Inaugurazione dell’anno giudiziario: «risposte ai cittadini che chiedono tutela per i loro diritti»

Il Primo Presidente della Suprema Corte, Mammone, ha ribadito l’obiettivo primario della giustizia. Riflettori anche sui numeri incrementati i ricorsi tributari e in materia di immigrazione. Anche per il Ministro Bonafede bisogna restituire centralità alle istanze e ai diritti dei cittadini .

Cifre e percentuali, soprattutto, per provare a tracciare lo ‘stato di salute’ della giustizia italiana. E il quadro tracciato quest’oggi in Cassazione, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, è in ‘chiaroscuro’. Da due punti fermi, però, si può e si deve partire, secondo il Presidente Giovanni Mammone, cioè dal dare risposte agli individui che richiedono tutela per i loro diritti e dall’ evitare ogni regressione in materia di diritti umani . Progressi. Di fronte, tra gli altri, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il primo magistrato della Cassazione non si è limitato a ribadire il significato della parola ‘giustizia’ in Italia, ma ha anche fornito un’analisi della attività degli uffici giudiziari a livello nazionale , evidenziando i positivi progressi nel funzionamento del ‘sistema giustizia’ . Esemplificativi, a questo proposito, la tendenziale riduzione dei procedimenti pendenti, sia sul fronte civile che su quello penale. Anche se, allo stesso tempo, non va ignorato i dati negativi relativi al contenzioso tributario e a quello riguardante l’immigrazione su ambo i fronti, difatti, la Cassazione, ha riconosciuto Mammone, ha visto aumentare il numero di casi in discussione. In particolare, per le materie tributarie, nel 2018, si è registrato un +9,8% mentre per i procedimenti su richieste di protezione internazionale l’incremento è stato clamoroso, pari a +512,4%. Positivo, invece, il bilancio per quanto riguarda il fronte penale in Cassazione ridotti negli ultimi dodici mesi i procedimenti iscritti, a fronte di un incremento dei procedimenti definiti dal magistrato. Numeri a parte, però, la Cassazione è chiamata anche a fronteggiare l’evoluzione dei tempi, e a prender sempre più contatto con gli strumenti telematici che dovrebbero, almeno sulla carta, rendere più veloce e più efficace la giustizia. E a proposito di tempistiche, Mammone si è soffermato anche sul tema caldo della prescrizione, osservando che costante è la diminuzione dei casi di prescrizione, che nella maggioranza dei casi matura nel giudizio di appello e nella fase delle indagini preliminari . Nessuna presa di posizione, invece, sulla riforma della prescrizione introdotta con la legge numero 3 del 2019, che la sospende dopo il giudizio di primo grado La concreta operatività di tale radicale modifica è rinviata al primo gennaio del 2020, sicché è impossibile fornire valutazioni in merito , ha chiosato Mammone, aggiungendo però che occorre che il legislatore proceda, in tale spazio temporale, ad interventi di adeguamento del sistema processuale penale per accelerare il corso dei processi . Cittadini. La conclusione della relazione del Primo Presidente della Cassazione ha poi dato il ‘la’ alla tradizionale sequela di interventi così, uno dopo l’altro, hanno preso la parola David Ermini vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura , Alfonso Bonafede Ministro della Giustizia , Riccardo Fuzio Procuratore Generale della Corte di Cassazione , Massimo Massella Ducci Teri Avvocato Generale dello Stato e Andrea Mascherin Presidente del Consiglio nazionale forense . Da ognuno è arrivato uno ulteriore spunto di riflessione sul ‘sistema giustizia’. Così, Ermini ha ripreso un concetto espresso da Mammone, spiegando che la tutela dei diritti delle persone passa in primo luogo attraverso la rigorosa osservanza della legge e aggiungendo poi in questa ottica l’importanza di un incremento di organico della magistratura e della dotazione del personale amministrativo . Per Bonafede – all’esordio assoluto alla cerimonia in Cassazione – serve un armonico piano di miglioramento strutturale di tutto il ‘sistema giustizia’ per restituire centralità alle istanze e ai diritti dei cittadini . A questo proposito, il Ministro della Giustizia ha richiamato il ‘rapporto Censis 2018’, secondo cui il 30,7% della popolazione adulta ha rinunciato negli ultimi due anni ad intraprendere un’azione giudiziaria volta a far valere un proprio diritto e sette italiani su dieci pensano che il sistema giudiziario non garantisca la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo . Passi successivi? Secondo Bonafede, piano di assunzioni straordinario prosecuzione del percorso di digitalizzazione e telematizzazione dei procedimenti giudiziari fondi per l’edilizia giudiziaria riforme della procedura penale e della procedura civile con un unico disegno di legge . Inevitabile, poi, il richiamo ai provvedimenti già definiti, ossia quello contro la corruzione e quello relativo al blocco della prescrizione, che, ha spiegato il Ministro della Giustizia, è stata vissuta come uno strumento di filtro e bilanciamento dell’eccessivo numero di procedimenti pendenti nel settore penale . E ragionando in questa prospettiva il Procuratore Generale della Cassazione ha preannunciato l’individuazione di un modulo organizzativo che punta alla selezione preventiva dei ricorsi . Obiettivo? Svolgere meglio la funzione di tutore dell’interesse pubblico storicamente affidato dall’ordinamento , ha spiegato Fuzio. Che poi ha toccato anche il tema della prescrizione, osservando che le modifiche non possono essere isolate . Altro tema delicato, poi, quello della responsabilità disciplinare dei magistrati. Su questo fronte Fuzio ha riconosciuto che suscita allarme la gravità e la frequenza degli episodi che hanno visto di recente coinvolti vari magistrati in presunti illeciti, ma, allo stesso tempo, ha evidenziato che il dato statistico dà contezza di un numero elevato di segnalazioni di condotte di ipotetica rilevanza disciplinare ciò costituisce, da un canto, sintomo di insoddisfazione per la qualità e la tempestività della risposta di giustizia, e, dall’altro, è frutto dell’erronea concezione della responsabilità disciplinare , testimoniata, a dire di Fuzio, anche dall’ elevato numero di archiviazioni . Dialettica. Dall’Avvocato Generale dello Stato, poi, è arrivata la sottolineatura del grande impegno profuso dai magistrati e dal personale amministrativo in Cassazione e della collaborazione fornita dall’avvocatura, privata e pubblica, per fornire risposte sempre più adeguate alla legittima domanda del Paese per un ‘sistema giustizia’ efficiente e tempestivo, equo ed efficace . E su una linea simile si è collocato anche il Presidente del Consiglio nazionale forense, il quale ha sottolineato l’importanza dell’avvocatura, definendo i Consigli dell’Ordine veri e propri presidi di legalità sul territorio . Allargando l’orizzonte, poi, l’avvocato Mascherin ha sottolineato il valore della comunità della giurisdizione che include avvocati, magistrati e personale amministrativo e deve poggiarsi sulla dialettica e sulla cultura del dubbio . Per questa ragione, la politica deve attraverso le eventuali riforme assicurare alla giurisdizione il pieno svolgimento del confronto processuale, che non può trovare limitazioni in esigenze esclusivamente deflattive o efficientiste, ma deve gravitare attorno ad un baricentro ancorato alle garanzie e ai diritti, quale il diritto – di tutti, ma soprattutto dei più deboli – alla difesa , ha concluso Mascherin.

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