Cassa Forense dice no al “saldo e stralcio” dei contributi previdenziali

Con una mozione approvata all’unanimità, Cassa Forense ha manifestato il suo malcontento in merito alla possibilità di estinzione dei debiti iscritti a ruolo per omesso versamento dei contributi da parte degli iscritti alle Casse Previdenziali Professionali, prevista dalla Legge di Bilancio 2019.

La protesta di Cassa Forense spiegata in una mozione. Lo scorso 18 gennaio il Comitato dei Delegati della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense ha manifestato, attraverso una mozione approvata all’unanimità, il proprio malcontento relativamente alla previsione introdotta dall’art 1, comma 185, della Legge di Bilancio 2019. Tale articolo estende la possibilità di estinzione dei debiti iscritti a ruolo per omessi versamenti anche ai contributi dovuti dagli iscritti alle Casse previdenziali professionali. La mozione, in relazione al sopradetto disposto, evidenzia i numerosi profili di illegittimità costituzionale della norma e i suoi effetti negativi sia sulla sostenibilità finanziaria dell’Ente, sia sui futuri trattamenti previdenziali degli iscritti potenzialmente interessati al provvedimento . La Cassa, infatti, tramite il documento sottolinea come il c.d. saldo e stralcio” crei disparità di trattamento sia tra gli iscritti riguardo l’assolvimento degli obblighi contributivi sia tra le varie Casse Previdenziali, a seconda dei diversi sistemi di riscossione e recupero crediti. Inoltre, l’Ente rileva come la normativa introdotta generi preoccupazioni in ordine alle ricadute economiche sul medio/lungo periodo, stimando un minor gettito di entrate di circa 110 milioni di euro. L’Ente auspica un riesame. La Cassa, oltre ad evidenziare come il metodo utilizzato leda il principio di autonomia riconosciuto alle Casse Professionali dal d.lgs. n. 509/1994, invita Governo e Parlamento al riesame del provvedimento, che potrebbe causare squilibri finanziarti nell’Ente e tangere gli interessi previdenziali degli Avvocati iscritti.

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