Decreto cura Italia e gaming: le misure di contrasto al lock-down per la filiera

Proroghe, dilazioni di pagamento e abbuono di canoni concessori sono soltanto alcune delle misure disposte dal Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 cd. Decreto Cura Italia per tentare di contenere gli effetti devastanti dell'emergenza CoVid-19 su uno dei comparti principali dell'industria italiana il gioco legale.

1.Premessa. Proroghe, dilazioni di pagamento e abbuono di canoni concessori sono soltanto alcune delle misure disposte dalDecreto Legge17 marzo 2020, n. 18 cd. Decreto Cura Italia per tentare di contenere gli effetti devastanti dell’emergenza covid-19 su uno dei comparti principali dell’industria italiana il gioco legale. Già, perché il coronavirus non ha certo risparmiato ilmondo del gaming né i suoi operatori che, come tutti i protagonisti del mercato, sonostati da subito destinatari dei provvedimenti anti-contagio varatidel Governo.Non a caso, le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo dell’intero territorio nazionale sono state tra le prime a subire il lock-down disposto dal Presidente delConsiglio dei Ministricon il Decreto dell’8 marzo 2020 poi integrato dal D.P.C.M. 9 marzo 2020 ,attuatotempestivamentedall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ADM conlaDirettiva n. 82295/RU. E’stata poi la volta della Direttiva a firma deldirettoredell’ADM, Marcello Minenna, inviata lo scorso 12 marzo a tutti i concessionari del gioco pubblico e a tutte le rivendite generi di Monopolio tabaccai . Nonostante, infatti,dalla estensione della sospensione a numerose altre attività commerciali e di ristorazioneil D.P.C.M. 11 marzo 2020avesse esclusoi tabaccai,l’Agenzia èintervenuta nuovamente, allo scopo di non vanificare la ratio delle misure controgliassembramenti. Pertanto, il suddettoprovvedimento direttoriale hachiesto,ai concessionari,il blocco delle Slot machines e,agli esercenti,la disattivazione di monitor e televisori, così da impedire la permanenza degli avventori per motivi di gioco all’interno deilocali stessi. Inevitabili le ricadute sul piano economico, vista la paralisi di un intero settore a dir pocoproficuo perl’intera Nazione. 2.Il comparto dei giochi i numeri. Secondo quanto riporta la mappa completa del gioco legale in Italia relativamente all’anno 2017,aggiornata dall’Agenzia Dogane e Monopoli sul proprio sito istituzionale, l’industria del gioco in Italia è ormai tra le prime. I numeri parlano chiaro 6.600 imprese,oltre 100.000 occupati e un giro d’affari praticamente raddoppiato negli ultimi sette anni,conuna spesa complessiva per il gioco fisico e telematicoche, solonel 2017, sièattestatasui 19 miliardi di euro e un corrispondenteincasso, per lo Stato, di circa 10 miliardi di euro.In definitiva, lo 0,6%del PIL nazionale nonchéil 2%del totale di tutte le entrate tributarieorigina dalgioco legale,siaditipotradizionalecome illotto,lelotterie elescommesse-sia di nuovagenerazione, comegliAWP eleVLT, più comunemente noti comeS lot machines e Videolottery . Non stupisce, quindi, che nel tempo il Legislatore abbia guardato con sempre maggiore interesse al settore, occupandosi della relativa governance in regime di monopolio ex art. 1 del D. Lgs. n. 496/1948, con l’intentotantodi arginare le mire espansionistiche della criminalità organizzatala sul comparto,quantodimoltiplicare il flusso di entrate. Per tale via, sfruttando il meccanismo dell’affidamento della concessione in gestione a terzi del gioco lecito, tra Prelievo erariale unico PREU e Imposta unica, lo Stato si è assicurato sino ad ora una cospicua fonte di approvvigionamento. Precisamente, il comparto delle lotterie, che include i giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore, leLotterie e il Bingo,negli anni scorsiha garantitoa fronte di un volume d’affari pari a poco meno di 19 miliardi di euro-oltre il 38,6 % del gettito erariale.Le scommesse, invece, per lo più sportive e in minima parte ippiche, hanno partecipato con un 7% circa al totale della raccolta, e all’1,8% delle entrate statali provenienti dal mercato off-line .Gli apparecchi da intrattenimento AWP e VLT , invece,hanno assorbitocirca il 70% della raccolta complessiva dei giochi e oltre il 55% in termini di spesa dei giocatori, assicurando ungettitosuperiore al 50%di quello complessivo. 