L’incompetenza in previdenza e quota 100

Quota 100 è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi che maturino, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2021, i requisiti prescritti dalla legge. Sono esclusi dal beneficio gli appartenenti alle Forze Armate, Polizia e Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza. Requisiti possesso tra il 2019 e il 2021 dell’età anagrafica non inferiore a 62 anni ed un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.

La situazione al 06.09.2019 è la seguente Dati ufficiali INPS Abbiamo il 30% in meno di domande sulle 290.000 previste per il 2019 il che comporta un risparmio di spesa calcolato dall’INPS in circa 4 miliardi. Ora il nuovo Governo giallorosso, per fare cassa, sembra intenzionato ad accorciare la durata da triennale a biennale. Dal punto di vista squisitamente previdenziali un disastro prima e dopo. Prima, perché quota 100 favorisce tre annualità di pensionandi e non tutti i lavoratori, oltre alle esclusioni menzionate in premessa, dopo perché aumenta l’intensità del privilegio da tre a due annualità di aventi diritto. In previdenza ci vuole competenza e professionalità e la previdenza non può essere usata né per fare cassa né per acquisire consenso elettorale. Ma è così difficile capire questi principi? Evidentemente sì. Continuando di questo passo la previdenza italiana sarà sfasciata e destabilizzata la sicurezza sociale dei cittadini.