Il glossario in previdenza

L’ADEPP, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati, ha pubblicato il IV Rapporto sugli investimenti degli Enti di previdenza privata.

All’interno del Rapporto ha attirato la mia attenzione la slide n. 5 che vi propongo La COVIP, nella sua recente relazione, ha affermato che al 31.12.2017 il totale delle attività detenute dagli Enti ammonta, a valori di mercato, a 85,3 miliardi di euro. Nel 2017 le attività finanziarie, gestite in forma diretta, ammontano a 55,1 miliardi di euro, pari al 76,6% del totale. Le attività finanziarie, gestite tramite mandati conferiti a intermediari specializzati, ammontano a 16,8 miliardi di euro e fanno riferimento a 42 gestori . La porzione delle attività finanziarie gestite tramite mandati a intermediari italiani è pari al 35,6%. Il restante 64,4% è gestito da intermediari residenti in altri Paesi UE. Nella gestione diretta è preponderante il ricorso agli OICR, che ammontano a 36,2 miliardi di euro, pari al 65,7% delle attività finanziarie totali. Non è quindi vero che le Casse abbiano limitato la gestione diretta. Sulla gestione finanziaria, diretta e indiretta, dobbiamo capirci. Le Casse di previdenza nascono con l’obiettivo di offrire ai propri iscritti prestazioni pensionistiche e assistenziali. Per raggiungere tali obiettivi i contributi dei loro iscritti sono investiti nei mercati finanziari tale attività prende il nome di gestione finanziaria. Le Casse sulla base delle esigenze dei loro iscritti, definiscono gli obiettivi della gestione finanziaria, la ripartizione strategica delle risorse quanto investire nelle varie attività finanziarie azioni, obbligazioni, ecc. e i soggetti incaricati di effettuare gli investimenti. La gestione finanziaria può essere realizzata dagli uffici preposti all’interno dell’ente gestione diretta o può essere affidata a soggetti professionali esterni Banche, assicurazioni, Sgr gestione indiretta o convenzionata . Nel caso delle Casse prevale, di gran lunga, la gestione diretta nella quale è preponderante il ricorso agli OICR. Il tutto senza che le Casse dispongano del regolamento per gli investimenti con quota molto alta in asset illiquidi che, a mio giudizio, risulta INCOMPATIBILE con la natura previdenziale obbligatoria delle risorse. Se le cose sui mercati finanziari vanno male con perdita del capitale chi paga i danni agli iscritti, obbligati per legge ad esserlo? Ricordo che le casse di previdenza dei professionisti gestiscono la previdenza obbligatoria di primo pilastro senza la garanzia finale dello Stato.