Il futuro previdenziale dei giovani avvocati. Il patto tra le generazioni: passato, presente, futuro

di Paolo Rosa

di Paolo Rosa * Passato e presente la previdenza forense è finanziata con il sistema a ripartizione con calcolo retributivo della pensione. Secondo tale sistema in ogni periodo il gettito contributivo somma dei contributi versati è destinato al finanziamento delle prestazioni erogate nello stesso periodo nel senso che gli attivi di oggi pagano le pensioni liquidate. Nel sistema di finanziamento a ripartizione puro non si accumulano riserve perché si fonda sul patto intergenerazionale garantito dallo Stato. Un sistema pensionistico a ripartizione puro in cui tutti i contributi versati siano esauriti nel pagamento delle pensioni nello stesso anno garantisce un rendimento implicito pari circa alla somma del tasso di crescita dell'occupazione e della produttività. Cassa Forense è organizzata con il sistema di finanziamento a ripartizione ma, per fortuna degli iscritti, anno dopo anno ha maturato un saldo attivo nel senso che ha incassato più di quanto ha corrisposto per prestazioni, saldo attivo che è andato a costituire il patrimonio dell'Ente, oggi pari a circa 5 miliardi di Euro a fronte di un debito pensionistico maturato di circa 25 miliardi. Il sistema a ripartizione si basa sul patto intergenerazionale ma, nel caso di Cassa Forense, con la privatizzazione è venuta meno la garanzia dello Stato. Se è vero che lo Stato non ha obblighi nei confronti di Cassa Forense, nel senso che con la privatizzazione del 1994 - 1995 si è chiuso l'ombrello protettivo dello Stato D.lgs. 30.06.1994, n. 509 e L. 08.08.1995, n. 335 , è altrettanto vero che lo Stato, in forza dell'art. 38 della Costituzione, ha comunque l'obbligo di far rispettare il patto intergenerazionale anche alle Casse private. In che modo può farlo? Sollecitando la lungimiranza sul futuro. Invitando Cassa Forense a porre in atto tutte le riforme strutturali necessarie a garantire il patto intergenerazionale. Oggi questo patto intergenerazionale, nonostante la riforma entrata in vigore nel 2010, non è garantito. Il debito pubblico italiano è pari a 1.920miliardi di euro ma è garantito dal patrimonio dello Stato che, proprio recentemente, è stato valutato in 1.800miliardi di euro Reviglio capo economista, CdP su Milano Finanza del 29.09.2011 di cui 700 immediatamente fruttiferi. Il patrimonio di Cassa Forense è di circa 5miliardi di euro a fronte di un debito pensionistico contratto di circa 25miliardi di euro. La garanzia, cioè il patrimonio, appare inadeguato e il differenziale è destinato, salvo riforme strutturali, ad aumentare man mano che andrà in pensione la generazione dei baby boomers - cioè i nati tra il 1945 e il 1964 - i quali, giovandosi delle riforme del 1980 e 1992 si vedranno liquidare pensioni di importo più elevato. Sino ad oggi la sostenibilità è stata garantita dal bilancio attuariale i cui dati si sono però dimostrati scarsamente correlati con la realtà. E' necessario tornare alla realtà attraverso la valutazione della sostenibilità di tipo logico prof. Massimo Angrisani di Roma - v. bibliografia per la quale occorre valutare a il livello di finanziamento della pensione b il tasso reale di rendimento del patrimonio accumulato c l'evoluzione della ricchezza della categoria intesa come volume d'affari e reddito imponibile. Orbene, - il livello di finanziamento della pensione forense è pari, mediamente, al 50% si veda La previdenza forense n. 1/2010 con le tavole ivi riportate - il tasso reale di rendimento del patrimonio in questi ultimi anni è stato negativo - ristagna e tende alla contrazione sia il volume di affari che il reddito medio imponibile. Il futuro non è roseo per dirla con chi scrive ma c'è tutto il tempo per riforme strutturali che portino - alla revisione della struttura di Cassa Forense per renderla