Un po’ di numeri per chi verrà… ma non sarà facile

A fine aprile 2020 avremo il nuovo Presidente di Cassa Forense con il rinnovo parziale di cinque componenti del CdA. A fine aprile uscirà anche il bilancio consuntivo del 2019. Oggi possiamo solo ragionare sui numeri dati dal preventivo 2019 e dal VII Rapporto di Itinerari Previdenziali, pubblicato il 12 febbraio scorso.

Gli iscritti a Cassa Forense al 30.06.2018 erano 244.575 di cui 11.932 pensionati di vecchiaia attivi. La situazione relativamente al contributo minimo è la seguente Totale da contributo minimo 475.842.673,75 Eccedenze contributo soggettivo 570.000.000,00 Solo 138.371 iscritti versano almeno il contributo minimo il che è un dato preoccupante e non poco. Che futuro pensionistico avranno quei 93.182 iscritti che oggi fruiscono di trattamenti agevolati sui minimi? La politica dei bandi e del cd. welfare attivo, sbandierato in ogni convegno, a mio giudizio ha funzionato solo come propaganda anche perché cuba 65-67 milioni di euro all’anno. Il dato previsionale 2019 dei contributi integrativi” è pari a € 520.000.000,00. Il 12.02.2020 Itinerari Previdenziali ha presentato il VII Report sugli andamenti previdenziali. Alla pag. 63 vi è un dato molto preoccupante, che qui riporto integralmente Il rapporto pensione media/contributo medio presenta valori che vanno da 0,95 ENPAM a 4,38 Cassa Forense la pensione media, quindi, è quasi uguale o più alta del contributo medio gli avvocati percepiscono una pensione media pari a 4,38 volte in aumento dal 4,24 del 2017 il contributo medio ingegneri/architetti e commercialisti circa 3 volte mentre ragionieri e geometri sono riusciti a ridurre di qualche centesimo le 2,3 volte il contributo medio del 2017. Le rimanenti Casse mantengono un rapporto più basso con variazioni minime sia in aumento che in riduzione. Assistiamo ad un costante peggioramento del rapporto contributo medio / pensione media il che andrebbe analizzato nelle cause e concause. Gli indicatori economici e demografici di Cassa Forense per l’anno 2018 sono i seguenti importi in milioni di euro CASSA FORENSE Spesa per pensioni 2018 mln € var. % 17-18 var. % 14-18 var. % 09-18 var. % 89-18 820,21 2,24 9,87 38,38 1.195,42 Entrate contributive per pensioni 2018 mln € var. % 17-18 var. % 14-18 var. % 09-18 var. % 89-18 1.575,85 - 2,52 6,87 78,42 1.497,76 Saldo pensionistico 2018 mln € var. % 17-18 var. % 14-18 var. % 09-18 var. % 89-18 755,64 - 7,22 24,67 160,15 2.039,84 Rapporto tra entrate contributive e spesa per pensioni 2018 2017 2014 2009 1989 1,92 2,02 1,98 1,49 1,56 Rapporto pensionati/attivi*100 2018 2017 2014 2009 1989 11,89 11,70 12,05 16,39 32,01 Rapporto pensione media/contributo medio 2018 2017 2014 2009 1989 4,38 4,24 4,20 4,09 2,01 Per quanto riguarda gli investimenti la situazione è questa Ricavi del patrimonio azionario a gestione diretta . L’ipotesi generale di strategia ipotizzata nell’Asset Allocation è orientata verso una riduzione del peso percentuale complessivo dei titoli italiani ed europei in considerazione dell’alea legata a possibili guerre commerciali bilanciata da un incremento per le aree globale extra Europa ed emergenti anche a livello di scelta di strumenti si evidenzia una flessione del peso degli strumenti che adottano strategie alternative liquide ed absolute return a fronte di un incremento degli strumenti con strategie illiquide private equity e strumenti illiquidi che investono in infrastrutture per decorrelare parte del patrimonio dai rischi tipici dei mercati tradizionali che presentano uno scenario caratterizzato da maggiore volatilità rispetto gli anni scorsi. Quanto detto a proposito di incremento/flessione di pesi percentuali, si ricorda, va sempre letto in correlazione con l’incremento del patrimonio. Investimenti Casse privatizzate importi in milioni di euro Ricordo solo che in Cassa Forense prevale di gran lunga l’investimento diretto e che non è mai stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale sugli investimenti. Per superare il saldo previdenziale, che sarà negativo per molti anni, si punta al conseguimento di un maggior rendimento dal patrimonio, ma si dimentica che maggior rendimento significa accettazione di maggior rischio, a mio giudizio incompatibile con la natura previdenziale della provvista così come le strategie illiquide. Che senso ha confidare nella stabilità dello spread e nello incremento dei mercati quando sono in gioco le pensioni future? Ecco la tabella riassuntiva dello stato dell’arte tratta sempre da Itinerari Previdenziali Questi i numeri che il nuovo management si troverà a gestire e non sarà facile introdurre una riforma di sistema per via del debito previdenziale latente molto alto e del consolidarsi di una giurisprudenza di legittimità che esclude il ricorso alla contribuzione di solidarietà. E’ mancata lungimiranza e analisi dei numeri, non ci resta che sperare nel nuovo.