Alla ricerca del maggior rendimento del patrimonio per pagare le pensioni in Cassa Forense

Gli investitori istituzionali sono costantemente alla ricerca di nuovi rendimenti per accrescere i loro patrimoni al fine di poter mantenere nel tempo le promesse” insite nelle prestazioni di welfare. Promesse che nell’ormai lunga stagione di tassi di interesse ai minimi e di alta volatilità dei mercati rischiano di diventare sempre più liquide e, di conseguenza, soggette a continue revisioni. Occorrono quindi soluzioni solide che le rendano più robuste.

Per quanto banale sia, investire in modo appropriato le proprie risorse riveste un ruolo particolarmente importante, soprattutto se lo scopo è garantire le future prestazioni pensionistiche, assistenziali, sanitarie o erogative ai propri iscritti e a tutti i soggetti destinatari e se ciò avviene in contesti di mercato altamente volatili, scarsamente prevedibili e con ampi margini di errate valutazioni sull’andamento delle tradizionali asset class . Gli ultimi anni di bassi tassi di interesse hanno infatti da un lato sostenuto le economie più deboli riducendo le ripercussioni negative indotte dall’ultima crisi finanziaria, dall’altro hanno però minato alcune delle costanti che da sempre caratterizzano gli investitori previdenziali, ovvero la redditività proveniente dalla componente obbligazionaria. Ciò ha contribuito in parte a drenare risorse verso i mercati azionari alla ricerca di rendimento aggiuntivo, con performance importanti, anche se molto volatili basti vedere gli andamenti del 2018 e dei primi 5 mesi del 2019 che, tra l’altro, hanno registrato un elevatissimo livello di correlazione. In attesa allora di capire quando tornerà la normalità” sui mercati finanziari, anche gli investitori istituzionali rivolgono sempre più l’attenzione verso strumenti di investimento alternativi, che così alternativi oggi non sono più. L’investimento nei private markets , che viene effettuato attraverso private equity , private debt o in infrastrutture, offre la possibilità di avere un’esposizione decorrelata rispetto ai mercati tradizionali, ottenere ritorni interessanti e al contempo sostenere l’economia reale del Paese. Allo stesso tempo la sostenibilità ambientale, sociale e di buon governo d'impresa, riassunti nell’investimento attraverso l’applicazione dei criteri ESG, incontra sempre più il favore e l’interesse di Fondi Pensione, Fondi sanitari, Casse Privatizzate e Fondazioni di Origine Bancaria XIII Itinerario previdenziale, Promesse liquide e soluzione solide , Sicilia 25-28 settembre 2019 . L’analisi integrata dell’attivo e del passivo effettuata da Prometeia, ha evidenziato che, nell’ipotesi di popolazione aperta, la Cassa manterrebbe un saldo previdenziale positivo per i prossimi 30 anni fase di accumulo e che, ipotizzando un rendimento reale netto dell’1%, il patrimonio crescerebbe progressivamente in tutto l’orizzonte di analisi 50 anni , il che, in buona sostanza, configura un equilibrio attuariale del tutto rassicurante L’esercizio a popolazione chiusa ha individuato nel 2,2% il rendimento reale obiettivo con il quale la Cassa sarebbe in grado di pagare tutte le prestazioni pensionistiche degli attuali iscritti alla Cassa. Sulla base di quanto sopra, è stato stimato il Funding ratio secondo il modello adottato dalla Cassa con delibera del 3.05.2017 ovvero il modello A.B.O. Accrued Benefit Obbligation , nel quale le prestazioni sono calcolate in base ai redditi ed alle anzianità maturate alla data di valutazione e posizionate nel tempo alla data di effettiva erogazione e la contribuzione è posta pari a zero. L’esercizio a popolazione chiusa e dunque in condizioni più estreme ha individuato nel 2,2% il rendimento reale netto obiettivo con il quale la Cassa sarebbe in grado di pagare tutte le prestazioni pensionistiche degli attuali iscritti alla Cassa Bilancio preventivo 2019 di Cassa Forense . Com’è noto ogni investimento è contraddistinto dalla sua reddittività e dalla sua rischiosità. Il rischio è una componente della gestione finanziaria di un patrimonio che non può essere evitato in alcun modo, ma solo contenuto. Anche gli investimenti di breve periodo implicano un rischio, seppur di diversa natura rispetto a quelli di lungo periodo, ma pur sempre presente. La rinuncia