più snella aumentando la professionalità specifica in previdenza e finanza aprendo a processi di aggregazioni con casse similari è di oggi la notizia che gli invii telematici del modello 5 sono arrivati a quota 200 mila a fronte di 220 mila avvocati circa il che significa che il collegamento telematico cassa-iscritti funziona al meglio e questo spinge a ridurre il numero dei Delegati al fine di recuperare costi da destinare agli iscritti - all'esercizio dell'opzione al sistema di calcolo contributivo di cui alla legge 335/1995 per garantire l'equità intergenerazionale aprendo le porte agli attuali 60.000 avvocati privi di tutela previdenziale si veda la rivista La previdenza forense n. 2/2011 con le tabelle ivi riportate i quali, rebus sic stantibus, non superando i criteri reddituali di continuità per la iscrizione a cassa forense, dovrebbero iscriversi nella gestione speciale INPS versando una contribuzione molto più elevata 26,72% come contributo soggettivo oltre al 4 % a titolo di contributo integrativo . - imposizione di una contribuzione di solidarietà a carico di tutte le pensioni liquidate con il più generoso sistema retributivo, tenendo conto della contribuzione versata e dei vantaggi conseguiti nella liquidazione della pensione, escluse le minime. Capita, in sostanza, che siano le persone della mia età, in un impeto di senso civico, a porsi il problema di come i giovani potranno ritrovare il futuro in un epoca e in un mondo che sembrano proprietà di una generazione poco incline a cedere il testimone e a invecchiare arte che non si sa più praticare . Sarebbe più serio, una volta tanto, fermarci, desistere da questo caritatevole interventismo che porterebbe noi, ancora noi, a ipotizzare come loro, i giovani, possano cavarsela con la vita. È invece arrivato il momento di lasciare che siano i diretti interessati a giocarsi la partita della loro esistenza, un futuro in cui noi potremmo finalmente pensare di non esserci Francesco Stoppa, La restituzione perché si è rotto il patto fra le generazioni, Feltrinelli, giugno 2011 . Se non si riesce a far emergere le condizioni per un patto intergenerazionale che metta i giovani nei pensieri e nel cuore degli adulti, sarà veramente difficile aprirsi al futuro, atteso il crollo demografico, la cui portata etica e sociale è stata troppo a lungo disattesa Card. Angelo Bagnasco 27 settembre 2011 . Dal 20 al 23 ottobre prossimo si terrà a Catania il XXI congresso dell'AIGA che ha un focus proprio su questo argomento al quale io ho inteso offrire un contributo non di soluzione ma di proposta da approfondire per, eventualmente, condividerla. Mi auguro che la società dei consumi e i processi di globalizzazione che inducono nelle persone una risposta diffusa, quasi epidemica, di tipo depressivo Francesco Stoppa,opera citata non impediscano alle giovani generazioni di avvocati di rivitalizzare il loro futuro pensionistico sollecitando la classe dirigente alle modifiche strutturali sopra accennate o ad altre che vadano però nella stessa direzione di riscrivere e rinsaldare il patto intergenerazionale a difesa non degli interessi di questa o quella generazione di iscritti, come troppo spesso è accaduto nel passato-presente, ma del bene comune che è la salvaguardia della stabilità economico-finanziaria di Cassa Forense e l'equità dei trattamenti da questa erogati. * Avvocato Bibliografia Angrisani, M. 2006. Funded and unfunded systems two ends of the same stick. In 28th International Congress of Actuaries. PARIS ICA 2006. Angrisani, M. 2008 . The logical sustainability of the pension system. Pure Mathemathics and Applications, 19, 67-81. Berthon, J. 2006 . LE 28 CONGRÈS INTERNATIONAL DES ACTUAIRES QUELQUES ENSEIGNEMENTS. Retrieved from http //www.ffsa.fr/webffsa/risques.nsf/b724c3eb326a8defc12572290050915b/534fc41ff5e92ce4c125723d004c73f4/ $FILE/Risques_067_0008.htm