Alessandro Criscuolo, giudice e poi Presidente della Corte Costituzionale, si è spento a Napoli il 10 marzo scorso con il conforto degli affetti dei familiari.
È stato un magistrato a tutto tondo avendo percorso nella magistratura un po’ tutte le esperienze possibili per un magistrato ordinario, quale era dal 1964, tra i primi del suo concorso. È stato pretore, giudice di tribunale, giudice della corte d’appello, giudice della Corte di Cassazione. È stato presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e componente del Consiglio Superiore della Magistratura. È stato giudice civile, da ultimo presidente della prima sezione Civile della Corte di Cassazione. È stato giudice penale, presidente della sesta sezione Penale. Fu eletto giudice costituzionale il 28 ottobre 2008 con ampia maggioranza al primo turno senza ballottaggio ciò non accadeva da molti anni. Ci fu – ricordo – una sorta di investitura corale. Alessandro Criscuolo era predestinato a quella carica perché da tutti ritenuto il miglior magistrato che potesse esprimere la Corte di Cassazione. Era amato e ben voluto dai colleghi. Giurista profondo e raffinato, era un punto di riferimento per tutti. Sempre sorridente, amichevole, aperto all’ascolto. È poi stato giudice costituzionale fino a quando è stato eletto presidente di quella Corte. La sua vastissima esperienza di giurista gli ha consentito di padroneggiare con competenza le più varie materie dove si ricordano importanti sentenze di cui è stato redattore tra le tante, quelle in materia di famiglia, di protezione sociale, di tutela giurisdizionale . Ha guidato la Corte costituzionale con saggezza e prudenza. La sua superiorità intellettuale, anche quando ha ricoperto da ultimo un carica istituzionale così elevata, non faceva velo alla sua modestia naturale e autentica l’umiltà di chi, avendo avuto qualche talento in più, ha voluto e saputo spenderlo in una vita dedicata alle istituzioni e quindi al bene comune.