3.Gli effetti del coronavirus e le misure volte a porvi rimedio. Risulta, così, intuitivo il fattoche la paralisi derivante dalle misure anti-contagioè destinata inevitabilmente a procrastinaregli incassi statalima,anche esoprattutto,quelli degli operatori della filiera.Senza contare che questi ultimi, nonostante il block-down fino a data da destinarsi,rimangonocostretti ad onorarei costi fissidelle rispettive attività, relativamente aeventualimutuiaccesi,rapporti di locazione in corsoespese per idipendenti. Ben consapevole della impellente necessità di innestare liquidità nella filiera,il Governo,con ilcit.Decreto Cura Italia, recante Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per le famiglie e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 , ha cercato di rimediare,dirottando sulmondo del gaming una serie di interventi,mirati e non. 3.1.Gli interventi studiati per ilcomparto del gioco. L’art. 69 del D.L.viene consacrato,in via esclusiva,al settore del gioco pubblico,con l’obiettivo di fronteggiare il momento drammatico dal punto di vista finanziario e scongiurare inaccettabili ripercussioni sul piano occupazionaleper il mondo dei giochi. Perquanto riguardagli apparecchi da intrattenimento, e dunque Slot e Videolottery , il primo comma dell’art. 69dispone laproroga al 29 maggio 2020 della scadenza originariamente fissata al 30 aprile 2020per il versamento delPREUe del canone concessorio.Il versamento dellesomme dovutepotràessereeffettuato conrate mensili di pari importo,su cui sono dovutigli interessi legali calcolati giorno per giorno. La prima ratadovrà essereversata entro il 29 maggio, le successive entro l’ultimo giorno di ciascun mese,mentre la dead-line perl’ultima rataè fissata al18 dicembre 2020. Il comma due del medesimo articolo , con specifico riguardo alBingo, prevedeinvecel’abbuono dei canoni concessori in attesa della definitiva ripresa delle attività delle sale da gioco. Infine, al terzo commaviene posticipato disei mesiil termineper l’indizione della garaconcui l’ADM dovrà affidare le nuove concessioni per apparecchi da intrattenimento Slot e VLT , gioco con vincita in denaro a distanza e gioco a distanza. Si tratta del terminedi cui all’art. 1, comma 727, della27 dicembre 2019, n. 160,che dal 31 dicembre 2020passa al 30 giugno 2021. Stessa proroga riguarda l’indizione della gara per le concessioni in materia di gioco. Precisamente, risulta rimandata la gararelativa alleconcessioni di gioco per la raccolta del Bingoex art. 1, comma 636, della L. n. 147/2013,che dal 30 settembre 2020 passa a marzo 2021, così come quella concernente le concessionidei diritti in materia di scommesse su eventi sportivie non sportivi, ivi compresi gli eventi simulati, il cui termine,fissatoal 30 giugno 2020dall’art. 24 delD.L. n. 124/2019,convertito dallaL. n. 157/2019, slitta al 30 dicembre 2020. Del pari procrastinata di un semestre la scadenza stabilita dall’art. 25 delcit.D.L. n. 124/2019per l’entrata in funzione delle nuove Slot che consentono il gioco da remoto nonché quello per la sostituzionee la dismissione delle vecchie Slot con quelle di nuova generazione. Lo stesso dicasi per la dead-line di cui all’art. 27 del D.L. n. 124/2019, previstaper l’entrataa regime del registro unico,incui devono obbligatoriamente iscriversi gli operatori della filiera,che slitta al secondo semestre 2020. 3.2.Gli interventi estesi al settore dei giochi. Di diverso tenore l’art. 61 del Decreto Cura Italia che, pur non essendo stato concepito appositamente per il gaming , estende agli operatori del settorel’ambito soggettivodi applicazionedell’articolo 8, comma 1 del D.L. 2 marzo 2020, n. 9. Pertanto, anchei soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie, scommesse, ivi compresa la gestione di macchine e apparecchi correlati,possono ora beneficiaredella sospensione dal 2 marzo al 30 aprile 2020 dei termini per il versamento i. delle ritenute alla fonte per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, di cui agli articoli 23 e 24 D.P.R. n. 600/1973, operati in qualità di sostituti d’imposta ii. dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria iii. dell’imposta sul valore aggiunto in scadenza nel mese di marzo del 2020. Sarà possibile procedere alla realizzazione deiversamenti sospesi, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di maggio 2020.Rimane, però, precluso il rimborso di quanto eventualmente già versato. A ciò si aggiunga che risultanoprorogate al 30 giugnotutte le scadenze relativeadadempimenti fiscali e dichiarativi per il periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020,che dovranno essereeffettuatial massimoentro il 30 giugno senza applicazioni di sanzioni. 4.Conclusioni. Sebbeneappaianoapprezzabili i tentativi messi in atto dal Governo per arginare gli effetti dannosi del Coronavirus, il comparto del gaming rimane in sofferenza l’urgenzaèquella di drenare liquiditàal settore. Con la conseguenza che diventano auspicabili nuovi e più capillari misure sussidiarieinfavore degli operatori della filiera. Fonte iltributario.it Clicca qui per consultare la sezione dedicata al decreto Coronavirus