ad accettare il rischio insito in ogni strumento finanziario sul quale investire si contrappone alla mancata soddisfazione di esigenze di rendimento di qui la necessità di contemperare in modo equilibrato le due componenti, rischio da una parte e rendimento dall’altra. A questo punto va ripetuto che le Casse di previdenza dei professionisti non dispongono ancora del regolamento investimenti e cioè di una serie di regole cogenti che orientino negli investimenti. Le Casse di previdenza dei professionisti, diversamente dagli altri investitori istituzionali, vivono di una contribuzione obbligatoria sui redditi e sui volumi d’affari dei professionisti che compongono la loro platea. Gli investimenti debbono necessariamente muoversi in una logica oculata e lungimirante di tipo conservativo più che speculativo, estremamente attenta alla previsione del rischio assunto più che alla reddittività attesa. Come ha scritto recentemente il Presidente dell’ADEPP Per garantire l’equilibrio della gestione vanno rispettati rigorosamente indicatori di sostenibilità e di adeguatezza. Di conseguenza le asset allocation devono seguire i criteri che permettono di rispettare il profilo e l’orizzonte temporale di tenuta prescritto dalle normative, e che viene costantemente vigilato da coloro che sono demandati a farlo . Una cosa deve essere chiara un conto è investire il denaro privato e un conto è investire il risparmio previdenziale che ha la funzione di assicurare, una volta raggiunti i requisiti, il trattamento pensionistico. In quest’ottica, a mio giudizio, sono da evitare gli investimenti in asset class illiquide e in titoli non quotati. Mi pare opportuno invece sviluppare, nell’ambito delle Casse, investimenti nelle aree professionali caratteristiche della platea degli iscritti. Questo sia per sviluppare il loro lavoro con un collegamento stretto tra logica di reddittività e obiettivi di crescita delle opportunità professionali, sia per sostenere gli iscritti con un welfare non solo in termini di tranquillità ma anche di maggiori possibilità di competitività e di sviluppo del PIL della categoria. In quest’ottica sarebbe certamente opportuna ed anche più redditizia una politica comune fra tutte le Casse di previdenza in materia di investimenti abbandonando le logiche della specificità di ogni singola Cassa poiché il patrimonio ha la stessa provenienza e l’identica finalità. Altrettanto importante sarà l’interlocuzione qualificata e sistematica degli investitori con le istituzioni così da lavorare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune un paese che cresce di più e in modo più sostenibile, con infrastrutture materiali e sociali che formano il cittadino che gli danno più opportunità di fare impresa e lavorare Davide Squarzoni, Amministratore delegato di Prometeia Advisor SIM . Da ultimo il ruolo dello Stato che dovrà disporre norme chiare e in linea con i tempi, per poi vigilare effettivamente il rispetto di tali norme da parte dei soggetti privati autonomi, senza duplicazioni e inutili orpelli burocratici. Sollecitiamo quindi, ancora una volta, il MEF a inviare in Gazzetta Ufficiale il Regolamento per gli investimenti delle Casse di previdenza dei professionisti e a tutti gli iscritti a ragionarci su, sotto l’ombrellone, prima che sia troppo tardi la provvista è fatta dei contributi previdenziali obbligatori. La stessa Corte dei Conti in audizione alla Bicamerale di controllo del 28 maggio 2019 – ferma restando l’insindacabilità delle scelte politiche - ebbe a sottolineare come obiettivo primario dei gestori del risparmio previdenziale debba essere quello di garantire la sostenibilità del sistema pensionistico. Obiettivo, questo, che richiede la solidità e la redditività degli investimenti effettuati e che potrebbe incontrare fattori di elevato rischio, ove si intendesse finalizzare tali gestioni al sostegno di determinati settori dell’economia. Alla luce delle predette considerazioni si rende ormai necessaria l’adozione del regolamento interministeriale, voluto dal legislatore, che attui detti principi e criteri di sana e prudente gestione finanziaria principi e criteri che costituiscono, del resto, costante raccomandazione della Corte dei Conti in tutti i referti al Parlamento sulla gestione finanziaria delle singole casse.