Misure organizzative della Cassazione per contenere il contagio: chiarimenti sugli “atti urgenti”

Con un comunicato dell'11 marzo, il Primo Presidente della Corte di Cassazione Mammone è intervenuto sulle misure di contenimento del contagio da Covid-19 già adottate dalla Corte chiarendo cosa debba intendersi per atti urgenti per i quali è ammesso il deposito con richiesta via PEC.

Con la nota firmata dal Presidente Mammone l'11 marzo, è stato integrato il provvedimento del 9 marzo scorso con cui erano state adottate misure urgente volte a contenere l’afflusso degli utenti presso la Corte di Cassazione. In particolare, il provvedimento prevedeva che la Cancelleria riceve in deposito solo atti urgenti o afferenti ai procedimenti di cui all’art. 2, c, 2, lett. g del d.l. n. 11/2020. Le richieste di deposito degli atti di cui sopra e di consultazione dei fascicoli dovranno essere inviate via PEC. Con la nota di ieri è stato chiarito che per atti urgenti si intendono quelli in scadenza nello stesso giorno o in quello successivo . Inoltre si chiarisce che nella giornata del sabato è costituito un presidio per il compimento degli atti urgenti ed il disbrigo delle emergenze, presso la Cancelleria centrale civile e la Cancelleria centrale penale, le quali resteranno aperte al pubblico dalle ore 9.00 alle 12.00 . Clicca qui per consultare la sezione dedicata al decreto Coronavirus

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