Il 14 febbraio è stata pubblicata la delibera del COA di Milano in materia di equo compenso, viste le frequenti iniziative da parte di enti pubblici e privati di rilevanti dimensioni di proporre accordi professionali con avvocati, contenenti clausole lesive della necessaria proporzione tra il compenso e la qualità della prestazione del professionista.
La delibera. Al riguardo, con delibera del 14 febbraio, immediatamente esecutiva, il COA di Milano delibera all’unanimità di invitare la committenza pubblica, le società private di rilevanti dimensioni, nonché l’ISVAP e l’ABI ad astenersi dal proporre e stipulare accordi o convenzioni con avvocati comportanti la violazione di norme vigenti sull’equo compenso e garantire così agli avvocati stessi un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità della prestazione professionale resa compenso non inferiore ai parametri stabiliti dalla legge . Inoltre la delibera invita tutti gli iscritti all’Ordine degli Avvocati di Milano ad osservare nei rapporti professionali il pieno rispetto dei principi in tema di diritto ad un compenso equo. Tale delibera, dunque, si presenta come un ulteriore strumento di tutela per tutti gli iscritti all’Ordine « con la finalità di interesse generale di garantire la riconduzione a diritto degli accordi contrattuali già in essere e l’allineamento con la normativa di quelli di futura stipula», ed inoltre ricorda agli avvocati che la violazione della normativa sull’equo compenso è sanzionata con nullità degli accordi ad essa difformi e si presenta come un illecito deontologico.