Coronavirus, dalla Cassazione il nuovo decreto che disciplina il procedimento civile e penale

Il Primo Presidente della Corte di Cassazione, con il decreto n. 47 dello scorso 31 marzo, ha apportato delle integrazioni e modificazioni al decreto n. 36 del 13 marzo 2020 impattanti sia sul processo civile che su quello penale.

Integrazioni e modifiche. Con il decreto n. 47 datato 31 marzo 2020 immediatamente esecutivo , il Primo Presidente della Corte di Cassazione ha apportato delle integrazioni e modificazioni a quanto stabilito dal decreto n. 36 del 13 marzo 2020, ritenendo necessario riorganizzare le attività giudiziarie per il periodo che va dal 16 aprile al 30 giugno 2020. Le modificazioni hanno interessato sia il settore civile che quello penale. Settore civile. Per quanto concerne il procedimento civile, tra le altre cose, viene stabilito che sono rinviate a nuovo ruolo per data successiva al 30 giugno 20202 tutte le cause fissate per la trattazione in udienza pubblica fino al 30 giugno 2020 e quelle fissate per la trattazione in adunanza camerale fino al 31 maggio 2020, fatta eccezione per quelle indicate dal comma 3 dell’art. 83 del d.l. n. 18/2020 dall’11 al 31 maggio 20202 le Sezioni Unite e le Sezioni civili potranno tenere una adunanza per ciascuna sezione e sottosezione. Dal 1 al 30 giugno 20202 potranno essere fissate due adunanze camerali al mese per ciascuna Sezione, fatta eccezione per la Sesta che ne potrà fissare 5. Il decreto indica anche il calendario settimanale delle stesse. Settore penale. Per quanto riguarda il processo penale, tra le altre cose, è previsto che sono rinviati d’ufficio e fuori udienza tutti i procedimenti già fissati nelle udienze e nelle camere di consiglio nel periodo fino al 15 aprile 2020, salvo quelli indifferibili ex art. 83, comma 3, d.l. n. 18 del 2020, per la cui trattazione i Presidenti di ciascuna Sezione sono tenuti ad individuare un’udienza settimanale. In questa udienza verranno trattati anche i procedimenti per i quali i difensori degli imputati detenuti hanno chiesto a mezzo PEC la trattazione nel termine di tre giorni dalla pubblicazione del decreto n. 47 sul sito istituzionale della Corte sono rinviati d’ufficio e fuori udienza tutti i procedimenti fissati nelle udienze e nelle camere di consiglio nel periodo 16 aprile 30 giugno 2020, tranne quelli indifferibili e quelli in cui è costituita la parte civile i cui si debba dichiarare ictu oculi l’estinzione del reato o della pena in cui occorre procedere nei confronti di internati, imputati detenuti o sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere o degli arresti domiciliari. Inoltre, nel periodo 16 aprile 30 giugno 2020, ciascuna sezione non potrà tenere più di una udienza pubblica e camerale anche non partecipata alla settimana. In tale udienza verranno trattati anche i procedimenti per i quali, a mezzo PEC, i difensori degli imputati detenuti hanno chiesto la trattazione nel termine di sette giorni dalla pubblicazione del decreto n. 47 sul sito istituzionale della Corte. Disposizioni comuni. Per entrambe le procedure, è stato stabilito che le udienze penale camerali non partecipate e quelle de plano saranno celebrate da remoto. Le conclusioni e gli atti della Procura Generale saranno depositati a mezzo PEC e il messaggio di posta dovrà recare le indicazioni idonee all’identificazione del procedimento. Inoltre, si prevede che per i ricorsi da trattare fino al 30 giugno i difensori dovranno usare esclusivamente l’indirizzo presente del REGINDE per far pervenire alla Corte motivi aggiunti e memorie a mezzo PEC. Il decreto n. 47 fornisce anche l’elenco degli indirizzi PEC per il settore penale e civile a cui inviare istanze di trattazione di procedimenti urgenti, motivi e memorie. Clicca qui per consultare la sezione dedicata al decreto Coronavirus

Cassazione_decreto_31_marzo_2020_n._47