra Fondazioni, Casse di Previdenza e assicurazioni. Fatta salva una serie di rischi, gli investitori del fondo devono essere consapevoli del fatto che tale rischio di livello medio l'investimento può comportare una situazione in cui gli importi investiti saranno parzialmente o totalmente persi e che agli investitori potrebbero non essere rimborsato parte o tutto il loro investimento. E’ del 4 maggio 2020 la notizia fonte Bluerating Advisory & amp Asset Management che Fondaco, gruppo indipendente che gestisce 10 miliardi di euro per un totale di 29 investitori, promuove un fondo alternativo riservato, Fondaco Italian Loan Portfolio Fund, che acquisterà portafogli italiani di mutui ipotecari – performing e non-performing – nel comparto residenziale e commerciale. Il partner che, a valle di una selezione internazionale, è stato scelto come advisor è CarVal Investors – player leader a livello globale nella gestione di pacchetti e portafogli di crediti, con esperienza trentennale, 97 miliardi di dollari investiti in 5.300 transazioni in 76 Paesi – che ha già seguito, dal 2009 a oggi, operazioni simili in UK, Irlanda, Portogallo, Olanda e Ungheria. CarVal Investors è stato scelto quale partner per il suo importante track record di investimenti in mutui ipotecari, per la disponibilità a co-investire con il Fondo e a condividere con Fondaco e i suoi investitori conoscenze, competenze e risorse. Il nuovo fondo si propone come polo di aggregazione per investitori internazionali, fondazioni bancarie, enti previdenziali e family office e punta a un target di raccolta di 400 milioni di euro. Al tempo stesso, gli accordi di co-investimento con CarVal Investors garantiscono una capacità di investimento significativamente maggiore. “Fondaco Italian Loan Portfolio Fund” investirà prevalentemente in portafogli di loans italiani garantiti da asset immobiliari, originati in partnership con CarVal Investors, in tutte le forme tecniche disponibili. Obiettivo 10% – Fondaco Italian Loan Portfolio Fund ha un obiettivo di rendimento netto del 10% e avrà una durata di 6 anni. CarVal Investors investirà capitali propri direttamente nel nuovo fondo con la prospettiva di impegnare, nei singoli portafogli originati, ulteriori capitali provenienti dagli altri fondi gestiti. “Il nuovo fondo è una grande opportunità che i nostri soci e investitori hanno voluto cogliere per generare valore investendo in Italia in modo altamente professionale e attraendo capitali esteri sul Paese”, dichiara Davide Tinelli, amministratore delegato di Fondaco. “Siamo fieri dell’accordo di partnership con CarVal Investors, con cui uniremo professionalità, competenze e conoscenza del settore finanziario italiano, per contribuire alla crescita del settore e della fiducia degli stranieri”. Per Jody Gunderson, managing principal di CarVal Investors, “CarVal Investors è entusiasta di collaborare con un Partner istituzionale come Fondaco – con il quale investiremo in Italia in selezionate opportunità nel settore dei loans garantiti, per creare valore per i nostri investitori”. Interessante l’intervista rilasciata a Milano Finanza il 29.02.2020 da Davide Tinelli, Amministratore delegato di Fondaco SGR, che ha ammonito sui rischi di illiquidità Il Presidente di Cassa Forense risulta nell’Advisory Committee di Italiana Loans Portfolio Fund alla data del 23-24-25 ottobre 2018. Trasparenza vorrebbe che tutto questo intreccio di operazioni venisse reso pubblico agli iscritti, trattandosi, come evidenziato più sopra, di investimenti rischiosi nella consapevolezza che le pensioni non possono dipendere dai mercati.