Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF 2021

Nella seduta del Consiglio dei Ministri del 15 aprile, il Governo ha approvato il Documento di economia e finanza 2021, ai sensi dell’art. 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e l’annessa relazione al Parlamento sugli obiettivi di finanza pubblica.

Si è tenuta ieri la seduta n. 13 del Consiglio dei Ministri che ha visto l’approvazione, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’Economia Daniele Franco, del Documento di economia e finanza DEF 2021 , previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica legge 31 dicembre 2009, n. 196 , nonché la Relazione al Parlamento redatta ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, da presentare alle Camere ai fini dell’autorizzazione dell’aggiornamento del piano di rientro verso l’Obiettivo di medio termine OMT . Come si legge nel comunicato diffuso dal Governo, per l’anno in corso la Commissione europea ha deciso l’applicazione della c.d. general escape clause GEC , per assicurare agli Stati membri il necessario spazio di manovra nell’ambito del proprio bilancio per il sostenimento delle spese sanitarie necessarie ad affrontare l’emergenza epidemica e delle misure per contrastare gli effetti recessivi sulle economie europee della diffusione del Covid-19. L’applicazione della clausola consente agli Stati membri di deviare temporaneamente dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine, sebbene essa non sospenda l’applicazione del Patto di Stabilità e Crescita, né le procedure del semestre europeo in materia di sorveglianza fiscale . Con la relazione, il Governo ha dunque richiesto l’autorizzazione al Parlamento al ricorso all’ indebitamento per l’anno 2021 di 40 miliardi di euro e di circa 6 miliardi di euro medi annui per il periodo 2022-2033 , principalmente finalizzati a finanziare spese per investimenti pubblici. Le risorse aggiuntive a valere sul 2021 40 miliardi di euro – prosegue il comunicato - saranno utilizzate per un nuovo provvedimento di sostegno all’economia e alle imprese, in particolare per sostenere i lavoratori autonomi e le imprese più colpite dalle restrizioni adottate per contenere il contagio. Il prossimo provvedimento, inoltre, destinerà risorse al rafforzamento della resilienza delle aziende più colpite, a misure per garantire la disponibilità di credito e per sostenere la patrimonializzazione delle imprese. Le risorse a valere sul periodo 2022-2033 saranno utilizzate per definire un ulteriore insieme di interventi dedicati essenzialmente agli investimenti complementari al PNRR, che il governo considera centrali per dare impulso alla crescita economica dei prossimi anni. Considerata la natura degli interventi programmati, il quadro macroeconomico complessivo previsto dal Documento di economia e finanza 2021 prevede che nel 2021 la crescita del PIL programmatico arriverà al 4,5%. Nel 2022 il PIL crescerà del 4,8%, per poi crescere del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024 .